Repubblica, sempre sulla notizia, ci fa sapere che la Cassazione ha detto “il mobbing non è reato”, mostrando un’insospettata proprietà di linguaggio, ma probabilmente confondendo il lettore comune che non sa che il “reato” è solo penale, ma può comunque esserci un illecito civile come del resto ribadito dalla Corte stessa.
Ciò detto, riconosco di essere un eretico e apprezzare il neologismo “mobbare” (vt.: esercitare mobbing nei confronti di qualcuno), soprattutto per il suo suono che mi pare renda bene il concetto; ma capisco i puristi che preferirebbero un termine più vicino alla nostra lingua. Però sono ragionevolmente certo che io e i puristi ci troviamo dalla stessa parte della barricata rispetto alla definizione di mobbing data dall’avvocato della difesa: «lesioni personali volontarie gravi in ragione dell’indebolimento permanente dell’organo della funzione psichica». Sicuri non si possa citare quell’avvocato per “maltrattamenti alla lingua italiana”?
(p.s.: La Stampa spiega il tutto meglio)
Ultimo aggiornamento: 2007-08-29 16:22