Non so se vi è capitato di sentire parlare della denuncia di Massimo Del Papa a Wikipedia Italia: ne ha parlato Punto Informatico, e oggi su La Stampa abbiamo il commento di Anna Masera. A dire il vero non so se vi fosse mai capitato di avere sentito nominare Massimo Del Papa: io sono un po’ fuori dal mondo, ma a me il nome non dice proprio niente, e su questo non posso che associarmi all’ironia della Masera. E credo anche di non essere il solo.
Ma cosa è successo esattamente? Al momento in cui scrivo, la voce di wikipedia è “bloccata a scopo cautelativo”. L’unica campana che potete leggere è quella di Del Papa stesso, che afferma come “qualcuno di indymedia” abbia continuato a inserire prima una foto fasulla e poi puntatori ad articoli di indymedia stessa che lo diffamavano, fino a che – cito dal post qui sopra – «per ora, ho vinto io, assistito da lunga esperienza in materia e da un legale, che subito ha provveduto a spedire le opportune diffide». Traduzione per chi preferisce parlare terraterra: ha fatto una minaccia di querela (o forse ha fatto la querela per davvero, anche se mi sento di dubitare della cosa): come sempre in questi casi wikipedia oscura tutto.
Bene. Qualcuno vuole saperne un po’ di più? Ecco una cronistoria un po’ più completa. Tale utente “Ispettore Coliandro” alle 18:18 del 5 gennaio 2007 crea la voce “Massimo del papa”. Peccato che l’abbia fatto copiando la biografia qui presente, e così alle 18:37 (diciannove minuti dopo…) la voce è stata cancellata. Ma l’Ispettore Coliandro non demorde, e alle 18:48 crea nuovamente la voce, questa volta con itesto identico al colophon del blog babysnakes.splinder.com, il link al blog stesso e un link a un’immagine presente sul sito indymedia, per la cronaca http://italy.indymedia.org/uploads/2005/05/max.jpg. Tempo tre minuti, e la voce è nuovamente cancellata per “promozione biografica”. Viene poi ripostata alle 19:12, stavolta con colophon, lista dei libri, link al blog ma non all’immagine. Dopo un po’ di discussioni che potete vedere sulla pagina di discussione di “Ispettore Coliandro” la voce sembra avere una sua stabilità fino all’inizio di questo mese.
Il 13 maggio tale utente “Stefano Satta Flores” (ah, ricordo che i nomi degli utenti sono scelti dagli utenti stessi e non si ha possibilità di sapere a chi corrispondono) aggiunge questo paragrafo: Dal 2004 al 2006 è stato uno dei più assidui frequentatori e controversi animatori del sito Indymedia Italia, dove ha scritto articoli caratterizzati da una vis polemica a volte esasperata.; aggiunge inoltre come collegamento esterno l’elenco degli articoli firmati “Massimo Del Papa” su Indymedia. (Notate la differenza tra “firmati” e “scritti da”. Per quel poco che so di Indymedia, non credo proprio che certifichino il nome di un postatore). A questo punto inizia una guerra, con un utente anonimo che cancella questi riferimenti e un altro utente anonimo che li rimette, più alcuni wikipediani che annullano quelle modifiche, considerandole dei vandalismi. Il tutto fino al 18 maggio, giorno in cui il primo anonimo aggiunge questa nota in calce.
ATTENZIONE - Il materiale sopra scritto contiene notizie false e tendenziose, in particolare sul sito indymedia, mai frequentato dall'interessato, ed anzi segnalato in denuncia-querela per diffamazione continuata. Non essendo possibile la rimozione, pur avendo segnalato l'illecito a Wikipedia, dato che il materiale viene immediatamente reinserito, si rende noto che la situazione è stata denunciata all'Autorità Giudiziaria insieme ai responsabili, così come figurano nella loro presunta identità, del reiterato inserimento.
Da qua si giunge all’oscuramento della pagina.
Che penso io di tutto questo? Beh, suona molto strano che uno che affermi (sempre dal suo blog, ammesso a questo punto che sia il suo e non quello di un impostore che si spacci per lui) «Convinto che la controinformazione non esiste, esiste solo l’informazione» se la prenda così tanto per quella che sarebbe pura controinformazione: però il giornalismo è una cosa troppo lontana dalle mie capacità, questo l’avete capito tutti. Trovo anche strano che “Ispettore Coliandro” (che dopo gennaio non si è più visto, tra l’altro) avesse postato una foto fasulla ma si fosse dimenticato di aggiungere la parte su Indymedia, lasciando dei semplici panegirici verso Massimo Del Papa; ma anche qua ognuno ha il diritto di scrivere quello che gli pare. Naturalmente al famosissimo giornalista non è nemmeno passato per la testa di scrivere sul suo blog che il suo omonimo che ha firmato gli interventi su indymedia non è lui, avvisando poi i “curatori” dell’enciclopedia: posso assicurare che in quel caso, senza minacce né altro, la voce sarebbe stata immediatamente bloccata in scrittura, lasciando però il testo “approvato”. È anche vero che in questo modo la pubblicità è molto maggiore di una paginetta di poche righe in mezzo a più di trecentomila. L’unica cosa su cui mi sento di approvarlo pienamente è la sua frase «Anche la credibilità di wikipedia ne esce confermata per quella che è. Del tutto opinabile». Ma lo scriveva già il mai troppo compianto Beppe Viola trent’anni e più orsono: “quelli che… l’ha detto il telegiornale! – sì, ma… – l’ha detto IL TELEGIORNALE!”
Scritto tutto questo (e aggiunto sommessamente che sono sempre più d’accordo con chi dice “togliamo da Wikipedia tutte le biografie di persone che non sono morte almeno da cent’anni”) mi resta ancora da commentare questo articolo di Alessandro Bottoni sul tema: articolo che a prima vista sembra perfetto ma…
Il primo punto da fare notare è che Bottoni si confonde tra responsabilità civile e penale. La differenza non è affatto da poco: tutto il suo discorso, che termina in pratica con “occorre che i contributori di wikipedia siano identificabili con certezza”, crolla miseramente. (Ah, tra l’altro è ovvio che tutte le modifiche all’enciclopedia sono loggate, e che se mai ci fosse qualcosa di davvero penalmente rilevante il perpetratore verrebbe beccato subito). Per quanto riguarda la responsabilità civile, la questione si fa interessante, visto che nessuno in Italia è direttamente legato all’enciclopedia (i server, oltre che non stare in territorio italiano il che non sarebbe poi così importante, sono gestiti da Wikimedia International).
Anche definire Wikipedia “base di dati affidabile” è un’affermazione che probabilmente dovrebbe essere provata in tribunale: sicuramente non viene mai affermata dall’enciclopedia, anzi nella pagina di benvenuto si scrive in grassetto «Wikipedia non può fornire garanzie sulla validità e l’accuratezza dei suoi contenuti». Infine, la “struttura di controllo” vagheggiata da Bottoni esiste già, anche se è informale: basta pensare che le pagine sono oscurate se qualcuno si limita ad affermare di volere adire a vie legali.
Il punto che continua a non essere considerato da chi non vuole l’anonimato è un altro. Anche le informazioni firmate da me possono essere o no corrette: anche se si assume la mia completa buona fede, non è detto che non mi possa sbagliare. Bene: un’enciclopedia con metti diecimila nomi-e-cognomi che hanno contribuito quale garanzia mi darebbe sulla veridicità delle informazioni? Nessuna. Anche immaginando di avere una biografia dei contributori Cassiodoro Vicinetti e Olindo Brodi, e immaginando che la biografia sia vera – perché poi alla paranoia non c’è mai limite – che possiamo pensare del loro lavoro? Chissà. Quindi, o aboliamo il concetto di Wikipedia, e qua penso molte persone si stiano sfregando le mani al pensiero, oppure partiamo dal più sano principio di usare l’enciclopedia e non venerarla. Poi se naturalmente vivessimo nel migliore dei mondi possibili la voce su Del Papa avrebbe avuto come nota qualcosa tipo “Tra il 2005 e il 2006 apparvero sul sito di Indymedia molti interventi firmati Massimo Dal Papa; Dal Papa ha però affermato che tali interventi non sono suoi, ed erano stati scritti per diffamarlo”. Ma so che questo non sarà mai possibile.
Ultimo aggiornamento: 2007-05-25 13:09
Anch’io non ne sapevo niente di questo tizio fino a che non ho letto un post ieri sera (non ricordo di chi, sorry) e il tuo ora. A me sembra un mitomane, un paranoico ed una persona molto superficiale (contrariamente, forse, a quello che scrive di se stesso), ma posso sbagliarmi..
Mau, come dico sempre in questi casi…
Sull’informazione on line persino Dan Gillmor, il grande e ipercitato teorico del citizen journalism e dell’informazione fatta dal basso, in “We the media” aveva scritto chiaramente che finche’ si cazzeggia va bene tutto, ma quando si passa alle cose serie l’anonimato non e’ accettabile. Non solo… ciascun produttore di contenuti, ha scritto lui, dovrebbe avere on line curriculum e altre informazioni attendibili su di se’.
Per Wikipedia, e’ chiaro che non ha senso fare un elencone unico degli autori, ma un elenco di tutti i contributori per ciascuna voce, si’. Con firme “nome e cognome”.
Penso che non sia teoricamente e tecnologicamente difficile mettere in piedi controlli per cui quando si scopre che un nome e’ falso vengono automaticamente cancellati tutti i contributi corrispondenti, e che l’elenco degli autori della voce sia aggiornato altrettanto automaticamente, conservando solo chi ha effettivamente almeno una frase nella versione attuale e cancellando gli altri.
Premesso cio’… Non sara’ che questa e’ un’operazione di contagio mediatico alla Luther Blisett, tanto per prendere per i fondelli tutti quanti, Masera in testa?
Ciao, Fabio.
CiaoFabio, resta comunque il fatto che anche se nella cronologia della voce ci fosse scritto “Maurizio Codogno” invece che l’attuale “.mau.”, l’attendibilità dei miei contributi sarebbe misurabile allo stesso modo (poco o nulla, insomma).
Per quanto riguarda il “contagio mediatico”, non so che cosa tu intenda esplicitamente, però mi sembra un caso ben diverso dal sedicente Elia Spallanzani. Resto dell’idea “vuole farsi pubblicità aggratis”.
Ciao Maurizio,
mi sono permesso di rispondere ad alcune tue osservazioni sul mio sito:
http://www.oceanidigitali.it/drupal/Wikipedia_again_IT
Ciao
Alessandro Bottoni
“suo blog, ammesso a questo punto che sia il suo e non quello di un impostore che si spacci per lui”
LOL
Stante che Wikipedia è un ottimo mezzo per diffamare, è chiaro che qualcuno la responsabilità se la deve assumere: non è che si possa dire, di fronte a una diffamazione a mezzo stampa (ammesso che ci sia davvero), “toh, c’è”, nè oscurare il testo dopo un po’ elimina il reato.
Quindi delle due l’una: o Wikipedia identifica i contributori e gli fa firmare un bel contratto con cui si assumono le responsabilità delle proprie contribuzioni, oppure chi gestisce il sito (da discutere chi in particolare) ha la responsabilità di fronte alla legge di quel che c’è sopra. “Nessuna delle due” non esiste.
sono certo che nel caso la magistratura chiedesse i dati di chi ha eseguito una certa azione, questi dati spunterebbero fuori immediatamente. Ma il problema non è questo, continuo a fare notare.
Ah: non commento le controaffermazioni di Alessandro per l’ottima ragione che l’avrei fatto da lui se ci fosse la possibilità di commentare o l’avrei fatto qui se lui avesse inserito il testo nel commento. Odio il pingpong, e quindi gli lascio tranquillamente l’ultima parola, osservando semplicemente che il suo ideale è Citizendum e non Wikipedia… il che va benissimo, basta esplicitarlo.
Mau, non capisco cosa non ti e’ chiaro. Gillmor dice che quando scrivi seriamente devi firmarti in modo che dalla firma si possa risalire _quanto meno_ a un tuo dettagliato curriculum.
Ciao, Fabio.
ok, così è più chiaro, anche se poi è ovvio che il curriculum deve essere validato da qualcun altro :-)
Be’, Mau, non esagerare… Diamo al lettore/navigatore medio il credito di avere un cervello e di saperlo usare per leggere un cv.
Piu’ in generale, qualcosa di pubblicato in Rete, e per di piu’ “statico”, come un cv, se fosse falso prima o poi verrebbe smentito da qualcuno. Solo per questo nel mio non scrivo che in realta’ sono io l’autore noto con lo pseudonimo di Jorge Luis Borges….
;-)
Poi, su un wiki, potrebbe esserci un comitato editoriale, che decide che tu leggi troppa matematica e sei troppo poco lettarato, per cui non puoi scrivere la biografia, chesso’, di De Carlo, se e’ disponibile un altro che invece fa il prof. di itagliano…. Ma questo e’ gia’ uno spingersi oltre, una mia ipotesi che se non sbaglio Gillmor non ha fatto.
Ciao, Fabio.
Il “comitato editoriale”, anche se a prima vista sembrerebbe un’ottima idea, ha dei bachi.
Innanzitutto, un conto è preparare una critica all’opera di De Carlo, per cui non ho certo le capacità, un conto è mettere su una biografia.
In secondo luogo, Wikipedia non è una fonte primaria, il che vuol dire che non aggiungiamo nulla di nuovo ma raccogliamo quello che si trova in giro. Il comitato editoriale dovrebbe pertanto vagliare la qualità delle fonti, più che la conoscenza dell’estensore. Nota tra l’altro che rispetto agli inizi adesso finalmente si sta iniziando a metterle, le citazioni nelle voci :-)
Non si è mai vista un’enciclopedia di manica così larga che si permette di trattare di gente che in pratica non ha fatto nulla di realmente importante. Nessuna altra enciclopedia si sogna di parlare di più di un tot di personaggi di reale rilievo per ogni campo, mestiere o professione. In Wikipedia invece ci sono tutti, forse anche più di tutti.
Se vi deste criteri seri, personaggi ignoti non smanierebbero per infilarsi dentro e voi non avreste di questi problemi. Il problema vero è che festeggiate quanti articoli avete ma forse non guardate a quanti di essi alla resa dei conti non servono a nessuno.
Un contributo sul caso Wikipedia-Del Papa-Indymedia, apparso su Carmilla a firma del collettivo Wu Ming:
http://www.carmillaonline.com/archives/2007/05/002252.html
Fa capire molte cose sul personaggio in questione e conferma abbastanza le conclusioni di Codogno…
Dopo aver letto questo link, il Del Papa mi sta molto più simpatico. Se dico che il suo commento su Baldoni, depurato dal tono, è umanamente condivisibile, mi linciate? E se si viene cacciati da una pubblicazione per aver criticato la trasmissione di Santoro, con tante scuse del direttore a Santoro sullo stile “vossia stia tranquillo, ci prostriamo umilmente, non succederà più”, siamo sicuri che ad avere torto sia lui?
“Depurato dal tono”. Ma negli esempi riportati, il tono è tutto. Lo dice anche Wu Ming 1: se Del Papa si controllasse, scriverebbe belle invettive. Ma non si controlla, sbraca, insulta la gente: “amicizie mafiose”, “quelli che segnavano le case degli ebrei”, “wuminghia”, “pulite il culo ai vostri amici terroristi”, poi mettere in dubbio che Baldoni amasse i propri figli, poi usare la parola “fascismo” a proposito di una trasmissione che non ti è piaciuta, poi dire che ti hanno minacciato di morte per un fotomontaggio ironico che con le minacce non ha niente a che vedere… Sul blog di Del Papa si trovano anche invettive contro le due Simone, contro Gabriele Torsello…
Commento unicamente il discorso “autenticazione”, scusandomi in anticipo per la prolissità.
Come ho già scritto, tempo fa, anche a quelli di italia.gov.it, sono discretamente convinto che uno Stato che si rispetti dovrebbe fornire un supporto di autenticazione centralizzato e sensato (e gratuito, tasse a parte).
Non credo ci voglia molto, tecnicamente, a metter su un key-server che gestisca un sistema a chiave pubblica/privata: il problema vero rimarrebbe l’autenticazione dello userid registrante.
La soluzione, come per la firma (manuale) autenticata, sarebbe la creazione della userid e delle due chiavi direttamente al Comune: userid generata magari dal Codice Fiscale e firma (digitale) depositata sul key-server dello Stato.
Ti danno un “supporto” (chiavetta USB, floppy, CD, quellocheè: ora la Regione fornisce schedine CP8) contenente la tua chiave privata (che devi avere solo tu) e da quel momento puoi firmare (gratuitamente, mica come quella ca…volata della PEC) digitalmente, puoi generare un fingerprint da inserire in un documento elettronico, ecc. ecc.
In ogni caso SEI autenticato direttamente dallo Stato che garantisce sulla tua firma ed identità.
Secondariamente puoi sempre fare login al portale dello Stato (o del Comune, a seconda di quanto si vorrà decentralizzare) e, inserendo userid (C.F.) e password, generare una coppia di chiavi nuove invalidando le vecchie: non è importante COME firmi ma il fatto che, in base alla tua firma, qualcuno ti possa autenticare.
(oltre a tutto questa è la procedura corretta in caso di dubbi sulla firma/chiave (key escrow mi pare si chiami): l’importante è che la chiave privata rimanga solo nelle TUE mani)
Sicuramente sorgerebbero alcuni problemi di gestione (che peraltro conosco: gente che dimentica la password, si perde le chiavi, ecc.) però mi sembrano tutti risolvibili… ed in ogni caso, prima o poi, “dovremo” passare di lì (io son seduto sulla riva del fiume e sto aspettando che ‘sta cosa passi di lì galleggiando ;-)).
Ultima cosa, ricollegandomi con il post: avendo dei riferimenti digitali certi sarebbe anche possibile accedere, a diversi livelli, ai famosi “profili” personali. Come sempre divisi in dati pubblici e dati privati (non necessariamente su due soli livelli) così da realizzare anche quella “visibilità della persona” di cui si parlava.
Poi firmare NON è obbligatorio, almeno nei casi in cui non è richiesto: però almeno ci si assume la responsabilità dell’anonimato (e, di conseguenza, della relativa credibilità). Un conto è essere anonimi quando non hai la possibilità di esibire dati certi, diverso è farlo quando il supporto c’è ma non lo si vuol usare (scelta comunque rispettabile… con le conseguenze di cui si è detto: credibilità diminuita, ecc.).
Il mondo digitale ci mette di fronte, com’è già stato per quello “naturale”, a questo genere di scelte: operare digitalmente con gli stessi strumenti del mondo “reale” (firma cartacea, presenza fisica, ecc.) lo trovo quanto meno strano, se non difficile: una volta potevo “recarmi di persona a firmare un atto dal notaio Tal Dei Tali” visto che era comunque relativamente locale. Oggi invece compro un oggetto dall’altra parte del mondo: chi sono io?.. chi è il venditore?.. chi ci autentica?
Idem se scrivo sul New York Times (magari eh! :D): mica posso andare a N.Y. per dire “hey.. sono qui… sono io”. ;-)
L’anonimato ( che tra l’altro non esiste, dall’IP si sanno più cose di quanto uno vorrebbe far sapere ad un conoscente ) è quello che rende libera wikipedia.
Ci mancherebbe se ci si gioca la democrazia per qualche paranoia. La voce è stata cancellata ed è quello che si voleva ottenere, gli insulti e i vandalismi sono cancellati max dopo 5 minuti. Tutto il resto sono chiacchiere ed una paura folle della libertà di parola.