Stamattina sulla Stampa sia Gramellini che Beccaria gioiscono perché “l’italiano è diventato lingua ufficiale della Repubblica”. Qualcuno dei miei lettori più attenti probabilmente si ricorderà che avevo parlato della cosa qualche mese fa; pertanto non mi ripeto qua. Non posso però evitare di segnalare che la notizia pubblicata è assolutamente falsa. La Costituzione, all’articolo 138, afferma che una modifica costituzionale deve fare quattro passaggi, due per ciascuna camera; il Parlamento è arrivato solamente alla prima lettura. Insomma, se va tutto bene la legge sarà promulgata quest’autunno.
Non è bello che un giornale serio come La Stampa prenda una simile cantonata, non trovate?
(ps: devo dire che trovo divertente che il relatore del progetto di legge si chiama Italo Bocchino. Nomen omen)
Ultimo aggiornamento: 2007-03-30 10:46
si chiama Italo o si chiami Italo?
si chiama. La frase di cui sopra è un’oggettiva, che di per sé può avere indicativo o congiuntivo o condizionale a seconda del tipo di frase.
Se la frase fosse stata preceduta da “mi pare che…”, allora ci sarebbe voluto per forza il congiuntivo, “… il relatore si chiami…”. Ma qua esprimo un fatto, e quindi l’indicativo è perfetto.
(per sicurezza ho ricontrollato sul Serianni)
Lo so, lo so bene, infatti ho messo il punto interrogativo… E’ un tipico argomento di discussione sui forum dell’Accademia della Crusca. Bravo! ;)