Repubblica annuncia con fanfara la relazione di Giuseppe Grechi, che afferma che le trascrizioni delle intercettazioni a D’Alema, Fassino e Latorre (degli italoforzuti non si sa, ma tanto si sono già dimenticati tutti di Luigi Grillo & co) erano arrivate ai giornalisti ben prima che la Forleo le rendesse consultabili “senza uso di dispositivi elettronici”.
Prima che tutti salgano su a urlare contro questi cattivoni che hanno rubato le intercettazioni, vorrei far notare che non è un caso che l’articolone sia in prima pagina di rep.it, mentre La Stampa e il Corsera no (beh, in realtà ce l’ha anche il Messaggero). In questo modo, infatti, si cerca di far passare il concetto “le trascrizioni delle intercettazioni sono fuorilegge, quindi non contano nulla”. È vero che dal punto di vista della legge non hanno rilevanza penale, ma è anche vero che cercare di coprirle in questo modo è ancora meno bello.
Ultimo aggiornamento: 2007-06-23 11:00