Non avendo cacciato l’euro, ho potuto avere a disposizione solamente questo riassunto che mostra quali sono le dieci nazioni con il maggior numero di connessioni a banda larga. Che dire? La Francia, che ha più o meno il nostro stesso numero di abitanti, ha più di una volta e mezzo il numero di linee, come del resto la Corea del Sud che ha un 15% di abitanti in meno. Ma in percentuale siamo superati anche dalla Spagna, che ha i due terzi dei nostri abitanti ma più di tre quarti delle linee. In valori assoluti, invece, si direbbe che tra un anno la Cina sarà il paese con il maggior numero di linee, altro che le borsette taroccate!
E com’è che siamo così in ritardo? mi sa tanto che non sia semplicemente colpa di Telecom, ma molto più tristemente da noi il modello preferito è quello del telefonino: quindi c’è sempre (relativamente) meno gente interessata ad avere una connessione fissa, e ci stiamo rapidamente avvicinando a quello che potrebbe diventare un circolo vizioso, con il canone sulle linee fisse che crescerà sempre di più per compensare i minori introiti dovuti alla progressiva dismissione dei telefoni di casa. Speriamo di no.
Ultimo aggiornamento: 2007-06-15 12:55
Esistono due problemi: uno culturale, come dici tu, ed uno prettamente economico.
Il primo non è certamente colpa di Telecom, il secondo sì, eccome. Ancora oggi, nonostante i prezzi siano in diminuzione, l’Italia rimane uno dei paesi dove la connettività è più costosa.
Qualsiasi economista ti dirà che il mercato si allarga sempre al calare del prezzo.
Telecom in questo, ha sempre messo i bastoni fra le ruote. Come ogni incumbent ;).
Ma scusa .mau., secondo te per quale motivo la gente toglie il telefono fisso da casa? Per odio verso il tuo datore di lavoro? Nooo, a parte 4 imbecilli.
Perché pagare decine di euro per una cosa che non usi? La gente sta sempre meno in casa (e più al lavoro o da/per l’ufficio). That’s it.
Vorrei anche ricordarti che i motivi che il tuo datore di lavoro usa per giustificare l’entità del canone sono, ehm, diciamo “gonfiati”.
La manutenzione della rete: ma chi (lato utente) manutiene cosa?????
Una grossa voce di costo era la riparazione delle cabine rotte dai pirla di notte. Ora le cabine sono un genere in via di estinzione. Personale ormai, non c’è più, se non per la gestione ad alto livello.
Diciamoci la verità: il canone è senza dubbio necessario, ma non a questi livelli.
Altro che circolo vizioso “diminuzione utenti”->”aumento canone”. Si chiama “abuso di posizione dominante”. Canone alto=alti guadagni garantiti.
Ed è tutta una altra storia.
Ma la cosa non è nemmeno così semplice. Oh, intendiamoci, è vero che Telecom fa poca o punta manutenzione. Su quello siamo tutti d’accordo. Ma se davvero la manutenzione costasse così poco, si farebbe abbastanza in fretta a scorporare la rete. Il punto è che è vero che se usi il telefono solo per telefonare e poi in casa non ci sei, allora 15 euro al mese di puro canone come capita adesso sono tanti: diciamo che probabilmente potrebbero darti anche tutte le chiamate nazionali su rete fissa aggratis per avere un valore più equo. Ma non credo che il prezzo equo per la pura connettività sia tanto sotto i dieci euro al mese.
> Ma non credo che il prezzo equo per la pura connettività sia tanto sotto i dieci euro al mese
Ecco, il punto chiave su cui si scrivono libri interi. Ma quale è il prezzo “equo”?
I due attori (incumbent e persona fisica) hanno ovviamente versioni distinte, ma la teoria economica insegna che “equo” significa “un ricarico proporzionale ai rischi del mercato + i costi effettivi per l’erogazione del servizio”.
In pratica: un business ad alto rischio come la vendita di cocaina deve avere ricarichi molto elevati per compensare i rischi di finire in galera per essere “equo”. Alias, una dose costa 50 EUR, di cui il materiale si e no, va sui 5.
Ma quanto è il rischio di un incumbent? Per il business di T., varia in base geografica. Può essere basso: chi toglie il cavo a zia mariuccia in quel di Casalpusterlengo? Più alto a Milano, molto alto per ditte grandi.
Ma quante ditte grandi esistono in Italia? Poche (rispetto a Francia od al mondo sviluppato). Il rischio non è molto alto in generale. L’Italia, e non lo dico io, è un mercato protetto.
Ed i costi reali? E chi li sa? Pensi che il Tronchetto, o chi per lui, te li dica davvero?
E per quale motivo, secondo te, T. ha un numero di dipendenti basso, rapportato a realtà analoghe?
Io non capisco molto questa tua linea di pensiero…non sono uno di quelli che distruggerebbe T. se potesse, però non faccio sconti agli incumbent.
Trovo nello specifico sia indifendibile.
il mio punto di vista è che probabilmente FTTH sarebbe la vera soluzione, e questo vuol dire che l’incumbent non ha nessun vero vantaggio rispetto agli altri attori, visto che tutti devono mettere roba nuova.
Il mio secondo punto di vista è che l’ultimo miglio sarebbe dovuto rimanere in mano allo Stato (o a un consorzio di operatori TLC).
Io la banda larga la metterei, ma il paese è troppo piccolo e popolato da vecchi per poter essere economicamente allettante.
Quindi mi terrò la 56k fino a quando non arriverà l’elemosina del progetto anti digital divide…una dsl a ben 640k quando il resto d’italia viaggerà a 10 volte tanto.
Dovrei pagare un canone ridotto visto che la mia linea telefonica è di serie B
Io mi trovo nella stessa situazione di Nya, salvo il fatto che ci sono anche diverse industrie. Due paesi vicini su tre invece hanno gia’ l’ADSL.
Ora se ci fosse l’ADSL sarei in coda a comprarla, cosi` come diversi artigiani e piccole fabbriche, anzi sono convinto che se menttono un DSLAM da 120 linee devo fare in fretta a fare richiesta perche’ si riempirebbe subito…
E continuo tristemente con il V.90, anche perche’ ISDN comunque costa di piu’…