cinquantunesimo stato

Oggi i titoli di tutti i quotidiani (tranne Rep., che non esce) si sono divisi tra l’assemblea Telecom e la strage al Virginia Tech.
Trentatré morti sono tanti, è vero, ma ultimamente ci sono stati attentati ben peggiori in Iraq, per non parlare di incidenti vari. Ma in tutti questi casi i titoli sono sempre stati molto più misurati.
Ora, qualcuno potrebbe dire che tutto ciò è banalmente una conseguenza dell’abitudine, che intorpidisce anche le coscienze e porta a uno sbadiglio; ma ho come la sensazione che sotto sotto noi siamo convinti di essere degli statunitensi, e quindi le notizie che arrivano da oltreoceano le sentiamo come “robba nostra”, mettendole nella stessa categoria ad esempio di Mastrogiacomo (ben superiore a quella di Adjmal o Rahmatullah: qualcuno si sta ancora ricordando che quest’ultimo è sempre imprigionato in Afghanistan con non meglio specificate accuse di “intelligenza verso il nemico”?)
E poi ci lamentiamo perché gli USA ci trattano come una loro colonia?

Ultimo aggiornamento: 2007-04-17 10:04

Un pensiero su “cinquantunesimo stato

  1. vb

    Il vero motivo è che sulle notizie dal mondo anglosassone c’è molta più copertura e molto più materiale è disponibile online, per cui per i nostri giornalisti è più facile copiare.

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