No, Borat non c’entra nulla. Qui si parla di cose serie, tipo il grande giacimento petrolifero sotto il mar Caspio per il quale si sta aprendo un contenzioso tra il governo del Kazakistan e l’Eni, che inopinatamente è a capo del consorzio internazionale di sfruttamento. L’ultima notizia è che il governo locale ha imposto uno stop di tre mesi, “per mancato rispetto delle normative ambientali”.
Si può credere a tutto, non c’è problema. Però Anna lì ci è stata due anni fa, per tenere delle aule di formazione ai tecnici di quel consorzio, e mi aveva detto (ripeto, due anni fa) che il Caspio era del tutto inquinato e non gliene fregava nulla a nessuno, ma in compenso erano tutti incazzati con l’Eni (il governo kazako, ma anche i partner del consorzio) per i ritardi enormi. In pratica l’estrazione sarebbe dovuta iniziare l’anno scorso, mentre adesso le stime parlano del 2010. Non mi stupirei, insomma, se “casualmente” tra un mese o due trovassimo sui quotidiani un trafiletto dove tutti i contrasti saranno stati sanati epperò il nuovo capofila sarà Shell oppure Exxon.
Ultimo aggiornamento: 2007-08-27 17:25
Come ricorda giustamente Ugo Bardi in Russia è successo qualcosa di simile ed è stata fatta fuori proprio la Shell.
Direi che è più facile che un cammello etc. etc. piuttosto che una bandiera a stelle e strisce capiti nelle vicinanze di Kashagan.
E’ molto più probabile che subentri qualche compagnia russa o cinese, con dei partner scelti accuratamente per convenienza politica (come è successo per un altro giacimento di grande importanza ma di enorme difficoltà.
A dire il vero, il nome completo della Shell è Royal Dutch Shell, di stelle e strisce non ce ne sono molte :-)
Più sul serio, la situazione mi pare diversa. È vero che il padre-padrone del Kazakistan è l’ultimo segretario locale del PCUS, ma sono anche ragionevolmente convinto che lì siano abbastanza antirussi per preferire gli americani. Quanto ai cinesi, hanno spostato la capitale ad Astana proprio perché Almaty (già Alma Ata) era troppo vicina al loro confine…
Dai che hai capito! ;-)
Quanto al fatto che il Kazakhstan preferisca tenersi lontano da Russia e Cina, proprio l’ultimo articolo sul blog di ASPO Italia ti mostra come invece le tre nazioni, insieme con altre, si siano “alleate” nello SCO con obiettivi abbastanza precisi…
Tutti i giornali che ho visto (corsera, Rep, Sole) dicevano esplicitamente che il tutto non è niente altro che la riedizione dell’inciucio che Gazprom ha fatto ai danni della Shell in russia per Sakhalin-2.
Allo stadio attuale non è chiaro solo se il governo kazako voglia solo più soldi rispetto al contratto attuale, e quindi lo stop è strumentale “a tirare la corda” o se gli equilibri politici, molto fragili, si siano spostati altrove.