Ieri sera, il notizione. Tronchetti Provera annuncia che sono in corso dei contatti in esclusiva con AT&T e la messicana America Movil per cedere i due terzi della partecipazione Pirelli in Olimpia, a un prezzo equivalente a 2.82 euro per azione Telecom; il tutto mentre le azioni venerdì sera avevano chiuso a 2.13 (beh, in questo istante sono a 2.39, un 12% in più: mi chiedo come mai non siano state sospese per eccesso di rialzo).
Lo so che qualcuno dei miei affezionati lettori sta aspettando questo mio post, per vedere cosa dirò: il guaio è che non è che abbia chissà quali pensieri, al momento. Capisco perfettamente che a un’offerta di quel tipo, che permette al Tronchetti di uscire dal ginepraio in cui si è cacciato senza perderci più di tanto, è ben difficile dire di no; e le voci secondo cui tutta questa sarebbe una manfrina per costringere le riottose banche a cacciare fuori i soldi mi sembra abbastanza campata in aria, anche se è vero che esiste un loro diritto di prelazione e che – visti i soldi in gioco – i 32 milioni di penale da sganciare ai due colossi americani nel caso il diritto di prelazione venga esercitato sono noccioline.
Per il resto, la “nota ufficiale” di Gentiloni mi sembra assolutamente inutile: o durante la privatizzazione di dieci anni fa il governo ha messo dei vincoli sull’uso della rete e quindi li potrà fare valere adesso, oppure sono stati degli idioti e non possono mettersi a piangere. Al momento, non ho nulla da aggiungere, se non che non ho capito se ho ancora tempo per iscrivermi all’assemblea degli azionisti del 16 e se sì cosa devo fare :-)
Ultimo aggiornamento: 2007-04-02 11:25
La sospensione per eccesso di rialzo si calcola sul prezzo di controllo (vedi qui e qui).
Il riferimento di ieri era 2.136. Il teorico d’asta 2.3, quindi la variazione inferiore al 10%: nessuna sospensione e ammissione alla negoziazione continua.
Il prezzo attuale 2.3825 non supera del 10% il teorico d’asta, quindi non ci sono misteri per la mancata sospensione.
Be’, dai, vivere a Citta’ del Messico non dev’essere poi cosi’ male….
Ciao, Fabio.
Più il prezzo che il cliente paga (chiunque sia) più il seguito sarà peggiore (per i clienti/dipendenti che pagheranno la differenza tra price cap teorico e quello effettivo).
Il fatto che compagnie USA vogliano Telecom, di per sé è molto logico: AT&T in particolare ha necessità di crescita che un mercato totalmente complementare come quello italico.
Va da sé che ci vuole l’OK del governo. In teoria non è necessario, ma fare una cosa del genere con un governo contro, non è pensabile. Quantomeno non deve essere contro questa cosa, non dico a favore.
In cambio, vorrà garanzie. In particolare modo sulla gestione di cosucce delicate come il settore intercettazioni (legali o meno) e sulla gestione dell’offerta wholesale ad altri operatori.
Da un punto di vista di corporate culture, AT&T è perfetta: la stessa mentalità misto fra ottusa, monopolista, ostile al cambiamento ed alla massimizzazione del profitto contro tutto e tutti che ha ora Telecom. L’attuale dirigenza sarebbe perfetta con AT&T.
Sono curioso: cosa dirà il governo?
Conosco bene una mega-lobbista di AT&T.
Però penso che non mi parli più, da quando ho protestato pubblicamente per la mancanza di diversità di genere in un gruppo di lavoro in cui c’erano lei e sei uomini, mi hanno detto che appunto c’era lei, e io ho commentato dal cuore “We should discuss on her gender”.