giro d’Italia 2010

Il Giro d’Italia 2010 è stato vinto da Ivan Basso, reduce da due anni di squalifica per sospetto doping. (Per completezza: i ciclisti spagnoli coinvolti nello stesso scandalo hanno continuato allegramente a gareggiare e vincere). Secondo David Arroyo, che è entrato in una fuga bidone nella tappa dell’Aquila ed è riuscito a mantenere almeno in parte il capitale acquistato, compresi numeri incredibili in discesa sotto la pioggia. Terzo Vincenzo Nibali, ancora troppo giovane per assurgere agli onori della cronaca nera; quarto Michele Scarponi, molto chiacchierato in passato ma sempre trovato pulito all’antidoping. Gilberto Simoni, noto per le caramelle alla coca (non cola…) dello zio vescovo, non è riuscito a passare in testa sui 3000 metri del Gavia, cima Coppi di quest’anno.
Il ciclismo è sempre stato un laboratorio per il doping, fin dai tempi eroici degli anni ’30. Il dispendio energetico dei corridori in una corsa a tappe è tale che non bastano le bistecche per recuperare le energie; l’unica cosa che rimane da capire è quanto gli aiuti chimici siano leciti e quanto no. Alcuni quotidiani hanno fatto notare come nelle salite “storiche” quest’anno i ciclisti siano saliti più lentamente che in passato, affermando tra le righe che il doping si deve essere ridotto. Non so, e continuo a chiedermi se e quanto la trasparenza sia utile: vedremo tra un mesetto al Tour de France che succederà.

Ultimo aggiornamento: 2010-05-31 14:10

3 pensieri su “giro d’Italia 2010

  1. Anonymous

    Cosa vuol dire “continuo a chiedermi quanto la trasparenza sia utile”: meglio non scoprire se si bombano e di cosa?

  2. .mau.

    @anonimo: no, il rovescio. A questo punto, magari tanto vale sapere di cosa si bombano.

  3. L'eternauta

    La prova del capello dimostrò che Simoni non aveva mai sniffato cocaina e ulteriori test sulle caramelle procurategli effettivamente mostrarono la presenza di coca che avrebbe fatto scattare l’antidoping.
    Questo solo per ricordare con completezza la sua sventura, dato che gli costò, oltre alla reputazione, un giro d’Italia che stava dominando… e si parla di quello stesso Gilberto che da giovane vinceva tutte le gare, un certo Marco Pantani nei dilettanti non riusciva mai a stargli davanti… poi stranamente, divenne più forte l’emiliano…
    Ciao .mau.!

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