Rendicontazione

Nella simpatica azienda in cui lavoro, come penso in quasi tutte le aziende con più di due addetti, vige l’abitudine di dovere preparare un foglio in cui si indica su cosa si è lavorato: in questo modo qualche consulente può preparare delle bellissime statistiche, che qualche capetto può orgogliosamente mostrare ai caponi. Naturalmente non è possibile mantenere sempre e solo lo stesso sistema per fare la rendicantazione, perché dopo un po’ anche i caponi si accorgono che c’è qualcosa di strano, e i consulenti non hanno più lavoro. Così anche quest’anno il sistema è cambiato, e finalmente ieri mi è stata data la possibilità di spiegare cosa ho fatto da Capodanno in poi. Ecco qua così una recensione che vi racconta quello che devo fare…
Per prima cosa bisogna aprire il browser e andare su un sito. Per ragioni di sicurezza, al sito non è stato dato un nome ma solo un indirizzo ip. Da lì metti il tuo identificativo (il numero di matricole) e la tua password (il numero di matricola, per ragioni di sicurezza) e finalmente ti appare la schermata iniziale: un form con gli spazi per scrivere cognome e nome e i campi per indicare giorno mese e anno. Un utonto qualsiasi scriverebbe cognome e nome, e magari si chiederebbe perché il sistema non glieli ha già messi: anche quella è probabilmente una procedura di sicurezza. Quello che bisogna fare è selezionare la data per cui si vuole fare la rendicontazione, e poi cliccare su un’iconcina con una lente, nascosta in alto a destra. In questo modo appare come per magia una riga con il proprio nome e cognome, e un’altra iconcina, stavolta a forma di floppy, su cui cliccare.
Finalmente arriva la schermata con i dati, e il primo messaggio automatico di errore: Matricola xxxxxx per il ggmmaaaa non e' stata schedulata. Scegliere un nuovo turno.. C’è un misero singolo campo in cui bisogna indicare il codice del “turno”: dal lunedì al venerdì si scrive 451 (Fahrenheit?), il sabato 57 e la domenica 61. Sì, il sistema non si fida di calcolare automaticamente qual è il giorno della settimana: metti che nel corso della sua validità si faccia una riforma del calendario… sarebbe tutto da buttare, no?
Si conferma il dato, e compare il secondo messaggio automatico di errore: Quadratura non Ok. Il sabato e la domenica non ci sono grossi problemi: basta ricliccare su “conferma”, partendo dal principio che uno può cliccare per sbaglio una volta, ma se lo fa due volte o è un idiota o vuole proprio fare così. A questo punto si può tornare indietro, riselezionare una data, ricliccare sull’icona con la lente e poi sull’icona con il floppino, che sembra assolutamente identica a prima ma si è magicamente settata per la nuova data.
Nei giorni in cui si doveva effettivamente lavorare, la procedura è un po’ più complicata. Io faccio una sola timbratura al giorno, quindi significa che tutti i giorni convenzionalmente lavoro per sette ore e trentotto minuti: ergo c’è uno dei millanta campi che sono apparsi come per magia dove devo scrivere “0738”. Ma poi devo indicare su cosa avrei lavorato: c’è un altro apposito campo, “Codice Lavoro”. Anzi no, ce ne sono due: quello giusto mi hanno detto che è “Dati relativi ad attività Artemis”, e non quello “Dati relativi alle Indisponibilita” (senza accento, sì). Per nostra comodità sono già indicati tutti i codici possibili di attività, preparati addirittura con quello che ha tutta l’aria di essere un carattere di controllo al loro interno (si sa, scegliendo da un elenco predefinito potresti sbagliarti). Ovviamente tu non sei costretto a sapere a memoria qual è il codice per il tuo lavoro, e si può cliccare su un bottoncino per vedere la lista: per favorire l’usabilità, il bottoncino è contrassegnato da una “X”, che quindi non sta per “chiudi”, ma per “eXcellent, my dear Watson!” Se fai un’assenza, però, non c’è l’aiutino: devi andare a caccia di un file, gestito religiosamente da Chi Conosce Il Sistema, con tutte le sigle. Epperò non ci credete, ma confermando il dato funziona tutto!
PS: bisogna però essere onesti. Per il futuro, uno può già schedulare il proprio lavoro, e spiegare al sistema quali giorni sono lavorativi e quali no. L’unico problema è naturalmente che devi ricordarti di delezionare i giorni già selezionati: la bilocazione gliela lasciamo a Padre Pio.
PPS: l’avrete già immaginato tutti: sono ventun anni e rotti che devo fare una rendicontazione, e sono ventun anni e rotti che la correlazione tra quanto scritto e quanto fatto è nella migliore delle ipotesi nulla.
PS3: In questo momento non posso collegarmi al sistema, perché mi dice Utente non riconosciuto: User 'xxxxxx' already Logged. Ma se cerco di inserire i dati, mi cazzia con Utente non autenticato! Vai alla pagina di login. Perfetto, no/

Ultimo aggiornamento: 2008-02-21 10:34

10 pensieri su “Rendicontazione

  1. mestesso

    Tu ti lamenti di scriverne uno, ma io, come dipendente di una ditta di consulenza, devo scriverne due, in formati completamente diversi. Uno, per la ditta di consulenza, l’altro per la ditta per cui si lavora e si è realmente dipendenti, dato che il consulente in Italia è solo una metafigura di un dipendente con meno certezze.
    I consulenti al quadrato (o di ordine due), di rapporti ne scrivono tre. Tre miei consulenti-colleghi sono in queste condizioni.
    So di gente che ne fa quattro, tutti rigorosamente diversi.
    Nota: questi rendiconti servono non per “perché dopo un po’ anche i caponi si accorgono che c’è qualcosa di strano, e i consulenti non hanno più lavoro”. Servono perché la gestione interna vede le divisioni sono viste come meta-ditte che compranoi e vendono servizi alla ditta madre, e iscrivono sia i dipendenti che i consulenti come costo. E come tutti i costi, vanno giustificati a bilancio.
    Prevenuto con i consulenti?

  2. deeproland

    nell’ultima rendicontazione che ho dovuto fare compare che gli ultimi 15 giorni li ho trascorsi facendo la rendicontazione. sono riuscito a far arrivare il mio utilizzo al 130%.

  3. .mau.

    @mestesso: certo che sono prevenuto con i consulenti che devono fare cambiare le cose (in questo caso la modalità di rendicontazione) senza nessuna ragione pratica.

  4. Annarella

    Artemis? AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH, ricordo un sw di consuntivazione con quel nome. Chi l’aveva ideato avrebbe dovuto essere denunciato per crimini contro l’umanità!

  5. chartitalia

    Meraviglioso. Prima o poi mi decido a scrivere un saggio (o romanzo, sono indeciso) sul mondo kafkiano del lavoro moderno; ed un capitolo su questa cosa della rendicontazione sarà immancabile, anzi, se quasi quasi inserirei il tuo post quasi così com’è, ovviamente dietro autorizzazione.
    A quando la puntata sul capitolo “note spese”?
    PS: secondo te, perchè le informazioni sui miei dati (nome, sito, ecc) di questa pagina non vengono memorizzati nel mio browser (Firefox 2.0.0.12)?

  6. Bubbo Bubboni

    Ehi, manca il punto di vista del capone. Una volta ottenuti tutti i dati e totalizzati in foglio di calcolo… megaspostamento di centinaia di ore a seconda dei finanziamenti esterni, bonus per il capone stesso, necessità di fatturazione del cliente, favori alla contabilità, mazzate alla contabilità, patti con la contabilità, qualità, ecc. ecc.
    Pensare che le ore meticolosamente rendicontate poi siano “usate” così come le ha inserite un umile peone sarebbe praticamente una svalutazione della funzione dirigenziale!

  7. Signor N.

    Il sistema di rendicontazione (aka GANTT) del mio ufficio l’ho rifatto io la prima settimana di lavoro.
    Prima era un foglietto excel, da compilare a mano in modo macchinoso e che a quanto pare a ogni fine anno andava rifatto per far combaciare i campi che non ribattevano (essendo tutti da inserire a manina, anche in triplice copia).
    Risultato: un file di $NOTO_FOGLIO_DI_CALCOLO_NON_OPEN_SOURCE con tutti i controlli e correlazioni del caso, che può gestire fino a 100 progetti contemporaneamente (circa 10 volte il fabbisogno) il tutto progettato per essere altamente intuitivo sia visivamente (colori e suddivisione) che “logicamente” (controlli sui contenuti delle celle e messaggi di errore ben studiati). E fa i rendiconti annui, mensili, bimestrali, trimestrali e semestrali in tempo reale. Con tabelle, grafici e colori, secondo tutti gli indici necessari.
    Peccato che il file pesi 21 mega, e quando lo carico su un paio dei computer dell’ufficio, $NFDICNOS vada sistematicamente in crash per i *troppi* controlli da eseguire all’apertura :-D

  8. paolo

    Vedo che questa storia di rendicontare per persone diverse fa impazzire non solo me. Mi ero creato un file personale dove tenere traccia di quello che facevo per evitare che le varie rendicontazioni non quadrassero…. Sono più fuso io o loro?
    @ deeproland: vorrei mettere 1 ora al giorno per la rendicontazione, ma non c’è questa opzione :(

  9. CavalloRazzo

    Il mio omologo collega tedesco non “rendiconta” (in cascata, non “rendiconteggiano” nemmeno i suoi diretti) poiché ha affermato che in Germania questo configura il reato di violazione dei diritti del lavoratore. Il che potrebbe significare che il mondo è bello, poiché è vario, o anche che pure i tedeschi sparano palle.

  10. pippo75

    Il nostro gestionale, che si occupa anche della gestione dei consuntivi, ci ha avvanatggiato: c’è anche il tastino “copia” in modo da poter spalmare la stessa attività su più giornate :)
    che poi alla fine arriva la tipa responsabile della gestione del personale che sposta le ore rendicontate su una commessa piuttosto che su un’altra a seconda della bisogna
    le solite cose, insomma

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