Demagogia e ipocrisia

La proposta di legge di Casini di fare test antidroga sui parlamentari, rapidamente cassata già in sede di Commissione, era puramente demagogica. Chi non è d’accordo provi a pensare cosa sarebbe successo se fosse stata presentata una proposta di legge per fare quei test ai lavoratori di un altro settore. Insomma, se non mi lamento affatto di quanto ha detto Marco Boato, che pure non è uno che in genere apprezzo: «È una proposta di legge demagogica e assolutamente anticostituzionale.»
Vediamo invece le frasi virgolettate (del Corsera, spero lo siano in maniera migliore di quelle di Rep.it) di alcuni dei nostri rappresentanti. I nomi non li metto perché tanto è inutile, posso comunque aggiungere che ci sono parlamentari di ambo gli schieramenti.
– «Per noi è superfluo perché tra i prerequisiti dei candidati della Lega c’è il rifiuto della droga. Ma non abbiamo timori.»
– «Con questa bocciatura il Parlamento non lancia certo un segnale di apertura e trasparenza verso l’esterno: il test non era obbligatorio ma facoltativo.»
– «Credo di aver votato insieme alla maggioranza, alla fine. Ma non è che l’ho seguita molto questa proposta di legge, non sapevo bene di cosa si trattava… »
– «Con questa bocciatura del test antidroga ancora una volta la casta si difende.»
Qui si va insomma dall’ipocrisia più spinta alla manifesta ammissione di incapacità a fare il proprio lavoro, e non so quale delle due cose sia peggiore.
Certo però che se proprio si vuol fare demagogia, un gruppo parlamentare potrebbe fare in modo di presentarsi tutti insieme volontariamente a farsi fare questi benedetti test… anche se ho il sospetto che persino lasciando loro scegliere quando farsi esaminare i risultati potrebbero essere sorprendenti, o meglio in linea con le statistiche italiane.

Ultimo aggiornamento: 2007-07-25 13:53

Un pensiero su “Demagogia e ipocrisia

  1. mestesso

    La proposta è già stata fatta, per autisti, guardie giurate ed altri che non ricordo, sull’onda dell’incidente del pullman con autista “cannabinoidizzato”. Non so se sia stato presentato un DDL, ma la cosa era girata ad un certo livello.
    Sul costituzionale o meno, la cosa è molto più complessa di quanto si creda. E’ tecnicamente possibile introdurre in forma obbligatoria test antidroga come fattore di accesso discriminante. Purché si dimostri che l’utilizzo di sostanze stupefacenti causi un impedimento oggettivo al compimento legale della mansione.
    L’esempio dell’autista, con molta probabilità, non passerebbe: la sanzione (il ritiro della patente) è ex-post, io *posso* drogarmi, ma se mi astengo dal guidare, nulla osta.
    Se la norma si applicasse al corpo di polizia, la cosa passerebbe: non è difficile dimostrare l’invalidità di una azione legale di un soggetto sotto azione di stupefacenti, e quindi è tecnicamente possibile porre la condizione come clausola esclusiva (uno è poliziotto *sempre*, non solo quando è in servizio).
    That’s it.

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