Ne ho la certezza: nelle grandi aziende il trasloco di parte dei propri dipendenti è una parte necessaria dei processi aziendali. Questa è infatti l’unica occasione in cui, dovendo inscatolare la propria roba, si comincia a osservare criticamente le concrezioni cartacee nei propri scaffali e armadietti, e a chiedersi “ma ne vale proprio la pena di tenerle?” Naturalmente un’azienda veramente efficiente sa che non basta un singolo trasloco per ottenere questa illuminazione; generalmente è al secondo giro che la roba viene buttata via… ehm, ritenuta non più di interesse.
Ieri qua in ufficio abbiamo inscatolato l’inscatolabile (una menzione particolare al koala Azeglio che Janis mi portò dall’Australia e al minipulcino senza nome di Ale) e impilato montagne di carta da buttare via. I pacchi di biscotti me li sono portati a casa, vista la loro friabilità, e lo stesso farò con le bottiglie d’acqua (gassata, altrimenti non sarebbe stato un grande problema). Ma la cosa peggiore è che quando ho aperto il mio armadietto – dove avevo nascosto un po’ di roba – ho scoperto di avere dei pacchetti software, compresi di manuali, “For Windows 95 and 98, and NT 4.0”. Visto che è solo un paio d’anni che sono riuscito a conquistare l’armadietto, immagino che quella roba fosse rimasta dal proprietario precedente :-)
Ultimo aggiornamento: 2007-03-13 14:49
Temo che le aziende sottovalutino l’attaccamento morboso che certe persone possono avere per le proprie cianfrusaglie.
In ufficio da noi si trasloca relativamente spesso e, nonostante tutto, abbiamo il mitico collega che si ostina a portarsi dietro tomi e tomi di roba tipo Windows NT 3.1 Resource Kit, forse nella speranza che tra un pó acquistino valore antiquario.