Tra le chicche scoperte leggendo L’orizzonte verticale (domani la recensione :-) ), sono venuto a sapere che non solo Piero Bartezzaghi era un perito chimico, ma che il cavalier Giorgio Sisini fondatore della Settimana Enigmistica era ingegnere chimico, e il suo successore Raoul de Giusti era un chimico. Io ero fermo ai rebus e al bifronte bilingue di Primo Levi (la Chimica in versi di Cavaliere è un po’ più fuori strada): però inizio a chiedermi se ci sia effettivamente una correlazione tra chimica e giochi con le parole…
Ultimo aggiornamento: 2008-05-12 16:59
Secondo me la gestione delle formule chimiche con decomposizione e ricomposizione come altra sostanza può portare allo sviluppo di una parte specifica del cervello attinente all’enigmistica.
Ho tutti i libri del Cavaliere in edizione originale (d’epoca!, erano di mio nonno), sono un perito chimico ma non amo i giochi di parole…
Che CaZ2O c’entra?