È morto improvvisamente lunedì mattina, anche se l’ho saputo solo adesso. La parte più “giocosa” dei miei lettori si ricorderà probabilmente di lui, e sennò non importa. Tanto qui è casa mia.
Ho conosciuto Vittorio ancora ai tempi di Fidonet, parliamo di quasi quindici anni fa. Prima solo per via telematica, poi anche di persona: quando ero a Roma per lavoro passavo spesso a trovare lui e Donatella, a fare due chiacchiere e spesso scroccare una cena. Una volta sono anche venuti a trovarci a Milano, e abbiamo scoperto che anche se lombardi si erano ormai abituati a salare le pietanze molto più di quello che facciamo noi.
Avete presente quando si dice “in rete non sai mai chi è quello dall’altra parte della tastiera”? Ecco, è verissimo. Vittorio, “OldVitt” come si firmava, era coetaneo di mio padre: classe 1934. Ingegnere nucleare, aveva lavorato letteralmente in mezzo mondo, ma da quando era in pensione si definiva vezzosamente “artigiano del legno” (no, lui diceva proprio “falegname”…). Ecco: a parte la sua simpatia e modestia innata, Vittorio era davvero “giovane dentro”. Sempre pronto a imparare cose nuove, e a discuterne piacevolmente (e in maniera intelligente, ma quello era sottinteso).
Addio. No: arrivederci.
Ultimo aggiornamento: 2007-11-29 15:12