Ieri casualmente mi sono arrivate due segnalazioni di spammatori italiani.
Il primo messaggio, speditomi da booksworm, è abbastanza standard: l’azienda XXX
“si occupa di Email Marketing dal 2001. Da poco abbiamo allestito un reparto dedicato alla vendita di indirizzi email di aziende e privati che abbiamo raccolto in questi 8 anni di attività.”
Per darvi un’idea, gli amici ci spiegano che “Possiamo fornirvi di (sic) 15.000.000 di email aziendali e privati per promuovere i vostri prodotti o servizi; Pacchetti da 500.000 email al costo di 120 euro”.
Se prendiamo per buoni i dati della ricerca di cui scrissi qualche mese fa (0,1 successi per milione) è chiaro che solo un imbecille comprerebbe uno di questi pacchetti. Ma d’altra parte solo un imbecille comprerebbe servizi da uno spammatore. Il guaio è che questo messaggio è arrivato a una casella istituzionale di un’università… non si sa mai cosa potrebbe capitare.
Il secondo messaggio è stato inoltrato da un amico in una lista di vecchi internettari.
“Oggi č nata la nuova versione di YYY, che ti consente di gestire le tue newsletter e di avere sempre *smtp* funzionanti e non inseriti nelle liste nere antispam. Si, hai capito bene, il software carica in automatico i server smtp, non ti dovrai piĂą preoccupare di cercarli, ci pensiamo noi. […] Ricevi questa newsletter perchč sei iscritto al network di ZZZ”
Inutile dire che il mio amico non è affatto iscritto al network in questione, ma non è questo il punto. Il tipo che gli ha spedito quella mail (il più noto spammatore italiano) non ha nessun problema a dire che fa un programma che cerchi apposta server di posta funzionanti… un po’ come quelli che ti vendono del software con i controlli della validità della copia disabilitati per “semplificare l’installazione”. Immagino, visto come sono arrivate le lettere accentate, che quel messaggio è arrivato da una nazione che non usa il nostro charset ISO-8859-1 ma uno slavo… oppure uno turco, se il tipo continua a lavorare con i suoi amichetti.
Sarà una coincidenza, oppure anche gli spammatori risentono della crisi e devono cercare nuovi mercati?
(ah, nel caso vi chiedeste perché non ho messo i nomi: non è per privacy, ma perché è abbastanza logico che gli amici spammatori facciano ricerche sul nome del loro “prodotto”)
Ultimo aggiornamento: 2009-02-25 14:32