Provate questo sito. Avviso subito: è molto lento, la risposta mi è arrivata dopo mezzo minuto. Però è interessante.
Ultimo aggiornamento: 2006-04-17 18:58
Provate questo sito. Avviso subito: è molto lento, la risposta mi è arrivata dopo mezzo minuto. Però è interessante.
Ultimo aggiornamento: 2006-04-17 18:58
Chi volesse avere uno sguardo così ad occhio abbastanza dal di dentro nel mondo delle telecomunicazioni potrebbe iniziare a dare un’occhiata al blog Il Bubbo Grasso, di tal “Bubbo Bubboni”, che dà “Pareri bubbici su telecomunicazioni e politica”. La cosa che mi dà più fastidio è che all’atto pratico non accetta i commenti (o almeno non pubblica i miei commenti, il che dal mio punto di vista cambia poco…) però offre un punto di vista un po’ diverso dal solito.
Ultimo aggiornamento: 2006-03-24 22:01
Oltre ai due sondaggi di cui di cui ho già scritto in rete se ne trova anche un terzo, ChiVotare.it, che tra l’altro afferma di avere la primogenitura avendo già fatto la stessa cosa nel 2001. In questo caso la struttura è dicotomica: il primo gruppo di domande distingue tra destra e sinistra, il secondo (diverso a seconda del risultato del primo) tra destra sociale (AN e Lega) e popolare (FI e UDC), oppure tra sinistra riformista (DS e Margherita) e radicale (Rifondazione e Verdi), il terzo gruppo sceglie infine il partito. Il tutto è quindi una ipersemplificazione, cancellando a priori tanti partiti: per quello che può contare, io sono uscito fuori Verde, ergo di sinistra radicale (mah).
Credo sarebbe stato utile avere una spiegazione su come le domande facevano pendere la bilancia da una parte o dall’altra: in fin dei conti, sono solo 17 e quindi non è una grande fatica… Positivo invece il fatto di dire in anticipo che le parole usate nel primo gruppo di domande sono scelte apposta tra gli slogan della parte opposta.
Ultimo aggiornamento: 2006-03-19 19:52
Questo è il risultato del mio test di personalità a PersonalDNA. Ovviamente questo è quello che io vedo di me, non quello che sono davvero. Però bisogna dire che l’applicazione è un bell’esempio di AJAX, le domande sono fatte secondo tutti i crismi – ad esempio, una domanda viene riproposta con giusto qualche modifica dopo un po’, per vedere se le risposte sono state date a caso – e il quadratone con i risultati che ho linkato qui è molto carino da un punto di vista estetico.
Chi mi conosce può decidere da sé quanto il ritratto mi assomigli: se vuole, può anche chiedermi di fare il test su di me…
(via Massimo Morelli)
Ultimo aggiornamento: 2006-03-17 11:39
Approssimandosi le elezioni, arrivano i siti che ti dicono per chi dovresti votare, secondo le risposte che dai a una serie di quesiti. Il vostro affezionato bloggatore ne ha provati due, con risultati misti.
Iniziamo con dimmi chi sei e ti dirò chi votare. Beh, il nome non dà molta fiducia, sono d’accordo. Bisogna però dire che i dati “chi sei” che sono chiesti alla fine sono molto generali: provincia di residenza, fascia d’età, tipo di lavoro e titolo di studio. Il risultato secondo loro è che io dovrei votare Margherita. Permettetemi però più di un dubbio su come è fatto questo sondaggio. Le domande sono spesso scritte in maniera incomprensibile: si cita una frase con un concetto negativo (“X non va bene”) e si chiede se si è d’accordo o no. Ma si è d’accordo con X o con “X non va bene”? Aggiungiamo poi il fatto che le percentuali di affinità sono calcolate alla quarta cifra significativa, cosa che da un punto di vista matematico non ha alcun significato; lo si vede benissimo perché ad esempio ci sono quattro partiti che mi sono stati dati al 17.86% di affinità, qualunque cosa voglia dire. Altro punto più tecnico, il numero di scelte per le domande è dispari: un sondaggio fatto bene dovrebbe impedirti di scrivere “neutrale” e costringerti a una scelta di campo.
Voi siete qui da questo punto di vista è più scafato: innanzitutto si hanno sei possibilità di scelta, poi l’affinità – anzi la distanza – è misurata in una scala da uno a sei, infine c’è una visualizzazione 2D che permette di vedere al volo la distanza tra il sondaggiato e i vari partiti. Per la cronaca, mi adagio sui DS, quel grande partito popolare di centro come lo chiamo io. Diciamo che sarebbe stato interessante capire come viene generata quella mappa: ci sono molti modi per definire una seconda dimensione, oltre alla banale destra-sinistra, e le mappe altrui che ho visto posizionano il sondaggiato in punti più o meno casuali. La cosa che però mi preoccupa su questo sito è un’altra. La pagina che viene generata e che ti fanno spedire agli amici (la mia, per la cronaca, è questa) contiene anche la risposta data a tutte le domande. Magari qualcuno non vorrebbe rendere note tutte quelle informazioni…
Ultimo aggiornamento: 2006-03-15 11:33
Essendo la data odierna – in formato americano – 3.14, evidentemente chi si sente un po’ matematico deve festeggiare.
Aggiungo per i più gasati un paio di altri siti: cantiamo insieme e naturalmente il sito ufficiale.
Aggiornamento: ci avevano pensato anche da noi Federico Peiretti e Umberto Cerruti. Mi scuso con loro, il pensiero che oggi è il \pi Day mi è arrivato durante una riunione e non ho fatto una grande ricerca.
Ultimo aggiornamento: 2006-03-14 15:18
Gabriele mi segnala questo post, non tanto per il blog quanto per la foto allegata…
Ultimo aggiornamento: 2006-03-12 13:25
Marco Travaglio è stato assolto (in primo grado) dall’accusa di diffamazione per quanto scritto da lui nel libro “L’odore dei soldi“. Berlusconi dovrà pagargli 15000 euro di spese processuali, invece che ricevere i dieci milioni da lui chiesti.
Attenzione: a quanto ne capisco io, questo non significa che quanto scritto nel libro sia tutto necessariamente vero, visto che la sentenza afferma che Travaglio “ha esercitato il diritto di critica e di cronaca”. Ma resta il fatto che Silvio avrebbe dovuto fare prima una causa penale. Troppo facile usare i soldi per intimidire.
Aggiornamento: Mi spiego meglio, oltre a ringraziare chi mi ha fatto notare l’assenza di un participio passato (“assolto”) nella prima frase. In pratica, se non capisco male potrebbe darsi che i fatti riportati nel libro siano veri, le conclusioni di Travaglio e Veltri sbagliate, ma comunque non diffamatorie. Per l’ultima frase, non so se vi siete accorti che la tattica di B. (ma anche di D’Alema ai tempi della vignetta forattiniana detta “del bianchetto”) è di fare una causa civile, non penale, con richieste di risarcimento assurde. Questo perché una causa penale sarebbe probabilmente persa in partenza; e perché in questo modo si cerca di fare paura preventiva a chi potrebbe parlare male (che è diverso da “sparlare”) di te.
Ultimo aggiornamento: 2006-03-07 17:41