Il rombo della musica

Ieri sera stavo facendo la prima revisione dell’ultimo capitolo delle famigerata traduzione che mi sta tenendo occupato da un annetto (è un segreto di Pulcinella, oramai, ma per i pochi che non sanno nulla garantisco che una volta consegnato il tutto ne parlerò più ampiamente).
Nel capitolo si parla anche di opere di Johann Sebastian Bach, e alcune di esse sono indicate con il loro numero di catalogo (BWV, che i fighetti come me leggono be-ve-fau, e sta appunto per Bach-Werke-Verzeichnis, catalogo delle opere di Bach). Però il correttore ortografico automatico del mio collega di traduzione non doveva essere molto esperto di musica, e così ha diligentemente sostituito la sigla con BMW. D’accordo che sempre di roba tedesca si parla, però…

Ultimo aggiornamento: 2008-03-10 09:13

4 pensieri su “Il rombo della musica

  1. vb

    E’ normale, parecchi giovani virgulti alle prime lezioni di piano leggono regolarmente “BMW”… potere dei nostri algoritmi di riconoscimento della scrittura :-)

  2. Zia Iz

    A me è capitato di scrivere “Cappella Sistina”, in una traduzione. E il correttore di Word (che gestito con un minimo di criterio, peraltro, è uno strumento di grande utilità), mi ha comunicato quanto segue: “Negli elenchi di nomi si preferisce far precedere il cognome dal nome. Sostituire ‘Cappella Sistina’ con ‘Sistina Cappella’?” Buon lavoro…

  3. Sky

    ha diligentemente sostituito la sigla con BMW“… avrà “diligentemente tentato di sostituire”: non mi dirai che lasci mano libera al correttore eh? ;)
    Un piccolo aneddoto: tempo fa un (anziano) sindacalista che si dava le arie tipo “io i (magnifici) prodotti Microsoft li conosco come le mie tasche” ha redatto un volantino sindacale e, senza ricontrollare nulla, ha mandato in stampa e distribuito… per accorgersi solo dopo che la sigla “DIRCREDITO” (sindacato dei dirigenti bancari) era stata modificata in un più corretto (lol) “DISCREDITO”. =:O
    Non ha nemmeno potuto seppellirsi da solo dalla vergogna: l’ha seppellito una torma di dirigenti inca%%ati.
    In generale vedo i “distruttori ortografici” allo stesso livello di babelfish: affidabili c.ca al 10%… il 90% restante è meglio controllarselo a mano e/o controllare comunque dopo il loro lavoro di distruzione del testo originale.
    P.S. l’argomento mi ricorda sempre il racconto breve “il correttore di bozze” di Asimov, del ciclo dei Robot: è anche per quello che non mi fido. :D

  4. Yuri

    Mi ricordo di quando un mio amico mi raccontava del vecchio correttore grammaticale di word (credo fosse il vecchio word 95, è stato un po’ di tempo fa…).
    Aveva scritto una tesina di fisica in cui Word voleva ostinatamente sostituire la “spinta di Archimede” con lo “sforzo di Archimede”.
    Che lo sforzo sia con voi…

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