Costi chilometrici casuali

Nella pagina delle lettere di Repubblica del 19 agosto c’è stata una “precisazione” di Federico Fabretti (Direttore Relazioni con i Media delle Ferrovie dello Stato SpA) dove tra l’altro vengono indicati quelli che sarebbero i veri costi chilometrici della costruzione dell’Alta Capacità ferroviara. Per la precisione, il costo chilometrico della Napoli-Salerno sarebbe di 11 milioni di euro, della Bologna-Firenze di 68, della Torino-Milano di 54 e della Roma-Napoli di 24.
Tralasciamo la finta suddivisione delle FS in Trenitalia e RFI (Fabretti a rigor di logica dovrebbe essere di quest’ultima, non della società madre), visto che diventerà preoccupante solo tra qualche anno, e limitiamoci a guardare i costi relativi. La Torino-Milano è costruita a fianco dell’autostrada, con impatto ambientale relativamente ridotto, manufatti di importanza minore tranne qualche ponte ed espropri di terreni agricoli, non certo residenziali: eppure costa da tre a cinque volte le tratte centro-meridionali e quasi quanto la tratta appenninica che è praticamente tutta in galleria (73 Km su 78.5). Ecco, a me piacerebbe che mi spiegassero come mai questa differenza di prezzi. Nessun giornalista che vada a scavare tra le carte?

Ultimo aggiornamento: 2008-09-03 06:00

8 pensieri su “Costi chilometrici casuali

  1. Jash

    Non ho prove per dimostrarlo, ma la mia tesi è che nel costo della ferrovia Milano-Torino sia ‘compreso’ anche il rifacimento dell’autostrada privata, a spese del pubblico.

  2. Marco Antoniotti

    Giornalisti AND “scavare tra le carte” = {}
    (1) Vabbè, non tutti, ma quelli che effettivamente scavano tra le carte devono scegliere quale mucchio; e la cardinalità dell’insieme dei mucchi è superiore a quella dell’insieme dei giornalisti-scavatori.
    (2) La TAV al Nord costa di più perchè il Nord è più ricco e più costoso. Quindi costa di più fare campagne elettorali e quindi bisogna leghisticamente separarci dal Sud per far rimanere più soldi qui e comandare meglio come se gnente fosse.
    A presto
    Marco

  3. mestesso

    Avevo visto un articolo da qualche parte che paragonava l’alta velocità (quanto alta) ed i suoi costi in Spagna, Francia ed Italia.
    In Italia il costo medio per chilometro era triplo di quello francese, e, diceva l’articolo, pur considerando che l’orografia italiana è meno favorevole di quella spagnola o francese, non giustificava un aggravio tale di prezzo.
    Al danno, la beffa: l’alta velocità italiana è più lenta di quella spagnola e francese, anche se hanno cominciato ben prima di noi!
    Sul peché sia così, basta leggere i giornali tutti i giorni. Non ci vuole molta fantasia.

  4. JR

    Ipotizzo
    1- ci sono molti ponti e scavalcamenti dell’autostrada
    2- lavorare su un’autostrada ha dei costi, in termini di assicurazioni extra e di tempo di fermo dell’autostrada, che qualcosa costeranno
    3- alto costo delle opere di raccordo nelle aree urbane (Milano, Novara e Torino)

  5. .mau.

    @JR: da questo punto di vista, la TO-MI e la MI-BO dovrebbero essere confrontabili: entrambe parallele all’autostrada, entrambe in zona con molti ponti da fare (e quello sul Po a Piacenza è tosto). L’unica differenza è che le interconnessioni con la linea storica sono rispettivamente due (Santhià e Novara) contro una (Reggio Emilia). Bisognerebbe vedere quelli.

  6. L.A.Bachevskij

    Mi pare che le interconnessioni sulla MI-BO siano parecchie di più: Melegnano, Piacenza Est ed Ovest, Fidenza, Parma, Modena Est ed Ovest e Lavino (da sito Italferr). A Reggio Emilia c’è una nuova stazione (sulla nuova linea), che doveva essere la stazione Mediopadana prima dell’introduzione delle interconnessioni. Non so se poi vada ad influire sul costo della linea, ma a Reggio hanno anche fatto i ben noti ponti di Calatrava sull’autostrada.

  7. rectoscopy

    Premesso che i conti pubblici sono un casino, non bisogna lasciarsi ingannare dalla sola infrastruttura ferroviaria. Credo che nei costi kilometrici rientrino anche un sacco di opere complementari che fanno tanto felici i comuni attraversati (strade, ma anche scuole etc.). Leggevo tempo fa che nel tratto BO-FI per l’alta velocità sono stati costruiti più km di strade che di ferrovie. E un motivo per cui in Val di Susa sono incazzati neri è anche perché lì la società TAV vuole spendere molto meno sul territorio.

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