riorganizzazione onirica

Ieri sera Anna mi raccontava di un libro che stava leggendo, dove l’autore parlava delle culture giapponese e statunitense e delle loro differenze che rendono difficile che due parti si capiscano: ad esempio, per un americano è meglio parlare che tacere, ed è ancora meglio la parola scritta che la parlata, mentre per un nipponico è meglio tacere che parlare, e se proprio parole devono essere che allora siano orali.
Stanotte ho sognato che ero a un meeting internazionale, e accanto a me c’era una donna giapponese che dopo avere sentito delle brutte notizie (economiche) aveva iniziato a tagliuzzarsi il vestito, partendo dal colletto in giù. Poi era uscita, e aveva proseguito tagliuzzandosi viso e collo. A questo punto sono uscito anch’io – in bicicletta, ovvio…; mi sono accorto di quello che la tipa stava facendosi e mi sono fermato, cercando di spiegarle che forse non era il caso, e ci si poteva comportare in modo diverso. Poi mi sono svegliato :-)
La cosa più buffa è che io non mi ricordavo affatto di quello di cui avevamo parlato ieri sera: è stata Anna a farmi notare che in fin dei conti non c’era nulla di veramente strano nel mio sogno non appena le ho detto “una tizia giapponese”, senza nemmeno sapere il prosieguo.
Certo che l’inconscio è davvero tosto!

Ultimo aggiornamento: 2007-07-03 09:49

4 pensieri su “riorganizzazione onirica

  1. dario

    Si puo’ sapere il titolo e l’autore del libro?
    Non è da escludersi che possa tornare utile in un prossimo futuro…
    Grazie.

  2. dario

    Grazie per i link.
    Per fortuna l’argomento del libro riguarda i rapporti lavorativi…
    Anche perché con 138 dollari ci prendo un sacco di punti-moglie :)

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