Archivi categoria: io

vecchiaia

Ieri mattina una consulente qui a Pomezia mi saluta con “buongiorno”.
Oggi dopo pranzo un’altro consulente che doveva prendere lo zucchero per il caffè mi fa “scusi”.
O sono diventato improvvisamente vecchio, o le politiche di inserimento collaboratori interni impongono rispetto per il dipendente con collarino rosso. Chissà fin dove posso sfruttare la cosa…

Ultimo aggiornamento: 2003-07-17 14:23

Paese che vai, disco che trovi

Ieri sera ho cenato (da solo, e male) a Torvajanica. Nella piazza sul litorale c’era un banchetto che vendeva libri di seconda mano e cd a poco prezzo: ci ho dato un’occhiata, e ho notato un certo numero di copie di un album di “canzoni del Ventennio”, che avrei potuto comprare a soli 5 euro cadauna.
Chissà come mai non le ho mai viste altrove.

Ultimo aggiornamento: 2003-07-17 11:17

Cartelli stradali

Dopo avere scoperto le novità stradali pometine, ieri ho preso la strada alternativa, che allunga di un chilometro buono il percorso, ma effettivamente è benedetta anche dalla segnaletica. Insomma, se uno sa di dovere prendere l’uscita “per via Naro”, e si immette regolarmente nella strada laterale, viene premiato da un cartello (dopo l’immissione, ovvio) che spiega che quella è l’uscita obbligatoria per i Castelli Romani. Si suppone naturalmente che l’automobilista non sia così incauto da non sapere che per andare nella sede ex-Saritel devi prendere la strada per i Castelli Romani, ma non posso pretendere anche questo dall’Anas. Però un cartellone un po’ prima dello svincolo, questo sì…

Ultimo aggiornamento: 2003-07-17 11:14

E non parliamo delle auto

Ma la trasferta romana non è finita lì. Avevo incautamente deciso di affittarmi una macchina, e quindi sono andato alla Hertz. Arrivo, e ci sarà una ventina di persone in coda. Ora, anche il mio panettiere ha i numerini per l’ordine di chiamata: qui no, devi sceglierti la tua fila e sperare.
Non ho capito bene come, ma due tipe americane che erano da tutt’altra parte sono passate in prima fila nella mia fila, e più che un’auto sembra dovessero contrattare per un catamarano con servizio di pedalò e risciò inclusi. Vedere le altre file che vanno avanti mentre tu stai fermo fa capire tra l’altro le cronache “in un attacco di follia ammazza ventisette persone”. Il poveretto si è dovuto fare una coda di quel tipo.
Alla fine tocca a me, la tipa fa delle domande idiote tipo “la via dove abita è Bionaz?” (c’è scritto sulla patente, non te l’ho scarabocchiato su un foglietto!”
e sembra quasi voglia allungare i tempi. In effetti non ha auto a disposizione, vuole rifilarmi una cabrio di cui non me ne facevo nulla – anche se per disperazione stavo dicendo “va bene, purché mi fate andare via!” quando miracolosamente è spuntata una 206. Tempo di attesa totale: quarantacinque minuti.
Ma non è finita qui. Mi sparo la Pontina e arrivo a Pomezia, per scoprire che la solita uscita è stata chiusa (oggi, mi dicono. Che culo!) e si è costretti a girare a destra verso Torvajanica. Pacchi di vigili, e ovviamente caos infinito. Non che quegli intelligentoni hanno pensato di mettere un cartello prima, in modo che io uscissi un paio di svincoli prima e facessi un giro un po’ più lungo ma corretto. Troppo facile.
Ma tanto quando sono arrivato ho scoperto che uno dei miei interlocutori era a casa malato :-)

Ultimo aggiornamento: 2003-07-15 15:48

W Alitalia (al solito)

Stamattina trasferta a Roma. Prendo il taxi a un’ora invereconda – pagando solo 15 euro, che gioia – arrivo a Linate e non chiedo di anticipare volo, contando sul fatto che con la Millemiglia mi danno il posto preassegnato. Falso. Finisco in fondo come capita spesso, mi chiedo come assegnino i posti davanti.
L’imbarco è addirittura in anticipo rispetto a quanto indicato: però l’annuncio termina con la frase “a causa del traffico aereo, potreste dovere aspettare nell’aeromobile. Detto fatto: più di mezz’ora di ritardo nella partenza.
E pensavate mica che fosse finita qui? No, l'”esperienza Alitalia” ci ha fatto atterrare nella zona internazionale. Così, dopo l’attesa per il finger, siamo entrati, scese le scale… e siamo saliti sul pulmino che ci ha portato con il suo dovuto tempo all’uscita giusta.

Ultimo aggiornamento: 2003-07-15 15:34

Biglietterie automatiche

Trenitalia non è capace di fare andare avanti i treni – vediamo quanto ritardo avrò stasera! – ma bisogna dare onore al merito, quando capita.
Oggi pomeriggio passo da Porta Susa e ne approfitto per prendere il biglietto, usando la macchina automatica. Metto una banconota da 50 euro (ebbene sì, lo ammetto: sfrutto le macchinette come cambiadenaro!), e ricevo il resto. Conto le banconote, e arrivo solo fino a sette: insomma, mancano 5 euro. Riconto: niente da fare.
Mi metto allora in coda paziente allo sportello. Di per sé avrei davanti solo un tipo: peccato che questo voglia andare a Barcellona, e non voglia convincersi del fatto che una cuccetta costi 222 euro sola andata, e che non ci sia posto per il ritorno. Dopo una decina di minuti, tocca a me: senza troppe speranze chiedo all’impiegata se ci sia qualche possibilità di riavere i miei soldi. Un altro impiegato dietro fa “lascia, faccio io!”, e un terzo mi chiede “qual era la macchina, e a che ora si è verificato il fatto?” Gli spiego tutto, e dopo un paio di minuti di controllo mi fa “sì, abbiamo riscontrato un’anomalia: firmi qua per ricevuta, ed ecco i suoi soldi”.
Che bello. Non tanto per i soldi, quanto per l’efficienza.
Aggiornamento: il treno è arrivato tre minuti in ritardo, insomma virtualmente in orario. È stato fregato da un TAF che a Rho si è piantato davanti fino a Certosa.

Ultimo aggiornamento: 2003-07-08 19:58

99479

E’ il numero di chilometri che la mia beneamata Tipo ha fatto, fino a che stamattina è stata portata dal rottamatore. Lei di per sé non aveva grossi problemi: ancora ieri mi ha portato da Milano fino a Usseglio, e stamane giù dalla montagna. Ma la dura realtà è che la macchina non era catalitica, e quindi per metà inverno se ne doveva stare ferma. Aggiungiamo l’assicurazione che scadeva a fine luglio, il bollo a fine agosto, la revisione a novembre, e la scocciatura che due volte la settimana dovevo ricordarmi di spostarla perché avrebbero lavato le strade: troppa fatica, si butta via e basta. Contribuisco anche a ridurre l’inquinamento.
Ah, sì: due volte la settimana perché lavano tutte le settimane, ma per definizione dove la sposto lavano in un giorno differente!
Il rottamatore non è quel postaccio che mi ricordavo dalla mia infanzia, con mucchi di roba più o meno in stato usabile in giro. Macché! sono arrivato, salito nell’ufficio dove due simpatiche fanciulle hanno preso i miei dati (e i miei soldi), compilato una caterva di moduli, e terminato tutto in una decina di minuti. Mi è rimasto un po’ di magone che non mi sarei aspettato, ma tant’è. I giochi sono fatti.
Nota: mentre guardavo cosa si era stabilito negli anni nell’auto, ho trovato due spray per il cruscotto – mai usati! – e ben cinque euro in monetine, che avevo lasciato per eventuali parcheggi e della cui esistenza mi ero dimenticato…

Ultimo aggiornamento: 2003-07-08 19:25

Sono stato candidato!

Il mio culto della personalità prevede che cerchi su Google Groups riferimenti al sottoscritto. Oggi ho trovato un articolo di tale Antonio Fanelli (toto@iaciners.org) nel newsgroup it.arti.cinema, all’interno di un thread “Complottismo e Servizi Deviati”. (si sa che i complotti sono una componente essenziale per un qualunque italiano). Il signor Antonio Fanelli scrive:
probabilmente qualche altro membro del GCN vuole candidarsi come
Codogno e sta cercando qualche scusa per giustificare l’ovvia
trombatura :)

Non è bello sapere che mi sono candidato a non so cosa, e magari sono anche stato trombato.

Ultimo aggiornamento: 2003-07-03 10:25