Luca Zaia, il governatore che vuole governare anche le previsioni del tempo, oggi ha mandato una lettera al Corriere (la potete anche leggere sul Post) spiegando perché per il portale del turismo veneto ha scelto un dominio .to. Io ho a mia volta scritto a Stella, e vi lascio il testo a disposizione in modo possiate leggervelo anche voi :-)
Egregio signor Stella,
Ho letto sul Corriere di oggi la piccata risposta di Luca Zaia, che ha spiegato i motivi che l’hanno portato a registrare presso l’isola di Tonga il dominio web dedicati al turismo veneto, e al suo commento. Vorrei fare alcune precisazioni sulla “cappa asfissiante di adempimenti burocratici”. Penso di avere qualche titolo al riguardo, considerando che ho fatto parte – ne sono anche stato direttore esecutivo e in seguito vicepresidente – della Naming Authority italiana, l'”ufficio complicazione affari semplici” che negli anni ’90 decise le regole per l’assegnazione in uso dei dominii .it: il tutto mentre immagino che il Presidente della regione Veneto avesse al più il CD di Video On Line per connettersi a Internet.
Scegliemmo di riservare, cioè di impedire la registrazione, dei nomi a dominio corrispondenti alle regioni italiane per suggerire una gerarchia geografica degli indirizzi: un tentativo insomma di fare un po’ di ordine prima del boom di Internet e dell’assalto alla diligenza, che – lo dico per Luca Zaia – avvenne ben prima del 2005: non avrebbe comunque potuto registrare quel dominio, se non spendendo parecchi soldi dei contribuenti per chiedere al legittimi titolare di cedergli i diritti d’uso.
La scelta di riservare alcuni indirizzi è stata sensata? Col senno di poi, probabilmente è stata inutile. Basti per esempio vedere che nonostante si fosse riservato il dominio gov.it che poi è stato assegnato al Governo italiano i nomi dei vari ministeri non sono sotto gov.it, e bisogna indovinarli. Ma l’inutilità è soprattutto dovuta a come Internet si è sviluppata: Zaia stesso non si è nemmeno accorto di avere detto che per cercare qualcosa in rete si digita il nome su Google e si guardano i risultati, altro che cercare di indovinare il nome a dominio! Insomma, www.veneto.it, www.veneto.to, turismo-in-veneto.quelchesivuole vanno tutti bene allo stesso modo; le tecniche per far risaltare un sito rispetto agli altri non hanno nulla a che fare col nome a dominio.
Cordialmente, Maurizio Codogno
P.S.: sono passate 24 ore e risposte non ne ho viste. Nulla di male, rispondere era cortesia ma non certo dovere; però capite perché avevo pensato di fare sapere la cosa almeno ai miei ventuno lettori.
Ultimo aggiornamento: 2013-04-12 11:44
Una piccolissima precisazione: che io ricordi nel 1995 non esisteva il “CD di Video On Line” ma solo un floppy, di cui conservo gelosamente copia, anche se probabilmente ormai illeggibile.
@Sergio: hai ragione, la vecchiaia mi annebbia i sensi…
Manco a dire che poi sia comodo ritrovare il link a veneto.to dal sito isituzionale regione.veneto.it.
Dallo smartphone che sto usando il modo piú rapido che ho trovato è stato cliccare sull’iconcina verdognola sulla destra, “SITI TEMATICI”, che rimandava a una lista di 45 e dico quarantacinque siti, l’ultimo dei quali è proprio il sito ospitato a Tonga.
Metterlo in home no?? O è il piccolo display di un S2 ad avermi tratto in inganno?
Da informatico io avrei apprezzato “vene.to” :-).
Cmq, io avrei fatto notare che le spese di affitto nel TLD .to sono ben più alte del TLD .it. Ma tanto paga Pantalone…
@mestesso: anch’io, dopo aver visto il titolo, avevo pensato a vene.to, anche perché non riuscivo a capire perché non avesse chessò cercato turismo-veneto.com …
Leggendo tutta la vicenda, la cosa più divertente è che provarono a chiedere l’estensione “.ven” (al posto di “.it”)!
@conte oliver: tra l’altro .ven.it esiste (è esattamente equivalente a .veneto.it; capirai che per friuli-veneziagiulia.it avere fvg.it aiuta molto)
E’ spiegato chiaramente che la scelta del dominio .to e’ una forma di protesta e quindi come tale va interpretata. Sempre a proposito di siti, forse a qualcuno avrebbe fatto piu’ piacere se le cose fossero andate cosi’:
http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/scienza_e_tecnologia/italia-punto-it/italia-punto-it/italia-punto-it.html
@verbatim: continua a essere una protesta imbecille: una protesta più logica sarebbe stata prendere veneto.com. Perché uno che digita come l’ineffabile Zaia pensa debba fare potrebbe al più cercare un .com, non certo un .to.