A quanto pare, la McLaren è stata assolta dall’accusa di spionaggio perché “i documenti li ha ricevuti, ma non li ha usati”. Credo che la famosa difesa di Clinton nel 1992 (“sì, fumai uno spinello, ma non ho aspirato”) sia diventata molto più chiara; questo è uno dei casi dove si vede chiaramente come il diritto romano e la common law siano assolutamente antitetici in frangenti simili.
Penso però sia interessante vedere quali sono le possibili scelte nel “sondaggio immediato” della Gazzetta. Si può dire che la decisione:
– è giusta, considerato che non c’erano prove dell’utilizzo dei dati
– è una decisione pilatesca, almeno una sanzione pecuniaria ci voleva se davvero c’è stato il passaggio delle informazioni riservate
– è uno scandalo, così chiunque si sentirà autorizzato a barare, ma la Ferrari saprà far valere le sue ragioni
Conoscendo i miei connazionali, avrei dato come percentuali rispettive 10%, 30%, 60%. In questo momento sono 10%, 25%, 65%. Nulla di nuovo sotto il sole :-)
Ultimo aggiornamento: 2007-07-26 17:12
Insomma, piccoli team manager che state leggendo, la morale è:
1. Violare il segreto industriale;
2. Vedere se il maltolto è interessante o una ciofeca. E fin qui – tanto – è una botte di ferro;
3. Al limite, se proprioproprio, rischiarsela.
Già adesso star svegli per tutta la corsa è un impresa, senza la McLaren sarebbe stata una ecatombe. In ogni caso per Maranello è comunque una vittoria (mica si spiano le mezze calzette, no?) che rinsalderà i rapporti con i veri protagonisti di questo sport: gli sponsor ed i loro quattrini.
Non confonderei le cose (ci ha già pensato Suzukimaruti). Un conto è la giustizia sportiva, un’altra è quella ordinaria. Una cosa è il furto (che, beninteso, nel caso McLaren è più una ricettazione) un’altra è l’illecito sportivo.
La FIA ha giudicato nel suo merito di competenza dicendo di non avere prove di illecito. Sul furto e il resto credo sia già in corso un’indagine della magistratura ordinaria.