Viva la gente

Quando ero un giovane scolaro delle elementari – parliamo dei primi anni ’70, per darvi un’idea – a scuola c’era l’ora di canto. Tra le cose che ci insegnavano, oltre a un “Va’, pensiero” che l’Umberto sarebbe stato felicissimo, c’era anche Viva la gente (“Ho visto stamattina, mentre andavo a lavorar / il lattaio, il postino, e la guardia comunal”). Mi è tornata in mente stamattina sentendo il notiziario, e ovviamente il motivetto mi è rimasto attaccato in testa.
Ho fatto qualche ricerchina (ah, il testo completo è qua), e ho scoperto che il brano è del 1965, traduzione italiana di “Up with people” che è un’associazione di matrice cristiana (vedi il loro sito) per la promozione delle relazioni internazionali tra i giovani, che fa parte di un musical omomino (arrivato anche in Italia), e che è del 1965. Sul sito di Up with People c’è anche un frammento della canzone, in uno stile gospel che probabilmente farà sobbalzare chi come me se la ricorda molto più ruspante.
Ah: ho anche notato che la terza strofa, quella più espressamente cristiana, non ce l’hanno mai insegnata a scuola :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-07-21 10:33

14 pensieri su “Viva la gente

  1. Yuri

    Mi hai incuriosito, così sono andato a cercare su Youtube e ne ho trovato un sacco di versioni, tutte spagnole però.
    Da noi c’era l’ora di musica. Più che canto si faceva flauto: oltre a “perle” come “Siur parun” e simili, ci insegnarono anche Yesterday.

  2. vb

    Veramente io non l’avevo mai sentita (troppo giovane?), se non declamata da Elio e le Storie Tese come intermezzo di non ricordo più quale disco, come sacrosanta presa per il culo del buonismo da parrocchia.

  3. Piotr R. Silverbrahms

    Senza cercare, che sennò non vale, e appellandomi solo alla memoria, ricordo il seguente frammento (del ritornello, credo:)
    “…se più gente guardasse alla gente con favor
    avremmo meno gente difficile e più gente di cuor”
    Niente scuola, però: a me sembra di ricordare che si facesse un vero spettacolo teatrale, con gente varia, americana europea italiana, che girava i teatri del bel paese. Boh.

  4. Catriona

    Confermo – aargh! -il ricordo di Piotr. E confermo – aargh! – anche l’abbinata spettacolini-oratorio. I vantaggi erano nell’andamento quasi ipnotico della melodia e nella singolare capacità del motivetto di azzerare anche le voci più stonate….

  5. silvia

    Alle medie negli anni ’70 c’era l’ora di musica (non di canto):un incubo!
    Il programma consisteva in pratica in:
    a)guida all’ascolto di “Pierino e il lupo” e de “il carnevale degli animali”
    b)imparare a suonare il flauto dolce.
    Di canzoncine allegre come quella citata da Maurizio, neanche l’ombra.
    Ho scoperto che, 33 anni e non so quante riforme scolastiche dopo, il programma delle medie di “educazione musicale” è rimasto esattamente lo stesso.I risultati anche.
    “Viva la gente” la cantavamo invece in bus la domenica andando a sciare.
    Ai miei tempi la I comunione si faceva in II elementare e la cresima in V, così poi l’oratorio non lo frequentava nessuno.
    Ora la prima comunione si fa in quinta elementare e la cresima in terza media…

  6. .mau.

    @silvia: nell’ora di musica alle medie anche noi dovevamo imparare a suonare il flauto dolce. Il resto l’ho completamente dimenticato: d’altra parte, il terzo anno musica era facoltativa e io ho subito evitato di seguire un’ora per me assolutamente inutile (ai tempi suonicchiavo il pianoforte, e quindi non avevo certo nulla da imparare). Mi stupiscono comunque tutti quelli che hanno detto che cantavano Viva la gente all’oratorio: ma è anche vero che non è che lo frequentassi, e ai tempi anche in chiesa c’era la messa beat che era comunque divertente. So fare cose simpatiche all’organo :-)

  7. Paola

    Da noi a scuola nell’ora di musica un’insegnante decrepita faceva cantare sempre la stessa canzoncina, sulla melodia della scala di do in avanti e poi indietro (scusate non so i termini tecnici musicali):
    “Una scarpa già s’è rotta
    l’altra tosto se ne va
    se non posso camminare
    oggi a scuola non si va”
    Tremendo, una delle poche cose delle medie che mi sono rimaste impresse nella memoria…
    Per fortuna lo strazio del flauto dolce non l’ho mai dovuto provare, poi ho fatto latino.

  8. L.

    Penso di essere molto più giovane di voi, eppure da me all’ora di musica si cantava sulla scala di do una cosa simile alla seguente:
    DOrme la terra
    REsta sveglio il sole
    MIlle pensieri
    FAnno una canzone
    ecc. (fortunatamente non la ricordo tutta)
    Altro che “viva la gente”! :)

  9. Zagabart

    “So fare cose simpatiche all’organo :-)”
    …….!!!
    Comunque io “viva la gente” la cantavo alle elementari, assieme a “va pensiero”…

  10. Sky

    Penso che la mia ora di musica l’abbiano sofferta più i miei, causa “uso estensivo di flauto dolce”.
    E confermo il canto di “Viva la gente“, assieme ad altri anche più perversi: “Dooo se dò una cosa a teee, Reee è il Re che c’era un dììì (ecc.)” o “etnici” come “la me ciùcia el pè” (che necessita di conoscenze di dialetto bresciano ma che, cantata con accompagnamento di chitarra, era spassosissima), sempre in quei “primi anni 70”.

  11. Yuri

    @Sky: temo di capire :)
    Io in compenso credo di avere dei vicini molto tolleranti… oppure adorano gli Oasis (e il rock britannico in generale). Il flauto farà casino, ma è nulla in confronto all’amplificatore e alla chitarra elettrica: anche cercando di limitare i decibel e solo in orari decenti, un’oretta al giorno di britpop ci scappa, ma non mi hanno ancora rigato la macchina (per il momento, mai dire mai).
    Ora, scusate, ma vado a provare “One way road”… :)

  12. Giuseppe

    A me alle medie (si parla di seconda metà anni 80) nell’ora di musica si studiavano le opere liriche (ma senza ascolto, era già tanto avere vetri integri alle finestre), i soliti Mozart ecc e qualcuno faceva pratica con la diamonica (o come si chiama quell’attrezzo in cui si soffiava e aveva la tastiera simil pianoforte).
    Nel caso si sia fatto altro, l’ho dimenticato.
    @Sky: “Do se dò qualcosa a te (ecc)” è di un musical serio, e comunque ringrazia di non aver dovuto imparare “The Lonely Goatherd” con tanto di yodel caprino ;-p

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