Magari c’è qualcuno che ha letto questo articolo di Rep.it sui “4500 siti turistici italiani infettati” e si è chiesto quanto c’è di vero.
Qualcosa c’è: per gli anglofoni, guardate cosa dice Trend Micro, Websense, Symantec (quest’ultimo scriveva della cosa già venerdì, ma probabilmente nel weekend qui da noi c’era altro da fare). Questo “The Italian job” è così pericoloso? è probabile, anche se ovviamente tutti i link che ho citato parlano pro domo sua e quindi cercano di ingigantire il problema. Ma anche Rep. sembra avere la sua bella convenienza: altrimenti, perché avrebbe scritto «Ma solo chi naviga in Internet con una vecchia versione del browser Explorer è vulnerabile al virus. Per contrastarlo si deve aggiornare la versione di Explorer andando sul sito www.microsoft.com.»? Sì, lo so che ci sono tutti quelli che navigano in Internet senza usare Windows oppure senza usare IE; e lo so che a Rep. probabilmente se ne dimenticano facilmente. Ma era anche necessario fare la marchetta per IE7?
Aggiornamento: ora che ne parla anche il Corsera, mi sa che l’avviso non era una marchetta ma semplicemente una versione italianizzata di quanto scritto sul sito della Trend Micro.
Ultimo aggiornamento: 2007-06-19 10:58
Giusto per completezza ne parla anche La Busiarda (La Stampa per i non piemontesi) esattamente negli stessi termini. http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=2572&ID_sezione=38&sezione=News