“polizzia”: la memoria è scarsuccia

Come da funzione istituzionale dei blog italici, immagino siano stati in molti ad avere linkato questa notizia di La Repubblica (ma la trovate anche su La Stampa): che è stato cioè comprato uno stock di divise fatte produrre in Polonia per risparmiare sui costi, e che quando le divise sono arrivate si è scoperto che c’era scritto “POLIZZIA” con due zeta.
Il punto è che io ero convinto di averla già letta, quella notizia: ho fatto così una rapida ricerca, e sono finito su questo articolo de Il Giornale, datato 6 ottobre 2007. Stessa storia, con il Viminale che ha fatto una gara al ribasso e scoperto solo dopo la brutta sorpresa. Solo qualche piccola differenza: nel caso del quotidiano della famiglia Berlusconi la produzione è stata fatta in Romania e non in Polonia, e chi si è lamentato era stato il segretario del Sap, e non il responsabile Ugl.
Direi che a questo punto la cosa si fa davvero interessante.
– Una qualche agenzia ha tirato fuori dai suoi fondi di magazzino questa notizia, “tanto siamo in estate e non legge nessuno”?
– Abbiamo un caso di leggenda metropolitana che si sta diffondendo attraverso i quotidiani, con qualche piccola modifica come capita sempre in questi casi?
– Repubblica e Stampa partono dal principio che tanto nessuno dei loro lettori avrebbe mai toccato il Giornale?
– Il Viminale, anzi il Veca che è il magazzino vestiario della polizia, è riuscito a trovare per due volte di fila un’azienda che non sa scrivere “Polizia”?
– Per due volte di fila l’ordine è partito da un graduato siciliano, per cui la doppia zeta è assolutamente normale?
– Quelli del Giornale sono dei veggenti?
– La pagina del Giornale è stata modificata oggi, mentre io venivo trasportato in questo universo da un mondo parallelo dove in effetti la fornitura errata era capitata l’anno scorso e non adesso?
Peccato che io come scrittore non valga molto, perché secondo me uno bravo ci potrebbe tirare fuori un bel romanzo da pubblicare a puntate. Su un quotidiano, chiaro.
P.S.: che poi non sarebbe comunque stata la prima volta; né credo che nel 1993 pensassero già a delocalizzare la produzione.

Ultimo aggiornamento: 2008-07-23 17:25

5 pensieri su ““polizzia”: la memoria è scarsuccia

  1. mestesso

    La tua memoria fa proprio cilecca: c’è anche sul tg5:
    http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo422241.shtml
    e
    http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2008/07/23/106609-sulle_nuove_divise_polizzia.shtml
    Dal testo dell’ultimo:
    Roma, 23 luglio 2008 – L’obiettivo dichiarato era quello di risparmiare. Ma a volte, si sà, si esagera. Lo sanno bene i poliziotti italiani che nel 2007 si sono visti recapitare le divise nuove con la scritta “polizzia”. Si, proprio polizia con due «z».
    ….
    Eh si, la notizia è uscita retrodatata!
    Probabilmente il tutto nasce semplicemente da un comunicato stampa di un sindacato diverso dal primo del 2007, ripreso come notizia estiva da più o meno tutti quanti.
    Nessun mistero, solo copia&incolla a basso prezzo e un poco di malizia del sindacalista :).

  2. .mau.

    @mestesso: quotidianonet l’avevo visto ma non avevo voglia di indicarlo, tgcom non è una fonte di informazione :-)
    Comunque resta il punto che la nazione (la nazzione?) dove hanno fatto le divise è cambiata dall’anno scorso, e che più o meno tutti quanti hanno una memoria davvero corta.

  3. pbm

    aggiungo un bel po’ di maliZZia: nei giorni scorsi i quotidiani hanno strombazzato il taglio dei fondi alle forze dell’ordine – quale occasione migliore per ribadire che i pulotti non si toccano altrimenti guarda cosa succede?

  4. .mau.

    @pbm: comunque è “logico” che l’anno scorso fosse solo un quotidiano all’opposizione che ne parlasse, mentre oggi sono stati tutti gli altri; ed è buffo che oggi abbiano dovuto prendere un sindacalista “azzurro” dell’UGL.

  5. vb

    Comunque sono chiaramente manipolazioni estive. La questione, se esiste veramente, si può però risolvere in modo semplice: basta ammettere nel vocabolario italiano anche “polizzia” con due z. Con tutti gli orridi neologismi che abbiamo ammesso, in fondo questo non è poi così male.

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