cover beatlesiane

Mi è tornato uno dei miei ùzzoli di qualche anno fa, vale a dire recuperare cover italiane di pezzi anni ’60 dei Beatles. Per chi non lo sapesse, ci sono cose assolutamente fantastiche, tipo gli Shampoo che hanno fatto tutto un album di canzoni in napoletano – per saperne di più, seguite i link dalla pagina di Wikipedia. Ci sono cose per Ci sono cose assolutamente demenziali, tipo i Powerillusi che fanno una versione a cappella di Let It Be. Ma si può fare di meglio.
Una menzione onorevole va a Chi è, versione di Get Back degli Juniors, che contiene il verso immortale
ma sarei contento se nel subcosciente tu volessi ancora me.
Ma il record credo che vada nientemeno che a Fausto Leali che – prima di arrivare al successo come solista con A chi, leggasi Hurt di Timi Yuro – era la voce solista dei Novelty. La loro versione di Please Please me sarebbe tutta da citare, ma poi la SIAE viene a minare il mio sito; quindi dovete accontentarvi della prima strofa, che fa
Tu vuoi che parli un po' l'inglese
e che ti dica qualche cosa
Come on (come on) [4 volte]
Please please me, oh yeah,
tu piaci a me!

e soprattutto dell’inizio del middle eight, in puro stile bitt annisessanta:
Vieni più vicino, in inglese o in italiano ma che importa?
Dovrei decidermi a scrivere una monografia al riguardo, secondo me un suo pubblico ce l’avrebbe anche. P.S.: Non è che qualcuno abbia i brani dei Six Foolish, che hanno inciso Misery e Please Please Me?

Ultimo aggiornamento: 2007-09-11 23:47

5 pensieri su “cover beatlesiane

  1. .mau.

    Me li aveva fatti conoscere il lettore di tedesco all’università (con cui facevamo tutto tranne che studiare tedesco). Da stupido non me li ero fatti registrare, ovviamente il vinile era introvabile, e quindi quando misero fuori il CD me lo comprai immediatamente.
    D’altra parte io sono un beatlesiano duro e puro…

  2. Solstizio

    … ‘scolta, Mau: quando ho iniziato a navigare, nel ’96, sono andato a cercarmi cose dei Beatles, e mi imbattevo sempre in questo .mau., nelle liste, nelle bacheche, in pagine di puro .txt, e pensavo. “orpo, ma questo qui è un grande, guarda qui che lavorone ha fatto” :D
    Oggi mi arrivi nell’aggregatore con quest’ùzzolo, e allora ho pensato che forse posso ricambiare: ti incollo qui un indirizzo per un pezzo di Rolando Giambelli 1965, “Che cos’hai”, la quale altro non è che la deliziosa “I’ll be back” dei Fab4, tra l’altro neanche pessima, né come qualità d’incisione né dal punto di vista musicale.
    http://www.jannis.it/Italianbeat65.Rolando.Giambelli.Checoshai.mp3
    ciao!
    Solstizio

  3. .mau.

    @Solstizio: innanzitutto grazie, di Giambelli avevo solo la cover di Golden Slumbers, se non ricordo male (il CD è a casa).
    Sul resto, puoi scegliere se io sono un ultraprecursore della della Rete come condivisione, oppure il mio ego è sufficientemente ampio per mettere la mia impronta ovunque.

  4. Giorgio

    Un paio d’anni fa, in occasione della ricorrenza del loro concerto a Milano, sono entrato in possesso del CD “Milano canta i Beatles”, 12 pezzi tradotti in milanese (quasi letteralmente) ed eseguiti in modo assai fedele agli originali.
    Lo conosci?
    In caso contrario te lo passo a breve: ne vale veramente la pena.
    Ciao
    Giorgio
    (beatlesiano duro e puro, di nascosto però…)

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