Innanzitutto, scusate il plurale majestatis, ma mi serviva per la citazione musicale.
Domenica, come ormai sanno anche i sassi, ci saranno le Grandi Primarie per la Designazione del Segretario e della Costituente del Futuro Partito Democratico. Garantisco che non mi farò assolutamente vedere, anche se almeno in teoria questo partito dovrebbe essere quello più vicino alle mie posizioni.
Il problema non è certamente l’euro da cacciare: fossero stati anche cinque, non mi avrebbero cambiato la vita.
Il problema non è nemmeno il fatto che si sa già che stravincerà Vuoto Weltroni (no, Rosy, non saranno necessari brogli. Basta quel poco di apparato che è rimasto). Fosse solo per questo, non mi sarei per nulla preoccupato e sarei andato a votare il candidato più a sinistra di quello che in fin dei conti è un partito di centro. (Il candidato più a sinistra è appunto la Bindi, cosa che dovrebbe fare riflettere… ma non credo che nessuno lo faccia)
Il problema è che, secondo i dettami del Porcellum, le liste per la Costituente del PD sono bloccate, il che significa che non posso scegliere chi mi rappresenterà. L’ho fatto una volta l’anno scorso, e mi sono detto “mai più”: non vedo perché cambiare idea.
Tra l’altro, non so se avete notato che la frase “democrazia rappresentativa” è scomparsa dal panorama italiano. I “referendum”, o se preferite le grillate, non sono democrazia rappresentativa: non si rappresenta un tubo, perché tutti dicono la loro (il che non è affatto Una Buona Cosa, se non in casi eccezionali: moltiplicare le occasioni di scelta diretta è il modo più semplice per annullarne gli effetti, visto che è impossibile farsi un’idea ragionata di tutto e quindi alla fine si va a fare i pecoroni). Le liste bloccate non sono democrazia rappresentativa, perché il concetto di rappresentanza è stato accuratamente eliminato, in favore del dire “non preoccuparti, caro elettore: fidati di me, che so perfettamente chi ti rappresenta di più e chi un po’ di meno e quindi sta più giù in lista”. Così, con questa simpatica manovra a tenaglia, sono riusciti a farci dimenticare l’unica via democratica utilizzabile in pratica.
Ultimo aggiornamento: 2007-10-11 10:21
io invece ci vado. perché cercare di fare la scelta meno peggio non è una patologia della democrazia, è la norma; e quella lì mi pare la meno peggio.
infatti conterà soprattutto l’affluenza; e credo che anche con la possibilità di dare le preferenze (sacrosanta) avrebbe poi contato solo l’affluenza perché i gruppi maggioritari di delegati che andranno al congresso sarebbero stati comunque espressione dei maggiori partiti “in scioglimento”; e perché la costituzione del PD – se non ci raccontiamo barzellette – è soprattutto una fusione Ds-Margherita-Altri; forse non solo questo ma questo certamente. (le liste bloccate, faccio un’ipotesi, servono infatti a garantire ai partiti con minor organizzazione e consistenza territoriale una data rappresentanza.)
Allora l’affluenza (come nelle primarie 2005) è una legittimazione popolare all’operazione. Bassa affluenza: nasce un PD più debole; alta affluenza: nasce più forte.
(p.s.: ti è scappato un “non” di troppo :D)
di “non” ne ho messi troppi in genere, è un pessimo testo, però mi sembrano tutti al loro posto.
Per il resto, proprio perché quello che conterà è l’affluenza preferisco restarmene a casa: se fossero in tanti a farlo, magari si svegliano un po’.
(Come fanno le liste bloccate a garantire una data rappresentanza?)
A proposito dell’affluenza, e dei suoi supposti effetti, in famiglia ho sempre avuto discussioni.
Mio zio dice “se molti si astengono si manda un segnale politico chiaro”. Io rispondo sempre “governa chi è votato, e la percentuale di astensione non conta nulla.
Ricordiamoci tutti quanti che al governo ci va chi raccatta la maggioranza dei voti, pochi o tanti sul totale che siano.
A dimostrazione che non conta proprio nulla, io cito gli USA: lì i votanti sono meno (in proporzione) che in Italia ed in Europa in generale, ma non è che se ne sbattano più di tanto. Lì si scannano per convincere chi voterà comunque a votare per loro (lì per votare bisogna iscriversi, mica vota chiunque..).
E ricorda .mau.: l’america è (sociologicamente e non) avanti a noi. Quello che accade là, avverrà anche da noi, presto o tardi. Il faro sono loro!
Quindi, voto il meno peggio.
Che il referendum non sia democrazia rappresentativa è ovvio, anche perchè è uno strumento di democrazia diretta (cioè il contrario di quella rappresentativa …)
@mestesso: ma le primarie mica servono per dire chi governa!
@apis: certo, ma il mio punto era che la democrazia diretta (il referendum) non la si può avere sempre per ragioni meramente pratiche.
anch’io non ci vado, condivido il fatto che non mi piacciono le liste bloccate, ma soprattutto non mi piace un partito che sembra una bestemmia [:D]
vero: conta l’affluenza, come dicevo, perciò non votare – in questo caso – è l’unico modo per dire che il progetto non ti piace. ma se non ti piace solo il metodo di voto non votando non lo specifichi, voti in generale contro il progetto PD così com’è (con ragioni che condivido, per altro – credo). a me mica piace, il modo con cui hanno fatto le cose; ho solo il timore che ne esca un partito davvero troppo debole (di gente a votare potrebbe andarcene poca, e per altre ragioni). (in esiste anche il rischio opposto: che ne esca un partito monopolista all’americana.)
in realtà si va abbastanza alla cieca: che ne sappiamo di cosa faranno al congresso? se sarà solo una parata televisiva o se i delegati conteranno qualcosina?
le liste bloccate non garantiscono i partiti minori, in effetti, però spostano di più l’attenzione sul candidato nazionale, il quale fa la sua campagna senza dipendere troppo dalle organizzazioni territoriali.
(il “non” di troppo non è sbagliato, solo che “credo che nessuno lo faccia” suona taaaanto meglio! :D)
Essendo impegnato quel giorno il problema non mi si pone.
Sinceramente credo che il mio ragionamento sia molto simile a quello di Zoro: Dobbiamo solo convincerci, per l’ennesima volta, che lo facciamo per il bene del paese. Abbiamo votato B-b-badaloni, abbiamo votato. Adesso c’è il Partito Democratico E vabbè, che problema c’è ? Ne abbiamo fatte tante, ne abbiamo fatte
Comunque è vero, il porcellum per votare è proprio una porcheria, soprattutto per un partito che si autodefinisce democratico, perché questo partito dovrebbe essere rappresentanza di un governo (ok, per “traslatio partiti”) che per allungare la propria vita si aggrappa anche ad un “non possiamo votare col porcellum”.
Credo di esser convinto di non andare per dare un segnale forte, a meno che un altro segnale forte non mi convinca ad andarci (per esempio i treni che dovrò prendere quel giorno tutti in perfetto orario)
Ciao
Adesso non governa, ma presto o tardi?
E più importante, pensi proprio che chiunque vinca, faccia il pensiero “oooh, ma quanti pochi hanno votato, togliamo le liste bloccate”?
Se e quando le toglieranno, le considerazioni, e gli opportunismi, saranno ben diversi. E poi, moralmente non vi è alcuna differenza: opposizione o governo, chi si astiene non vota niente e nessuno.