Repubblica, confermandosi un quotidiano attento a quanto interessa alla gggente, pubblica
questa lettera, presumibilmente da questa persona (no, non so se nel sito ci sono sue foto), che si lamenta perché la gente snobba le sue due lauree e guarda unicamente il suo fondioschiena.
Bene, io non ho nessuna voglia di fare il politicamente corretto. Quando leggo una frase come «Se io vado in cantiere con i tacchi a spillo attiro l’attenzione… non perché vado contro il decreto sulla 494, ma perché ho pur sempre una bella caviglia… e mi sogno di poter essere presa sul serio nel dare indicazioni sull’impianto elettrico» il mio pensiero è “se vai in cantiere con i tacchi a spillo, sei un’idiota”. Non stiamo parlando di una riunione, dove possiamo discutere sulle regole non scritte di abbigliamento, ma di un posto dove il tacco a spillo non solo è scomodo, ma ancbhe inutile e pericoloso. E provare a scegliere altri esempi?
(però sono d’accordo quando scrive «Del resto in Italia i giornali non fanno giornalismo, fanno mercato»)
Ultimo aggiornamento: 2007-07-17 11:08
Bel sito, l’archiTETTA… un po’ MINIMALISTA, forse… ma se è così impegnata a dare indicazione sugli impianti elettrici… :-)
Presumo che quella del tacco a spillo in cantiere fosse una provocazione.
Mi sono trovata a dover correre in Aziende di produzione (ricordo, una era una mega-fonderia) senza essere stata avvisata prima, e non avevo né vestiti, né scarpe di ricambio, e ci sono andata in tailleur e tacchi a spillo. A volte può succedere. E non sempre va contro la 626. Per gli uomini è difficile crederlo, ma sui tacchi a spillo si può camminare, non è un atto esoterico muovercisi sopra.
Comunque, sono convinta che l’affermazione dell’architetto donna fosse una provocazione, corretta. Perché davvero in Italia, da questo punto di vista, siamo messi male…
siamo messi male si. certe cose valgono anche per me che non sono bella e che non porto i tacchi a spillo.
Era ovviamente una provocazione, tutta la missiva era molto ironica. Veramente avevi dei dubbi????
Per amor di verità, tutte le mie colleghe con un cervello funzionante (la maggior parte, ma in ogni cesto c’è la mela marcia) mi dicono, da anni, esattamente le stesse cose, ed anche in un linguaggio decisamente meno “soft” di questo.
Io sottoscrivo al 100% il post della signora. Non so se sia bella o meno. Non è questo il punto.
Il punto è che se sei donna, devi faticare il doppio per una paga inferiore (Sole 24 ore: la paga media a parità di mansione di una donna è inferiore del 20% all’uomo). Nel mondo tecnico è pure peggio.
.mau.: secondo me hai perso una occasione…
Anch’io sono convinta che la storia dei tacchi sia una provocazione. I tacchi alti fanno parte di quelle cose definite al tempo stesso seduttive e scomode o poco pratiche.
Per il resto, concordo anche qui, in Italia siamo messi male, anzi malissimo :/
I tacchi a spillo in cantiere non mi sembrano necessariamente pericolosi: come architetto, non credo dovrà andare su per le impalcature. Basta che guardi dove mette i piedi.
E xlthlx ha ragione: bellezza e abbigliamento non sono rilevanti, anche se vengono commentati molto più che sui colleghi maschi. In certi ambienti, ad esempio dove lavoro io, essere femmina toglie automaticamente autorità e prestigio. Per essere considerate quanto un collega maschio si deve lavorare decisamente meglio. Bella o brutta, coi tacchi a spillo, i mocassini o le Birkenstock non fa differenza.
Ammetto però che io coi tacchi a spillo non ho neppure provato :-).
Care donne… il maschio italiano vi vuole belle O intelligenti: belle E intelligenti fa decisamente paura. ;-)
(e questa è una battuta solo a metà: in generale concordo con la lettera e penso abbia, ed abbiate, un monte di ragione)
Credo che il discorso che a molte donne sfugge e` che comunque anche gli uomini per essere presi sul serio, avere autorita` e prestigio si deve faticare molto. Avere due lauree tre master e ventisette certificazioni non e` condizione sufficiente per questo, e se le sbatti in faccia agli altri come e` stato fatto nell’articolo, rischi di ottenere l’effetto contrario e di ritrovarsi etichettata come zitella acida.
E poi anche le ragazze guardano il fondoschiena degli ometti, peccato che noi ometti non ci facciamo di questi problemi, anzi.
Commento in allestimento.
Per chi se l’è persa:
http://www.la7.it/news/videorubriche/dettaglio.asp?id=1507&tipo=13