Il mistero del Giornale

Ieri sera, i gemelli rep.it e Corsera hanno pubblicato in parallelo una notizia bomba: oggi Il Giornale non sarebbe stato in edicola. Non so se vi rendete conto dell’enormità della cosa. Il quotidiano della famiglia Berlusconi (come del resto Libero) non sciopera. È superiore a quisquilie tipo il rinnovo del contratto per i giornalisti scaduto da qualche anno. Chi ci lavora sa che ha una missione da compiere, e nulla lo può fermare. Beh, quasi nulla. La pietra dello scandalo è stata la decisione unilaterale di allegare al quotidiano il foglio settimanale il Giornale della Libertà, espressione dei circoli di Forza Italia guidati da Michela Vittoria Brambilla.
Per il vostro sollazzo, cito il comunicato dei giornalisti: «Il Giornale della libertà è organo dichiarato di un movimento politico. La decisione di allegarlo al nostro quotidiano è stata presa senza rispettare i tempi stabiliti dal contratto nazionale, e contrasta con l’autonomia e la dignità professionale che questa redazione ha conquistato in anni di lavoro.» Questa è la risposta del direttore Maurizio Belpietro: l’autonomia non è a rischio perché «è stata conquistata in tanti anni».
Ma naturalmente non poteva capitare un simile sconvolgimento, e oggi Il Giornale è regolarmente in edicola, per la serie “abbiamo scherzato”. Ma la cosa più strana è che sono andato a vedere la homepage del quotidiano, e non ho trovato traccia della querelle di ieri. I panni sporchi si buttano nell’inceneritore, insomma.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-01 12:27

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