PRAvacy

Ricordate quando la scorsa settimana avevo scritto della pubblicità che ci ricordava che la nostra auto doveva passare la revisione? Bene, per una volta ho voluto andare fino in fondo alla storia: creatami una email apposta, ho iniziato la mia richiesta di informazioni ex D. Lgs. 196/2003: informazioni assolutamente mirate e non generiche, tra l’altro.
Venerdì mattina ho scritto a Midas: «chiedo di sapere ai sensi dell’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003 la comunicazione in forma intelligibile dei dati personali che mi riguardano *e la loro origine*. Inoltre mi oppongo al trattamento di tali dati per invio di qualunque tipo di materiale (pubblicitario e no).». La risposta è arrivata dopo un quarto d’ora esatto, e dice
I Suoi dati personali (indirizzo postale, marca e modello auto, scadenza revisione) sono stati forniti a Midas Italia S.p.a. dall’ACI (Automobile Club d’Italia) in forza di una convenzione sottoscritta tra le parti in data 25 marzo 2005.
Inoltre, per quanto riguarda i miei dati (anzi quelli di Anna), «Midas utilizza i dati una sola volta esclusivamente per la postalizzazione e ne dispone subito dopo l’immediata cancellazione.» (tenete presente la cosa).
Nel primo pomeriggio di venerdì (alle 14:30, per la cronaca) ho così scritto all’ACI: «chiedo di sapere a quali soggetti e categorie di soggetti tali dati sono stati comunicati o possono essere comunicati. Mi oppongo inoltre alla comunicazione di tali dati ad aziende terze a fini di invio di materiale pubblicitario.» Ottenere la risposta di venerdì pomeriggio avrebbe ovviamente avuto un qualcosa di miracoloso, ma lunedì nella tarda mattinata anche ACI ha risposto (notare il mittente: ACI-DSD-fornituradati chiocciola aci.it. Esiste una funzione apposita per la fornitura dei dati). Il testo:
Si premette che, ai sensi del decreto legislativo 196/2003, la diffusione di dati personali da parte di soggetti pubblici, come l'ACI, a favore di soggetti privati o di Enti pubblici economici è ammessa solo se prevista da norme di legge o di regolamento.
(cosa vera, ma io non ho chiesto *perché* abbiano consegnato i dati, ma *a chi*…)
Nel caso di specie la previsione è contenuta nell'art. 22 del D.M. 514/92 il quale dispone che i dati di cui si tratta possano essere forniti dal sistema informativo del PRA a categorie di soggetti per le quali il Ministero delle Finanze riconosca (o abbia riconosciuto) la sussistenza di un rilevante interesse alla loro cognizione. Le aziende che operano nel campo automobilistico, quali quelle che esercitano attività di revisione tecnica dei veicoli, aziende di demolizione, case costruttrici, concessionari auto ecc., rientrano in tali categorie.
(il testo del decreto ministeriale non sono riuscito a trovarlo, ma mi fido)
Inoltre, essendo il PRA un registro c.d. pienamente pubblico, tale, cioè, da realizzare un regime di pubblicità piena nei confronti della collettività, i dati in esso contenuti sono utilizzabili anche senza il consenso degli interessati (si veda l'art. 24 del Decreto citato), i quali, però, hanno diritto di opporsi al trattamento, rivolgendo apposita comunicazione all'azienda che ha inviato il materiale pubblicitario, secondo la disciplina indicata nel medesimo Decreto legislativo.
(immagino che il “Decreto citato” non sia il D.M. 514/92 ma il D.Lgs. 196/2003, che all’articolo 24 parla appunto di “Casi nei quali puo’ essere effettuato il trattamento senza consenso” e al comma 1.c recita che il consenso non è necessario se “riguarda dati provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque, fermi restando i limiti e le modalita’ che le leggi, i regolamenti o la normativa comunitaria stabiliscono per la conoscibilita’ e pubblicita’ dei dati;”)
Ricapitoliamo:
– Il PRA afferma che manda i dati in giro in forza di un decreto del 1992, quindi precedente alla prima legge per il trattamento dei dati personali (la 675/1996), che per lei è acqua fresca
– il PRA afferma che può comunque inviare i dati perché i dati del PRA sono pubblici: ricordatevelo, quando vorrete chiedere informazioni sul proprietario dell’auto che vi ha tamponato ed è scappato
– nella migliore tradizione di scaricabarile, il PRA dice “ma tanto potete chiedere alle aziende di togliervi dai suoi registri”, mentre l’azienda dice “ma tanto noi usiamo l’indirizzo una volta sola”. Risultato: tra due anni capiterà esattamente la stessa cosa, e tutti continueranno a fare i santarellini.
PS: vi ricordate, vero, che Bersani aveva tentato di abolire il PRA, ma che poi non ci è riuscito a causa degli alti lai di quelli del PRA stesso, che non volevano cambiare lavoro?

Ultimo aggiornamento: 2009-02-03 08:00

5 pensieri su “PRAvacy

  1. mfisk

    To’ :-)
    D.M. 2-10-1992 n. 514
    Regolamento sulle modalità e le procedure concernenti il funzionamento degli uffici del pubblico registro automobilistico, la tenuta degli archivi, la conservazione della documentazione prescritta, la elaborazione e fornitura dei dati e delle statistiche dei veicoli iscritti, la forma, il contenuto e le modalità di utilizzo della modulistica occorrente per il funzionamento degli uffici medesimi, nonché i tempi di attuazione delle nuove procedure, in attuazione dell’art. 7 della legge 9 luglio 1990, n. 187.
    Pubblicato nella Gazz. Uff. 31 dicembre 1992, n. 306.
    22. Forniture di dati e statistiche da parte del Sistema informativo centrale.
    1. A mezzo del Sistema informativo centrale dell’A.C.I. sono eseguite le ispezioni, come previste dall’art. 17, comma 1, a fronte di richieste su base reale presentate da chiunque.
    2. Le richieste di dati su veicoli avanzate, anche su base personale, da organi costituzionali, giurisdizionali, di polizia e militari, nonché dalle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, sono evase gratuitamente.
    3. Dati e statistiche possono essere forniti dal Sistema informativo centrale dell’A.C.I., oltre che all’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), a categorie di soggetti per le quali il Ministero delle finanze riconosca la sussistenza di un interesse rilevante alla loro cognizione. In tale ultimo caso l’A.C.I. procede alla fornitura dei predetti dati e statistiche in base ad apposita convenzione.
    Interessanti anche i due articoli seguenti:
    23. Modalità delle forniture da parte del Sistema informativo centrale.
    1. Le forniture di cui all’art. 22 possono essere effettuate, in forma singola o aggregata, mediante supporto informatico secondo gli standard stabiliti dal sistema informativo A.C.I.
    2. L’A.C.I. mantiene la piena ed esclusiva proprietà delle procedure realizzate.
    3. I dati forniti non possono essere oggetto di alienazione o di cessione neppure a titolo gratuito.
    4. Le modalità di fornitura, il tipo di informazione da fornire, nonché i costi delle procedure e delle forniture, a totale carico dell’utente, sono stabiliti dall’A.C.I. ed approvati dal Ministro delle finanze.
    24. Collegamenti telematici.
    1. Le forniture di cui all’art. 22, possono effettuarsi mediante collegamento telematico con gli archivi del Sistema informativo dell’A.C.I.
    2. Il Sistema informativo centrale dell’A.C.I. provvede al controllo ed alla contabilizzazione degli accessi.
    3. L’utenza del servizio è concessa in funzione della disponibilità di collegamenti al momento della richiesta ed è condizionata dall’utilizzo di tecnologie compatibili. Il giudizio di compatibilità è di esclusiva competenza dell’A.C.I.
    4. Le modalità di collegamento, il tipo di informazioni da fornire, nonché i costi a totale carico dell’utente, sono stabiliti dall’A.C.I. con apposita convenzione.
    In pratica, MIDAS si attaccano direttamente al bocchettone, come fosse la presa dell’acquedotto. Sarebbe interessante sapere quanto gli costa il singolo record.

  2. pbm

    Quanto gli costa? Presto detto, grazie a https://servizi.aci.it/VisureOnline/welcome.do :
    “L’utilizzo del servizio comporta un costo pari a:
    Euro 5,62 di cui :
    Euro 2,84 (costo della visura, secondo la vigente tariffa approvata con D.M. delle Finanze del 01/09/1994)
    Euro 2,32 + 20%IVA (costo del servizio telematico)”
    2.84 + spese postali (.31 IIRC con PostaTarget Creative) = 3.15 ad invio. Per il calcolo dell’efficienza si applicano su diversa scala le leggi dello spam.

  3. nicola

    http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1311248
    Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196
    CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
    art. 13 commi 1 (in particolare 1e che richiama l’art. 7 comma 2) e 4
    Ovvero:
    Possono usare sì i dati (alcuni) senza dirti nulla, ma alla prima comunicazione ti devono spiegare tutto per filo e per segno: dove li hanno presi, perché li hanno presi e cosa ne faranno, eccetera. Molti spammatori si dimenticano di questa cosa e tu sei costretto a scrivere a destra e a manca.
    Per esperienza personale ti posso dire che sei stato molto fortunato a ricevere delle risposte in tempi ragionevoli via mail. Io iniziai qualche anno fa a tampinare con raccomandate AR tutti quelli che mi spammavano e a stare molto attento a quello che firmavo. Ora ho ridotto al minimo possibile lo spam e vivo felice. :-)
    Due consigli:
    1) nei casi più ostici (= quelli che non rispondono) manda una segnalazione via mail al Garante. Hanno tempi biblici e a volte non rispondono, ma so per certo che leggono tutto e se il caso indagano anche. Inoltre il soggetto ostico non si farà più sentire.
    2) Stai molto attento a quello che firmi e ogni volta che scrivi il tuo nome e cognome. Da qualche parte c’è una scritta in legalese o una barrettina da mettere (o non mettere) per usare i tuoi dati per ogni scopo markettaro possibile e immaginabile. I più subdoli sono i concorsi, le promozioni e le carte di fidelizzazione.
    ciao
    nicola.

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