Archivi categoria: io

la catena di montaggio del capello

Io sono un abitudinario. Vado dallo stesso barbiere da più di trent’anni, quando mio papà mi ci portava bimbetto. Anche in questi due anni a Milano sono sempre rientrato nella città natia per rimettere a posto la mia chioma più o meno fluente.
Stavolta però non ce l’ho fatta, e volendo partire per le ferie senza troppo caldo in testa ho cercato un barbitonsore locale. Ma agosto a Milano, anzi a Rozzano, non è il momento più adatto: sfilza unica di “chiuso per ferie”. Alla fine mi sono deciso, e ho provato una di quelle centrali del capello infilate nei centri commerciali, nella fattispecie il Fiordaliso.
“Jean Louis David”, recita l’insegna. Mezz’ora di attesa nella minisaletta dedicata al cliente maschio – le donne, oltre ad avere molto più spazio, hannoanche la parte della sala visibile al pubblico, in stile concorso di bellezza. Poi in quindici minuti tutto fatto, a un costo netto di 72 euro l’ora che non è in effetti pochissimo. Adesso ci sarà la parte più complicata: stasera torna Anna e mi vedrà così conciato!

Ultimo aggiornamento: 2003-08-14 15:08

misteri finanziari

Ai tempi della privatizzazione Telecom, sfruttai il mio TFR (e un po’ di soldi che
avevo) e comprai tremila azioni. Poi non le ho più toccate: non l’ho fatto (ohi me tapino) quando erano arrivate a venti euro, non mi metto a farlo adesso.
Il guaio è che a quanto sembra le azioni sono come i conigli: figliano. Prima mi sono trovato trecento azioni di bonus share. Poi hanno quotato in borsa Seat PG, e mi hanno dato non so come una cinquantina di azioni. Adesso, con la fusione tra Telecom e Olivetti, e lo scorporo di Telecom Italia Media, ho scoperto di avere 10.892 azioni “nuova Telecom” (e già questo mi sembra una sòla, visto il rapporto di cambio), oltre a 109,92 euro in azioni “nuova SeatPG” e 13,81 euro in azioni Telecom Italia Media.
Ma c’è di più. Il numero di azioni che ho per queste due società è rispettivamente di 133,4 e 50,6. Ma che vuol dire, zerovirgolasei azioni?

Ultimo aggiornamento: 2003-08-13 16:54

stili di blog

Io e Luciano (o Luciano?) abbiamo avuto una simpatica discussione sullo stile di blog.
Non posso che concordare sul fatto che tutto quello che scrivo qua è filtrato: ma chi mi conosce sa benissimo che io filtro sempre tutto, quindi non c’è nulla di strano. Resta da dire che se riuscissi a fare qualcosa di non filtrato non lo pubblicherei mai, quindi non c’è problema pratico. Inoltre, perché dover separare le cose?

Ultimo aggiornamento: 2003-08-13 16:20

Major Happy’s Up And Coming Once Upon A Good Time Band

È il titolo del brano di apertura di Archeology, dei Rutles (ah, sabato ci sarà finalmente la prima del film Can’t Buy Me Lunch!
Me lo sono messo a pieno volume in cuffia, e mi è venuta voglia di suonarla live con qualcuno, in fin dei conti è un perfetto brano di apertura per un concerto…
Chissà dove ho lasciato gli accordi che avevo tirato giù.

Ultimo aggiornamento: 2003-08-12 10:08

Trenitalia

Questa volta sembra che abbia azzeccato i biglietti del treno per Chiavari: venerdì avevo prenotato e il treno era pieno praticamente come due settimane fa – e chi mi conosce può immaginare il mio sorriso mentre mi sono infilato nel mio posto… – mentre stasera non avevo prenotazione ma non ho avuto problema a trovare un posticino.
Tra l’altro ho scoperto con cinquanta giorni di ritardo che l’offensiva antifumo di Trenitalia prosegue: dopo avere impedito di accendere le sigarette negli interregionali, dal 22 giugno negli Intercity sono state create le camere a gas, pardon, le carrozze riservate ai fumatori, e si impedisce di fumare ovunque nelle altre carrozze, quindi anche nei passaggi. La cosa è piena di logica, ma si sa che non sempre la logica è di casa da noi…
Aggiornamento: Come non detto. Un’ora e dieci di ritardo fermi a Genova Brignole, senza naturalmente che ci fosse concesso sapere il perché. Mi pareva troppo bello per essere vero…

Ultimo aggiornamento: 2003-08-10 23:51

29

I minuti che ho impiegato oggi a venire in ufficio. Notare che durante l’anno posso metterne da 50 a 65, a seconda delle code che ci sono. Per confronto, in bicicletta sono 50-55, e coi mezzi 60-85.
29 Km/h è anche stata la velocità media che ho tenuto nel tratto milanese, prima cioè di entrare in autostrada. Sempre per fare un confronto, durante l’anno ho visto 14-15 Km/h.
Non so se sono davvero tutti partiti per le ferie, ma almeno non sono per strada alle 8:30 del mattino!
(ah, il bus STIE continua ad essere fermo in doppia fila in via Paleocapa. Le certezze non mancano)

Ultimo aggiornamento: 2003-08-08 08:55

tutti presenti?

Ieri sera sono arrivato da Torino verso le 20:15, e sono andato all’Esselunga a fare spesa. C’era molta più gente di un lunedì sera qualunque.
Vero, magari molti avevano fatto il weekend fuori e quindi dovevano passare a fare spesa: altri magari hanno rimandato la visita al supermercato a quando avrebbe fatto meno caldo – bah, c’erano ancora 35 gradi a dire il vero. Però dire che sono andati via tutti mi sembra molto esagerato. Diciamo che perlomeno si riesce a viaggiare un po’ meglio, anche se stamani il bus della Stie era come sempre in doppia fila in via Paleocapa.

Ultimo aggiornamento: 2003-08-05 10:24

Una gita al catasto

Antefatto: devo scoprire come mai i due box indicati a mio nome nelle dichiarazioni ICI (e in quelli delle tasse, se per questo) risultano essere posseduti dai condomini del quarto piano. Oggi prendo un giorno di ferie, e vado al catasto a scoprire cosa è successo.
Primo intoppo: il commercialista di mia mamma mi aveva detto che il catasto è in corso Vinzaglio 10: pedalo trullo trullo e scopro che lì in realtà c’è… la questura. Ma io non mi lascio intimorire, uso l’algoritmo “cerca nei dintorni di”, scopro che all’8 c’è l’Agenzia delle Entrate che ha un’aria interessante, anche se nell’elenco di uffici non trovo scritto “catasto”. Ma entrato scopro un cartello che mi manda al secondo piano passando dal cortile.
Salgo, e mi trovo tanti uffici, tanti faldoni, e un posto dove si paga. Bene, mi accodo lì, chiedo chi è l’ultimo, e mi fanno “ah, ma deve prendere il numerino giù di là oltre l’angolo”. Giro l’angolo (a dire il vero c’ero già passato), non vedo nulla, proseguo per altri uffici chiaramente interni, ritorno indietro, trovo qualche cartello che poi si perde nel nulla, chiedo a un impiegato che non sa un tubo, e alla fine scopro che al fondo del bancone una tipa consegna il bel fogliettino con il numero. Come ho già detto, il mio panettiere a Milano ha i distributori automatici…
Finalmente riesco a pagare i cinqueeuroesedici giusti perché non c’è il resto (nemmeno banconote da 5, non parlo dei centesimi) e mi mandano al pian terreno dove ci sono le planimetrie. Scendo: mi chiedono se sono io il proprietario, come faccio a dimostrarlo (ho per fortuna dietro l’atto notarile), non guardano praticamente la ricevuta di pagamento e mi fanno vedere al terminale un disegno assolutamente irriconoscibile per me, anche se la disposizione è corretta: io che pensavo di avere almeno gli angoli della via… Mi spiegano che per avere una copia ufficiale devo pagare 24 euro e rotti cadauno, e che forse è meglio riuscire ad essere certi.
Torno a casa e telefono a mia madre per sapere se sa dove stanno gli atti vecchi: lei mi fa “mah… forse nell’ultimo cassetto…” e in effetti trovo l’atto di acquisto originale dove non c’è il numero di catasto (sarebbe stato troppo semplice…) perché non era ancora stato accatastato. In compenso c’è la piantina. Vado su dai vicini, gli chiedo se per caso hanno degli atti al riguardo, e mi dicono “mah… dobbiamo cercarli…” Mi spiegano che loro hanno due box, e all’improvviso riesco a inquadrare la mappa: effettivamente sono quelli indicati nel disegno.
Saluto, e torno in catasto per chiedere una visura direttamente sul foglio. Arrivo, e mi danno un fogliettino rosa invece che azzurro (mah, sarà perché hanno cambiato numero…) Chiedo se devo sempre pagare su e la tipa mi risponde di sì. Vado a pagare e mi dicono “no, per questo si paga giù alle planimetrie”. Scendo, trovo uno sportello e un tipo che probabilmente sta lì tutti i giorni, tanto che chiama per nome l’impiegato. Soprattutto, ha un pacco di richieste che non finisce più. Mi sincero che sia il posto giusto per pagare, mi dicono di sì, ma che avrei anche potuto pagare sopra, e dopo una decina di minuti il tipo fa “guardi che le conviene salire a pagare”. Torno su, cambio sportello, finalmente pago i cinqueeuroesedici giusti perché non c’è il resto, scendo, e torno all’ufficio planimetrie.
Il tipo di prima mi fa “guardi che tanto questo non serve a nulla, perché se l’errore è del notaio sarà sui a tornare!” al che io gli rispondo “adesso che ho pagato, almeno voglio sapere cosa è successo”. I fogli cartacei non ci sono, ma in realtà è possibile vedere tutto il corrispondente logico del foglio/numero; riesco a capire che sicuramente il numero è sbagliato, visto che il piano piloty della mia casa deve avere lo stesso numero della mia casa, ma purtroppo i sottonumeri 5 e 6 corrispondono ad alloggi, e i numeri che corrispondono a categoria C/6 sembrano venduti ad altri. Insomma, un casino enorme, e a questo punto occorrerà ribeccare il notaio: il suo atto è sicuramente sbagliato.
Ma a parte la disavventura mia, vi rendete conto che il tanto strombazzato Catasto Informatizzato funziona ancora esattamente come nell’800, con l’unica differenza che le piantine le guardi a video? cominciate a capire come sia possibile evadere le tasse?

Ultimo aggiornamento: 2003-08-04 16:13