il futuro dell’editoria

Su Eraclito, Mantellini commenta un articolo apparso sul Corriere delle Comunicazioni odierno, dove viene intervistato il Telecom Practice Manager Italy (ciumbia!) di Nielsen.
Concordo con Massimo: i numeri buttati così non dicono proprio nulla. Ma io – se fossi un editore – più che gioire per il 44% che pagherebbe per avere sul tablet le news mi preoccuperei per il 74% che non pagherebbe per i libri (a parte che se “libro” è “il file pdf” li capisco perfettamente). Chissà come sarà il futuro…

Ultimo aggiornamento: 2012-05-21 21:14

Un pensiero su “il futuro dell’editoria

  1. Barbara

    Premesso che io di iPad ne ho due (contando quello nelle mani dei pargoli): io le App le pago, e volentieri. Alcune che mi servono e funzionano bene: dalle cartine stradali a 0.79 a roba che uso per lavoro oltre i 20 Euro.
    Sarei lieta di pagare per tv/cinema (tipo Netflix) se la tecnologia ci fosse, e pago volentieri per notizie di qualità – per un po’ avevo Die Zeit versione integrale, prima o poi la rifarò ma la procedura per bloccare l’abbonamento è troppo farraginosa al momento.
    Per i libri, al momento manca uno standard e come dici tu non voglio pagare per un pdf. Aggiungo che i libri in italiano, cartacei e no, sono costosi e io ne faccio volentieri a meno.

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