Nella vicenda del cavalcavia crollato sulla statale 36 non ci sono solo i morti e i feriti da ricordare. Io penso al cantoniere che aveva segnalato il pericolo e a cui è stato detto di aspettare qualcuno più in alto che andasse a vedere e firmasse l’ordine di chiusura della strada. Formalmente il cantoniere non ha alcuna colpa, anzi. Ma se io fossi al posto suo non riuscirei a togliermi dalla testa l’idea che avrei dovuto fare di testa mia. Dev’essere una sensazione terribile.
Ultimo aggiornamento: 2016-10-29 19:45
Tralasciando eventuali giudizi e senno di poi, io mi chiedo:
possiamo “subito” imparare qualcosa ?
Se dovesse succedere dopodomani la stessa cosa,
i calcinacci, non l’incidente,
sappiamo come dovrebbero andare le cose, quali sono le catene di comando e le “libertà” che ogni attore può prendersi ?
Fermando il traffico, il tir non sarebbe passato e magari non sarebbe successo nulla;
vedremmo i titoli, cantoniere allarmista blocca il traffico, milioni di euro di danni ?
Spesso ho l’impressione che le regole, se “costano” non vengano rispettate e soprattutto si incentivi il non rispettarle, salvo poi puntare il dito su qualche capro espiatorio oppure tutti colpevoli, quindi nessuno paga.
Una volta un mio capo mi ha dato del “bambino” perchè, secondo me,
le regole
o si rispettano, o si cambiano, oppure di accetta il rischio del non rispettarle.
Evidentemente gli adulti sanno “interpretarle”.