letteratura negletta

Mi è capitato sul browser questo articolo, nel quale, se ho capito bene, l’autore George Sparling propone un’ennesima teoria delle superstringhe, vale a dire l’hobby principale dei fisici delle particelle per spiegare che l’universo funziona così perché in realtà non ci sono quattro dimensioni ma un numero ben superiore, che però non riusciamo a vedere perché più piccole delle più piccole dimensioni misurabili. Teologia pura, insomma.
Questo articolo ha però una peculiarità: Sparling afferma che il principio che l’ha guidato è “un’armoniosa combinazione di tre entità, o una «trinità»” (giuro che l’ha scritto lui!). Due di questi spazi sono dei twistor a sei dimensioni, il terzo è il nostro comune spazio-tempo che però viene accresciuto a sei dimensioni… aggiungendone altre due temporali.
Tanta fatica, quando già Robert Heinlein aveva descritto il tutto ne Il numero della bestia… e nessuna citazione nell’articolo. Gli scienziati dovrebbero leggere di più, l’ho sempre detto.

Ultimo aggiornamento: 2007-04-18 16:37

11 pensieri su “letteratura negletta

  1. mattions

    Cmq la teoria della gravitazione quantistica a loop ha un nome + cool.
    Le superstringhe sembrano degli immensi oggetti Java :)

  2. fB

    Sono uno dei fisici a cui non piace…
    > La teoria delle stringhe non è teologia: è matematica.
    Le teorie matematiche in fisica vanno benissimo, quando servono a spiegare le cose. Quella delle stringhe, però, da quel poco che son riuscito a capirne, mi pare sia piú complessa del necessario (peccato mortale) e alla fine dei conti sospetto che abbia anche uno scarso potere predittivo.
    Oltretutto fin dagli anni ’50 c’è sempre stata pochissima fantasia nello spiegare perché non si osservino le dimensioni addizionali (della cui esistenza non mi sembra che si dubiti). Non si va mai oltre l’avvolgimento su sé stesse alla Kaluza-Klein, cosa che a me piace assai poco per motivi estetici.
    Mi è sempre spiaciuto di non avere la determinazione e lo spirito di sacrificio necessari per sviluppare qualcosa di serio in questo campo; o in qualsiasi altro campo, a essere proprio sinceri, però non rinuncio di certo a pontificare in merito.

  3. Barbara

    @fB: Credo che tutti i fisici preferirebbero trovare qualcosa di meglio. Il problema è che al momento è anche l’unica teoria che ha una vaga idea di come conciliare la gravità e la meccanica quantistica; ce n’è un’altra, la loop quantum gravity, ma mi si dice che abbia problemi ancora più seri.
    @Bubbo: di solito gli scienziati leggono molto, non solo fantascienza ma di tutto un po’. Non foss’altro perché dopo aver passato quattro ore a capire due-righe-due in un lavoro di ricerca, leggere qualcosa di più facile è rilassante. Foss’anche i Buddenbrook in lingua originale.
    Il problema sono tutti gli altri, che (forse) leggono, ma di scienza non sanno un tubo, e nemmeno se ne preoccupano.

  4. ipazia

    Scrivere, dovrebbero i fisici, e non leggere. scrivere romanzi. in quanto a voli pindarici sul nulla battono perfino gli studiosi del nostratico.
    ipazia

  5. hronir

    Pero’ la teoria di stringhe si pone necessariamente come teoria efficace (quantizza solo le fluttuazioni di gravita’ su un background classico), mentre la loop quantum gravity per lo meno rispetta lo spirito covariante della relativita’ generale…
    Cmq si’, manca un’idea davvero nuova. Speriamo che LHC quando (ah ah ah) partira’ a prender dati possa darci qualche indizio su cui far leva…

  6. CavalloRazzo

    In realtà le dimensioni sono solo due e sembrano di più per un fenomeno di illusione collettiva ordito da Mastella.

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