ingredienti

Premessa: questa è una notiziola assolutamente stupida. Però la cosa mi è piaciuta.
Ieri sera stavo arrivando a casa dei miei suoceri, e ho notato che ben tre macchine stavano entrando nei box giù per il condominio. In un momento molto latinista, ho pensato: “Toh, tre macchine ingredienti”. E qui c’è stato il lampo: gli ingredienti sono quelli che “entrano dentro” la ricetta.
Nulla di così trascendentale, come dicevo: però è buffo notare come spesso si perda completamente l’etimologia di una parola, e la si senta come entità a sé nonostante sia ancora tutto presente. Non è insomma il caso di “cattivo”, che deriva dal latino “captivus” che significa “prigioniero” e da cui abbiamo l’italiano “cattività”. Per chi non lo sapesse, lo spostamento di significato dipende dal fatto che per la Chiesa il cattivo era “prigioniero del diavolo”, “captivus diaboli”. Ma il latino ecclesiastico ha fatto altri danni, come “togliere” che deriva da “tollere”, che letteralmente significa “portare su di sé”; lì il colpevole è l’Agnus Dei che in latino prosegue con “qui tollis peccata mundi”. Avete colto lo spostamento?

Ultimo aggiornamento: 2007-06-19 14:39

4 pensieri su “ingredienti

  1. accacappa

    C’è anche questa, ma forse la sai già: nel Credo preconciliare (in latino) si pregava anche per i “perfidi ebrei” che erano non cattivi, ma semplicemente mancanti di fede (per-fides)…poi si sa come va a finire, si trasla, si cambia il senso e via così.
    Un saluto da un abbonato ai feed.
    HK

  2. .mau.

    sì, credo che sia stato Giovanni XXIII a cambiare la terminologia già in latino.
    Io “perfidi” però lo tradurrei letteralmente come “che si sono allontanati dalla fede”, con un per- di moto attraverso luogo: resta il fatto che il significato popolare è diventato quello che hai fatto notare tu.

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