Da ieri mattina Google Backup and Sync non funzionava più sul mio computer d’ufficio. In effetti nel weekend avevo visto che a casa stava risincronizzando tutto, ma non ci avevo fatto caso più di tanto (i vantaggi di una connessione in fibra :-) ), ma la situazione qui era molto peggiore. Mi era già capitato che non si connettesse, ma di solito erano problemi di firewall: occorre un proxy NTLM-compliant, e quindi devo fare qualche magheggio. Ma stavolta non era quello il problema.
Ho provato di tutto: sconnessione e riconnessione dell’account, reinstallazione dell’app, spegnere-e-riaccendere il computer: nulla da fare. Ho persino provato a sincronizzare un altro account, per capire se il problema ero io e non lui: nisba. Quel che era peggio è che il codice di errore – otto caratteri esadecimali – infilato nella casellina di ricerca di Google non dava nessun risultato… o meglio, dava altri problemi con Google Backup e Sync ma codici di errore diversi. Una ricerca sulla mancata sincronizzazione non aveva nemmeno lei portato risultati, se non le solite cose di cui sopra. Alla fine mi sono deciso a scrivere su Facebook. Poco dopo il mio amico Max Negro mi ha dato il link a una pagina che da solo non avrei mai trovato, che tra le altre cose suggeriva di cancellare la directory sotto %appdata% relativa a Google Drive: e in effetti è ripartito tutto. Occhei, sta ripartendo tutto, perché nei vari tentativi ho spostato la directory dove mantenevo i file condivisi che ora si stanno lentamente scaricando.
La mia ipotesi a questo punto è che sia cambiato qualcosa nell’applicazione. Ma perché allora Google non ha fatto in modo di ripulire quella directory, che tra l’altro il 99% degli utenti non vede perché di default è nascosta? Non è venutoloro in mente che questi programmi dovrebbero essere i più trasparenti possibile per l’utente finale? Qual è la deriva googliana?
Ultimo aggiornamento: 2018-10-03 08:57