Google ha deciso di far vedere quante cose sa di noi, e ha preparato una nuova pagina: Google Dashboard. Cliccandoci su ci viene chiesta la password (non si sa mai…) e poi si arriva a una pagina con una sfilza di dati, almeno nel mio caso, che sono davvero tanti e fanno un po’ paura, pensando com’è semplice incrociarli. È vero che nel mio caso sono più o meno tutti relativi alla stessa persona (nel senso latino del termine), però basta integrarli con altri dati pubblici e si ottiene un quadro davvero completo.
Sì, ogni sito google ha la sua informativa sulla privacy, ma non credo che la cosa possa tranquillizzarci, soprattutto se siamo paranoici. Ricordiamocelo, e agiamo di conseguenza :-)
Ultimo aggiornamento: 2009-11-05 17:07
la mia dashboard invece è praticamente vuota.
blogger: l’indirizzo di un mio blog in stato di semiabbandono
contatti: 4 amici che ho su orkut
google account: l’indirizzo e-mail
google talk: “Al momento le informazioni dettagliate di questo servizio non sono disponibili.”
orkut: le ultime mie attività su orkut
altri prodotti: “i seguenti prodotti non sono ancora disponibili in questa dashboard Google AdSense FeedBurner”
bah, io non mi sono affatto spaventato di fronte a questi dati. il mio supermercato, mediante la sua carta fedeltà, acquisisce dati senz’altro più interessanti. ad esempio può stimare quanto spesso cago.
Anche nella mia non c’è quasi niente… dipende insomma se hai deciso di affidare i tuoi dati a Google oppure no.
Chi più utilizza i vari Google-*, più roba ha dentro dashsboard. La mia dashboard è relativamente ricca visto che uso Docs e usavo blogger ed uso i contatti pesantemente, ma io dico che se incroci i dati tuoi su linkedin col tuo blog, e fai una ricerca fine nei vari post, chiunque ha un quadro più che sufficiente per:
a) cosa fai->formazione culturale->cosa ti serve professionalmente
b) posizione civile->stato familiare
c) i tuoi gusti
d) il tuo reddito–>il tuo profilo di spesa
e) dove abiti->necessità locali
*senza* bisogno di avere la dashboard.
Senza offesa, ma me fa parecchio ridere la gente che non fa la fidaty all’esselunga per non essere tracciato e fai quello che fai tu in rete ;-). Chi usa la fidaty almeno *vende* per soldi la sua privacy intascando gli sconti. Tu fai tutto *gratis*. Sai che in USA saresti già bersaglio di un direct marketing?
Anche la mia compagna è contro la fidaty, ma almeno tiene un profilo più basso in internet!
@mestesso: fidati, io ho una Fidaty e la uso regolarmente. Non ho capito cosa ti facesse pensare che non fosse così.
… e come puoi “agire di conseguenza”? Oramai di cazzate in rete ne abbiamo sparate a tonnellate….
Io di sicuro più di te che sei più calmo e posato….
Baci
Ntuniott
@.mau.: mi ricordavo un qualche post sballato, evidentemente, oppure mi sono preso il post di un alto bloggher :-).
Principalmente il problema non è tanto cosa se ne faccia google di tutta quella messe di dati, ma cosa succede se qualcuno ti pippa la password del tuo google account. In pratica se hai una vita digitale particolarmente intensa, ti possono radiografare come all’ospedale.
Credo che layos abbia colpito nel segno. Finchè sono un numero per statistiche e ricerche per quanto poco piacevole è sempre meglio che essere l’obiettivo finale. Del resto non credo ci sia bisogno di dover incrociare i dati dei vari servizi. Credo sia sufficiente leggere la posta (Cosa che google sicurmente fa proponendo pubblicità in base alla posta ricevuta)