Sgomberata la Stecca

Leggo casualmente sul retro della pagina di City che Tito mi ha lasciato sulla scrivania (il recto faceva notare come a Milano c’è un ciclista al mese che muore in un incidente, con allegate spiegazioni di tal Fabio Abati su quali sarebbero le strade più a rischio, dal che si vede che lui in bici non c’è mai andato) che ieri mattina è stata sgomberata la Stecca degli Artigiani, storico spazio occupato tra via Confalonieri e via De Castillia. La cronaca parla di una trentina di sospetti spacciatori fermati, perlopiù senegalesi: nel giornale gratuito, novello cinegiornale Luce, si legge che però il Comune, dopo avere iniziato le operazioni per rendere inagibile lo stabile, ha già trovato nuovi spazi per le otto imprese artigiane che lavoravano alla Stecca, e ha predisposto dei prefabbricati per le dieci associazioni pure ospitate nei locali, mentre la versione online (su Vivimilano, che è sempre RCS… concorrenza interna?) dà un po’ di notizie contrastanti, come se l’articolo fosse stato scritto in due parti.
Che posso dire io, per una volta in prima persona? Beh, è verissimo che c’era dello spaccio sfrontato, nel senso che se passavi lì davanti ti veniva direttamente offerto di tutto, e che gli spacciatori, almeno a giudicare dalla scurezza della pelle, erano senegalesi. Che la situazione fosse così da anni è falso: fino all’anno scorso il posto era assolutamente tranquillo, il che non significa che non girasse erba ma semplicemente che la trovavi in modalità pull e non push :-) E cosa è cambiato in quest’ultimo anno? Io che sono notoriamente perfido penso al fatto che la famigerata Città della Moda, con contorno di grattacieli vari e di soldi che girano, dovrebbe anche occupare lo spazio dove al momento la Stecca e i due giardini pubblici confinanti sopravvivono a stento. Lasciare apposta degenerare la situazione per avere la possibilità di agire d’imperio con il favore della ggente è generalmente un ottimo sistema, non trovate? E se non ci credete, che ne dite di scoprire che “A metà mattinata Palazzo Marino ufficializza la cessione della Stecca alla Hines”, l’immobilare che deve fare i grattacieli di cui sopra?
PS: non so se sia vero quanto ai tempi diceva il comitato di zona Isola, che la Stecca fosse il primo esempio milanese di edificio in cemento armato e che pertanto dovesse finire sotto la tutela delle Belle Arti: ma Sgarbi ama solo quelli del Leonka.

Ultimo aggiornamento: 2007-04-18 15:24

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