Ieri era la Giornata della Memoria. Io odio queste ricorrenze. Mi hanno sempre dato l’idea di una maniera per tacitarsi la coscienza e fregarsene per i successivi trecentosessantaquattro giorni; quest’anno, uno in più.
Ecco perché ho aspettato oggi per invitarvi a leggere l’Alfabeto di Auschwitz, tradotto magnificamente dalla mia amica Isa. Per non ricordare solo una volta l’anno.
Ultimo aggiornamento: 2004-01-28 13:33