Non solo Repubblica è sempre sulla notizia. La novelladuemilizzazione dell’italico giornalismo ha ormai raggiunto anche il Corsera, che ci presenta con dovizia di particolari il ferro da stiro per «machi». Lasciamo stare l’italianizzazione forzata del termine “macho”: io trovo scritto “machi” e penso immediatamente che manchi uno spazio tra “ma” e “chi”. Ma tanto basta tutto il resto dell’articolo per entrare in un mondo parallelo. Scopriamo infatti che “Il nuovo ferro è fatto apposta per mani più grosse, e ha una maniglia sagomata con «comfigrip», ovvero «presa comoda» che rende la stiratura più agevole”. Ma non solo: ha “una superficie riscaldante maggiorata” (che non ho ben capito quale relazione abbia con il fatto che lo dovrebbe usare un maschio) e “segnali elettronici che indicano quando ha raggiunto il calore desiderato”. Non basta più il bip e la lucina: si sa che il tipico maschio può essere svegliato dal suo torpore solo se gli si mette in mano una Playstation, e quindi il ferro da stiro si deve adeguare. A questo punto immagino che il tastino per il getto del vapore sia indicato come “Ammo”. Infine, udite udite, un bipbip elettronico segnala la mancanza d’acqua!
Ora io capisco tante cose, e posso immaginarmi che l’articolo in questione sia un redazionale uscito per un qualche giornale londinese, anche se lo stile di scrittura è più simile a quello che troviamo nei quotidiani USA. Però non capisco l’utilità di tradurre la “notizia” in italiano. Forse che la Morphy Richards vuole entrare nel mercato italiano?
Ultimo aggiornamento: 2007-05-15 10:52
trovo scritto “machi” e penso immediatamente che manchi uno spazio tra “ma” e “chi”
Uno spazio? Direi una esse. Per il ferro, la superficie riscaldante maggiorata magari ha senso: si stira più in fretta, e il peso in eccesso aiuta a sentirsi Veri Uomini(TM).
No, pensavo proprio a “ma chi?”. “Maschi” non mi era nemmeno venuto in mente…
Io – mancino impenitente- trovo invece difficile stirare DA DESTRA.
ma una assa da stiro girata per mancini, ed un ferro di conseguenza no ?
( ah come, basta girare l’assa… ah sai.. noi maschietti… mica arriviamo a tanto)
BW
Servirà per questo.
.mau.: “…trovo scritto “machi” e penso immediatamente che manchi uno spazio tra “ma” e “chi”…”
Barbara: “Uno spazio? Direi una esse…”
E’ fantastico: a me sembra che manchi una enne, specialmente perchè mi piace molto l’idea semiautoreferenziale che ci vuole il verbo “manchi” per spiegare che manca qualcosa a “manchi”.