Lo Scientific American riporta che un contraccettivo maschile non ormonale è stato definito sicuro per l’uso umano. La strada per produrre un pillolo è ancora molto lunga: il farmaco deve essere testato su larga scala (il trial aveva solo 16 partecipanti) e soprattutto bisogna anche provare che non solo non fa male, ma funziona effettivamente come contraccettivo (i volontari avevano fatto in passato una vasectomia, quindi comunque non avrebbero potuto fare figli) prima di essere approvato dalla FDA.
La cosa davvero interessante, almeno per un profano come me, è il modo in cui il farmaco funzionerebbe. Invece che aggiungere ormoni, cosa che non è mai il massimo della vita, la pillola YCT-529 blocca un metabolita della vitamina A che non può più legarsi al suo ricettore nei testicoli, e quindi previene la catena di geni che fa partire il processo di formazione dello sperma. Ancora qualche decennio fa qualcosa del genere sarebbe stato impensabile; la medicina “costruttiva” (ma forse dovrei chiamarla “anticostruttiva”, visto che fa impedire al nostro organismo di fare qualcosa) è una tecnica che apre enormi possibilità. Certo, non è per nulla economica: per dire, il Lixiana che devo prendere io, che è un inibitore del fattore Xa e quindi blocca la coagulazione, costa 96 euro per una confezione da 28 pastiglie (confezione passatami dal SSN). Potete insomma immaginare quanto le case farmaceutiche siano interessate alla cosa…
Ultimo aggiornamento: 2025-07-22 14:08
Resto sempre meravigliato nel vedere quanti volontari ci siano sparsi nel mondo pronti a partecipare a sperimentazioni di fase 1 (quelle ristrettissime con volontari sani, in questo caso sterilizzati meccanicamente, quindi in questo caso si è avuta una sensibilità maggiore rispetto alla norma, visto che non lo si è messi almeno nella condizione di rischiare la sterilità – immagino sia questa la ratio – ma non certo di sviluppare qualche altro effetto collaterale anche molto brutto). Per i soldi dei “rimborsi spese” che danno direi proprio che non ne vale la pena, eppure.
Quanto ai costi spropositati di determinati farmaci, per una mia patologia cronica oramai fuori controllo avrei potuto prendere uno dei tanti anticorpi monoclonali umani prodotti in pochissimi anni da Big Pharma alla modica cifra (non per il SSN, che tratta un bello sconto) di oltre mille euro a iniezione bisettimanale (la biodisponibilità, se ingeriti, sarebbe ridicola). Per altro mio problema ho optato però per soluzione più invasiva immunologicamente parlando ma anche decisamente meno costosa per il SSN (al pubblico siamo sui quasi 700 euro per 28 pasticche): un immunosoppressore sempre più selettivo del cortisone ma molto meno dei monoclonali, che infatti vengono detti immunomodulatori (detta in soldoni, non ti inibisci le surrenali, non ti viene l’osteoporosi galoppante o il diabete, ma le tue belle infezioni te le fai tutte)
Ebbene questa mia scelta è stata subito accolta con gioia dalla dottoressa che mi segue… :D tu guarda il caso!
Evidentemente la dottoressa pensava allo sfascio prossimo per il SSN.
Sui volontari, un tempo era prassi che chi sviluppava un vaccino o simili se lo provasse prima su di sé…
Tra l’altro la vasectomia è potenzialmente reversibile con la vaso-vasostomia… Pensa se cambiano idea in futuro e scoprono che il pillolo li ha fottuti (ammettendo la “fusione” del vaso reciso vada alla perfezione)! ;-)