La moglie di Cesare e i sospetti

A quanto pare il politicume italiano ce l’ha fatta anche questa volta. Il gip Clementina Forleo ha fatto retromarcia, e ha detto che sì, le intercettazioni bipartisan – tre Ds, tre forzisti – relative al caso Unipol saranno disponibili agli avvocati, ma questi non potranno farsene delle copie né ufficialmente né ufficiosamente, e avranno tre giorni di tempo per visionarle. D’altra parte, fa notare, quelli sono atti giudiziari di cui è vietata la pubblicazione.
Già mi vedo gli avvocati di una certa età che stanno lanciandosi in una full immersion per ritornare ai bei tempi della scuola quando imparavano a memoria le poesie, e intanto dire ai giovani colleghi “visto, che esercitarsi serviva?”. Ma a parte gli scherzi, la vicenda rende davvero tristi. I parlamentari non sono “persone qualunque”. Li paghiamo (tanto) per fare un certo lavoro che tocca tutti noi, e a questo punto pretendo che siano al di sopra di ogni sospetto. I dati raccolti non hanno rilevanza penale? Meglio. Non mi pare poi che svelino dati sensibili, nel qual caso avrei potuto cambiare la mia idea. E poi, diciamocela tutta: se vengono rese pubbliche tutte le intercettazioni, è impossibile estrapolarne delle frasi che fuori contesto dicono tutt’altro, il che dovrebbe andare solamente a loro favore…
Peccato che invece la ggente si metta a parlare dei gelati alla buvette.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-09 17:17

3 pensieri su “La moglie di Cesare e i sospetti

  1. vb

    Guarda, sul mio blog invece è partita la flame war di dieci pagine, solo perchè ho sostenuto la tesi che se uno vuole andare a manifestare dovrebbe pagarsi il suo bravo biglietto del treno, e certamente non occupare la stazione per fare il bullo e viaggiare gratis. E come al solito passo per fascista. Forse era meglio se parlavo anch’io di gelati.

  2. .mau.

    a dire il vero, quello che avevo sentito io è che dopo tutte le ore di blocco ecc. ecc., l’accordo fosse stato sul prezzo comitive; ma non sono andato a verificare.

  3. Barbara

    Una parte del caos ferroviario è dovuta alle FFSS. E’ completamente saltato il contatto fra chi sapeva quali treni andavano quando e dove, e chi su quei treni sarebbe dovuto salire.
    A Mestre alle 4(!) del pomeriggio c’era un caos totale, e il capotreno del treno che ho preso ha detto che _lui_ non riusciva a mettersi in contatto con l’unità di crisi.

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