In una conferenza stampa con i rivenditori Microsoft europei, il CEO di Microsoft Steve Ballmer ha mostrato la sua vena ironica. Alla domanda su cosa bisogna fare con i clienti del settore pubblico interessati a Star Office, Ballmer ha risposto “inviatemi subito una email, e noi spediremo la cavalleria. Sto scherzando, ma nemmeno troppo. Non c’è motivo per perdere quote: è al livello di quello che noi spedivano sette anni fa, non è compatibile con Microsoft Office, e gli mancano applicazioni chiave come Outlook”. L’articolo completo si legge qui.
Premesso che io userei OpenOffice che è anche gratuito (ma un po’ pesantino, lo ammetto), mettiamoci a rileggere criticamente le affermazioni di Ballmer. Il confronto lo faccio con OpenOffice che parte dalla stessa base software, ma non credo che la cosa cambierebbe.
Iniziamo con “OpenOffice è al livello di Office 97”. Possibilissimo. Io non so però quali siano le grandi migliorie che Office XP ha portato, e quali siano le nuove caratteristiche di cui l’utente tipo non può fare a meno. In ufficio non so nemmeno se mi hanno installato la versione 2000 o XP; né penso che mi tocchi scrivere cose che non si potrebbero vedere allo stesso modo non dico con WinWord ma quasi. Microsoft ha pensato di riempire la sua suite con feature che non usa praticamente nessuno? È un suo problema.
Poi abbiamo che “manca un prodotto importante come Outlook”. Se fosse davvero così importante – non sto pensando alla posta elettronica ma allo legato al lavoro di gruppo, a meno che la visione ballmeristica del mondo sia ancora peggio di quanto io possa immaginare – la gente se ne sarebbe accorta. Forse Microsoft dovrebbe provare a istruirci, no? Ma il massimo Ballmer lo raggiunge quando parla della non compatibilità. OpenOffice ha il suo formato nativo per salvare i file, ma può tranquillamente esportare in formato Office97. Non può fare di meglio perché Microsoft è sempre molto attenta a modificare i propri formati da una versione all’altra proprio per evitare la concorrenza. Bravi ragazzi, vero?
Ricordo che non stiamo parlando di pirateria, ma di persone che decidono di acquistare, o nel caso di OpenOffice procurarsi legalmente, un prodotto concorrente. Non so: è vero che il discorso era tenuto ai venditori aziendali, ma a me rimane la sensazione dei tipi in gessato che entrano in un negozio e spiegano al gestore che sarebbe davvero meglio che vendessero il prodotto dei loro amici, anche se costa di più. Ma non si sa mai…
Ultimo aggiornamento: 2004-10-06 17:20