Archivi categoria: io

Antonio, fa caldo!

Il ciclocomputer della mia bicicletta ha un termometro incorporato. Oggi alle 17, quando sono uscito dall’ufficio, segnava 29 gradi. Alle 17.15, mentre scendevo la rampa dei box, segnava 40 gradi.
È vero che ho pedalato al sole, e la temperatura si misura all’ombra. Ma è anche vero che per l’appunto mi muovevo, e soprattutto che di ombra non ce n’è. Stasera sarà molto bello andare in montagna dalla mia mamma, mi sa tanto.

Ultimo aggiornamento: 2007-07-20 17:27

Abbassa la tua radio per favore

Ieri sera sono andato a prendere un aperitivo con Anna e Michela al Lelephant, di cui ho così scoperto lo spelling corretto. A parte l’aria condizionata a palla che non sarebbe poi un grande guaio se non fosse che poi devi uscire e ti ammazzi, ho avuto il mio solito problema: non riuscivo a sentire che cosa dicessero le mie compagne. Il tutto nemmeno perché la gente parlasse ad alta voce, ma per la musica a palla.
Ora, può darsi che il mio udito stia andando verso un rapido e inesorabile declino. Sicuramente sono un intollerante. Però mi sto chiedendo se in realtà il problema è da vedersi alla rovescia: i gggiovani, che poi sono quelli che frequentano questi posti, hanno un udito così rovinato dalle discoteche che non trovano per nulla rumorosi posti come quello. Che mi potete dire a riguardo?

Ultimo aggiornamento: 2007-07-19 11:34

aiuto: salvare i commenti in word?

Ho un bel file word che ho riempito di commenti, perché mi servono. (Per i curiosi, è un pezzo di una traduzione, e devo parlarne con i miei colleghi). Mi piacerebbe avere tutti i commenti (con le parole commentate nel testo) in un file a parte, perché è tanto più comodo. Qualcuno ha delle idee al riguardo?

Ultimo aggiornamento: 2007-07-09 00:19

Mi sono inguaiato

Stamattina Anna ed io abbiamo aperto un conto congiunto su IWBank. In realtà, avevamo entrambi la firma sul conto dell’altro, ma la cosa era più che altro teorica. Dopo un suo lungo pressing sul fatto (vero) che il mio conto attuale non è che fosse il massimo, ho fatto il gran passo. Adesso la mia autonomia monetaria è finita.
Come se non bastasse, visto che tanto “eravamo in giro”, mi sono anche beccato un paio d’ore di “visita saldi”, entrando e uscendo da negozi con aria condizionata a a palla – tranne all’ammezzato della Rinascente, dove la quantità di gente superava la portata degli impianti – e cercando di farmi largo tra la folla. Inutile dire che vedevo specchiato il mio volto in quello di tutti i maschi dai 20 ai 60 anni trascinati in loco dalle loro mogli-fidanzate-compagne-amanti :-(

Ultimo aggiornamento: 2007-07-07 17:50

Sono una blogstar. E una blogstar di sinistra.

Non lo dico io, ma lo dice Lapalisse, che ha tirato fuori da non saprei bene da dove un insieme di link, con il seguente commento:
«I blogger della prima ora, sono tutti delle blogstar, e sono tutte blogstar di sinistra.»
«Inutile girarci intorno. Esiste una casta di gente di sinistra, o centro-sinistra più o meno moderata, che “fa” da sfondo a qualsiasi discussione importante sulla blogosfera.»
Indubbiamente sono un blogger della prima ora, fin qui non ci piove. Sulla blogstar avrei dei grossi dubbi, ma è anche vero che non conosco metà di quelli indicati. Sulla sinistra… beh, nella mia ormai venticinquennale frequentazione delle urne ho votato praticamente tutto l’arco costituzionale eccetto socialisti e socialdemocratici, ma compresi i liberali. Che dal 1994 non voti più i partiti delle varie coalizioni di centro-destra è vero, ma è anche vero che mi è capitato di annullare alcune schede perché non mi riconoscevo in nessuno dei candidati.
D’altra parte non credo di dovermi preoccupare più di tanto del giudizio: l’anno scorso Lapalisse aveva postato una sua Classifica Orientata. Purtroppo non ero nei primi 100 blog, quindi non mi sono trovato a fianco del mio nome un giudizio “estrema sinistra”. Sì, “estrema sinistra” come minimo, perché se uno come law-and-order Di Pietro è indicato essere di “sinistra” io devo essere un po’ oltre gli extraparlamentari!

Ultimo aggiornamento: 2007-07-03 17:52

Attentato alla produttività

Oggi sono rientrato in ufficio dopo pranzo, sono caracollato verso la macchinetta del caffè – cosa assolutamente necessaria, soprattutto dopo il kebab con cui mi ero ingozzato – e ho scoperto che la macchinetta non c’era più: era rimasta solamente quella con il junk food, l’acqua e le bibite. In effetti quando ero uscito avevo notato che c’era un camion che stava caricando o scaricando una macchinetta, ma era di bevande fredde, e quindi la cosa non mi era interessata più di tanto.
Salgo, chiedo lumi alla nostra vicesegretaria, e lei mi risponde che la nuova area con le macchinette sarà al secondo piano, un bel vantaggio rispetto al -1 attuale; però in questo momento non è ancora possibile andarci ufficialmente. (No, non è una cosa così strana: in effetti stavano ristrutturando il secondo piano, e quindi era chiuso già prima). Il risultato pratico è che sono in crisi di mancanza di caffeina calda, e non ho voglia di prendermi una coca.
Ma la cosa peggiore è che adesso sono sceso per vedere se c’era la possibilità di un fix… ehm, di un bicchiere di plastica, e davanti alla porta del secondo piano c’era una guardia giurata. Mamma mia.

Ultimo aggiornamento: 2007-07-03 17:34

riorganizzazione onirica

Ieri sera Anna mi raccontava di un libro che stava leggendo, dove l’autore parlava delle culture giapponese e statunitense e delle loro differenze che rendono difficile che due parti si capiscano: ad esempio, per un americano è meglio parlare che tacere, ed è ancora meglio la parola scritta che la parlata, mentre per un nipponico è meglio tacere che parlare, e se proprio parole devono essere che allora siano orali.
Stanotte ho sognato che ero a un meeting internazionale, e accanto a me c’era una donna giapponese che dopo avere sentito delle brutte notizie (economiche) aveva iniziato a tagliuzzarsi il vestito, partendo dal colletto in giù. Poi era uscita, e aveva proseguito tagliuzzandosi viso e collo. A questo punto sono uscito anch’io – in bicicletta, ovvio…; mi sono accorto di quello che la tipa stava facendosi e mi sono fermato, cercando di spiegarle che forse non era il caso, e ci si poteva comportare in modo diverso. Poi mi sono svegliato :-)
La cosa più buffa è che io non mi ricordavo affatto di quello di cui avevamo parlato ieri sera: è stata Anna a farmi notare che in fin dei conti non c’era nulla di veramente strano nel mio sogno non appena le ho detto “una tizia giapponese”, senza nemmeno sapere il prosieguo.
Certo che l’inconscio è davvero tosto!

Ultimo aggiornamento: 2007-07-03 09:49

ventimila lire (quasi)

Una comunicazione di Telecom Italia (generica) ci aveva fatto sapere che “con le competenze del mese di giugno 2007” avremmo avuto l’IVC, che non è un’Interruzione Volontaria di Cazzeggiamento, ma bensì l’Indennità di Vacanza Contrattuale. Qualche mio collega ha commentato che è ancora un po’ presto per andare in vacanza, ma la realtà è un’altra; in pratica, visto che il primo biennio del contratto delle telecomunicazioni è scaduto da sei mesi, la legge prevede che il povero lavoratore abbia una prebenda, consistente per i primi tre mesi nel 30% del tasso di inflazione programmato, calcolato su minimo tabellare ed ex-contingenza.
Il risultato pratico è che un quadro come il sottoscritto si è trovato nella busta paga la bellezza di diecieuroeventiduecentesimi, scritto tutto lungo per farlo sembrare qualcosa di più. Trasformato nel vecchio conio, il totale è di 19.789 lire; qualcosina in meno delle 20.000 (anzi, 10.33 euro) che trovo nella voce EDR. Come? non sapete cos’è l’EDR? I fortunati come me, che sono lavoratori dipendenti da una vita, a un certo punto si sono trovati senza “scala mobile” (l’aumento automatico legato all’inflazione). Però per il primo periodo si pensò bene di dare loro un contentino, ed elargire un Elemento Distinto della Retribuzione, ventimila lire per l’appunto. Sono passati quattordici anni, e almeno nel contratto delle telecomunicazioni nessuno è ancora riuscito a far confluire nel minimo contrattuale non dico l’ormai fissa indennità di contingenza, ma neppure queste ventimila lire. Le aziende vogliono risparmiare non so quale 0.0qualcosa percento visto che quei soldi non entrano in alcuni calcoli per altre indennità, e il sindacato immagino si sia dimenticato di che si sta parlando…
Insomma, è vero che ogni centesimo risparmiato è un centesimo guadagnato: ma il mio stipendio è davvero uno stillicidio.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-29 12:31