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gita torinese

Per la seconda volta in sei anni, e per la prima in cui mi è capitato effettivamente di lavorare (e non di partecipare a un incontro collettivo per la presentazione di qualche capo) mi è capitato di tornare nella mia vecchia sede Tilab, anzi Cselt, di via Reiss Romoli. Sì, è vero, martedì scorso ero anche passato di straforo in via Borgaro mentre facevo tutt’altro, ma li ci sono Loquendo e Citec Voice anzi Amuser che sono in realtà degli spinoff.
Sono passati sei anni da quando me ne sono andato a Milano. In effetti nei corridoi vedo tanta gente nuova, che non c’era ai miei tempi. Ma di ex colleghi ce ne sono sempre tanti, il che significa che spostarmi all’interno è sempre piuttosto complicato o per la precisione lento :-)

Ultimo aggiornamento: 2007-07-25 11:04

Antonio, fa caldo!

Il ciclocomputer della mia bicicletta ha un termometro incorporato. Oggi alle 17, quando sono uscito dall’ufficio, segnava 29 gradi. Alle 17.15, mentre scendevo la rampa dei box, segnava 40 gradi.
È vero che ho pedalato al sole, e la temperatura si misura all’ombra. Ma è anche vero che per l’appunto mi muovevo, e soprattutto che di ombra non ce n’è. Stasera sarà molto bello andare in montagna dalla mia mamma, mi sa tanto.

Ultimo aggiornamento: 2007-07-20 17:27

Abbassa la tua radio per favore

Ieri sera sono andato a prendere un aperitivo con Anna e Michela al Lelephant, di cui ho così scoperto lo spelling corretto. A parte l’aria condizionata a palla che non sarebbe poi un grande guaio se non fosse che poi devi uscire e ti ammazzi, ho avuto il mio solito problema: non riuscivo a sentire che cosa dicessero le mie compagne. Il tutto nemmeno perché la gente parlasse ad alta voce, ma per la musica a palla.
Ora, può darsi che il mio udito stia andando verso un rapido e inesorabile declino. Sicuramente sono un intollerante. Però mi sto chiedendo se in realtà il problema è da vedersi alla rovescia: i gggiovani, che poi sono quelli che frequentano questi posti, hanno un udito così rovinato dalle discoteche che non trovano per nulla rumorosi posti come quello. Che mi potete dire a riguardo?

Ultimo aggiornamento: 2007-07-19 11:34

aiuto: salvare i commenti in word?

Ho un bel file word che ho riempito di commenti, perché mi servono. (Per i curiosi, è un pezzo di una traduzione, e devo parlarne con i miei colleghi). Mi piacerebbe avere tutti i commenti (con le parole commentate nel testo) in un file a parte, perché è tanto più comodo. Qualcuno ha delle idee al riguardo?

Ultimo aggiornamento: 2007-07-09 00:19

Mi sono inguaiato

Stamattina Anna ed io abbiamo aperto un conto congiunto su IWBank. In realtà, avevamo entrambi la firma sul conto dell’altro, ma la cosa era più che altro teorica. Dopo un suo lungo pressing sul fatto (vero) che il mio conto attuale non è che fosse il massimo, ho fatto il gran passo. Adesso la mia autonomia monetaria è finita.
Come se non bastasse, visto che tanto “eravamo in giro”, mi sono anche beccato un paio d’ore di “visita saldi”, entrando e uscendo da negozi con aria condizionata a a palla – tranne all’ammezzato della Rinascente, dove la quantità di gente superava la portata degli impianti – e cercando di farmi largo tra la folla. Inutile dire che vedevo specchiato il mio volto in quello di tutti i maschi dai 20 ai 60 anni trascinati in loco dalle loro mogli-fidanzate-compagne-amanti :-(

Ultimo aggiornamento: 2007-07-07 17:50

Sono una blogstar. E una blogstar di sinistra.

Non lo dico io, ma lo dice Lapalisse, che ha tirato fuori da non saprei bene da dove un insieme di link, con il seguente commento:
«I blogger della prima ora, sono tutti delle blogstar, e sono tutte blogstar di sinistra.»
«Inutile girarci intorno. Esiste una casta di gente di sinistra, o centro-sinistra più o meno moderata, che “fa” da sfondo a qualsiasi discussione importante sulla blogosfera.»
Indubbiamente sono un blogger della prima ora, fin qui non ci piove. Sulla blogstar avrei dei grossi dubbi, ma è anche vero che non conosco metà di quelli indicati. Sulla sinistra… beh, nella mia ormai venticinquennale frequentazione delle urne ho votato praticamente tutto l’arco costituzionale eccetto socialisti e socialdemocratici, ma compresi i liberali. Che dal 1994 non voti più i partiti delle varie coalizioni di centro-destra è vero, ma è anche vero che mi è capitato di annullare alcune schede perché non mi riconoscevo in nessuno dei candidati.
D’altra parte non credo di dovermi preoccupare più di tanto del giudizio: l’anno scorso Lapalisse aveva postato una sua Classifica Orientata. Purtroppo non ero nei primi 100 blog, quindi non mi sono trovato a fianco del mio nome un giudizio “estrema sinistra”. Sì, “estrema sinistra” come minimo, perché se uno come law-and-order Di Pietro è indicato essere di “sinistra” io devo essere un po’ oltre gli extraparlamentari!

Ultimo aggiornamento: 2007-07-03 17:52

Attentato alla produttività

Oggi sono rientrato in ufficio dopo pranzo, sono caracollato verso la macchinetta del caffè – cosa assolutamente necessaria, soprattutto dopo il kebab con cui mi ero ingozzato – e ho scoperto che la macchinetta non c’era più: era rimasta solamente quella con il junk food, l’acqua e le bibite. In effetti quando ero uscito avevo notato che c’era un camion che stava caricando o scaricando una macchinetta, ma era di bevande fredde, e quindi la cosa non mi era interessata più di tanto.
Salgo, chiedo lumi alla nostra vicesegretaria, e lei mi risponde che la nuova area con le macchinette sarà al secondo piano, un bel vantaggio rispetto al -1 attuale; però in questo momento non è ancora possibile andarci ufficialmente. (No, non è una cosa così strana: in effetti stavano ristrutturando il secondo piano, e quindi era chiuso già prima). Il risultato pratico è che sono in crisi di mancanza di caffeina calda, e non ho voglia di prendermi una coca.
Ma la cosa peggiore è che adesso sono sceso per vedere se c’era la possibilità di un fix… ehm, di un bicchiere di plastica, e davanti alla porta del secondo piano c’era una guardia giurata. Mamma mia.

Ultimo aggiornamento: 2007-07-03 17:34

riorganizzazione onirica

Ieri sera Anna mi raccontava di un libro che stava leggendo, dove l’autore parlava delle culture giapponese e statunitense e delle loro differenze che rendono difficile che due parti si capiscano: ad esempio, per un americano è meglio parlare che tacere, ed è ancora meglio la parola scritta che la parlata, mentre per un nipponico è meglio tacere che parlare, e se proprio parole devono essere che allora siano orali.
Stanotte ho sognato che ero a un meeting internazionale, e accanto a me c’era una donna giapponese che dopo avere sentito delle brutte notizie (economiche) aveva iniziato a tagliuzzarsi il vestito, partendo dal colletto in giù. Poi era uscita, e aveva proseguito tagliuzzandosi viso e collo. A questo punto sono uscito anch’io – in bicicletta, ovvio…; mi sono accorto di quello che la tipa stava facendosi e mi sono fermato, cercando di spiegarle che forse non era il caso, e ci si poteva comportare in modo diverso. Poi mi sono svegliato :-)
La cosa più buffa è che io non mi ricordavo affatto di quello di cui avevamo parlato ieri sera: è stata Anna a farmi notare che in fin dei conti non c’era nulla di veramente strano nel mio sogno non appena le ho detto “una tizia giapponese”, senza nemmeno sapere il prosieguo.
Certo che l’inconscio è davvero tosto!

Ultimo aggiornamento: 2007-07-03 09:49