Mentre me ne stavo tranquillo e beato a passare un weekend lungo in Riviera di Levante (venerdì era davvero una giornata favolosa!) sulla Wikipedia in lingua italiana si è consumato un redde rationem niente male. Quattro sysop, tutti “utenti della seconda ora” più o meno come me, si sono dimessi, rendendo così violentemente pubblico il dissenso che è continuato a crescere nei mesi scorsi. Inoltre altri due si erano dimessi questo mese, per un totale che sfiora il 10% della “forza lavoro’. Per chi non seguisse wikipedia, spiego innanzitutto che ci sono utenti “più uguali” degli altri; sono (erroneamente) definiti “amministratori”, ma non amministrano nulla, e hanno semplicemente alcuni privilegi in più come la possibilità di bloccare una pagina in scrittura o impedire a un utente di modificare le voci dell’enciclopedia. Costoro (anzi noi, perché anche io sono un sysop/amministratore di it.wiki) sono stati votati ad ampia maggioranza da tutti coloro che hanno fatto un numero sufficiente di contributi, giusto per spiegare che non si parla di cooptazione. La goccia che mi sa tanto abbia fatto traboccare il vaso deve essere stata la seconda votazione andata buca per bloccare l’utente Ligabo, che a mio personale parere si diverte da matti a fare il troll o per meglio dire il seminatore di zizzania, scrivendo contemporaneamente voci di ottima qualità e riuscendo così ad avere una quantità sufficiente di supporter per evitare di essere bandito. Ma come scrivevo, le ragioni di questo malessere sono più profonde.
Il vero guaio a mio parere è che Wikipedia – anche quella in italiano – è diventata troppo grande e troppo famosa. Un risultato pratico di questo successo è che tanti, troppi cercano di saltare sul carro in corsa, e quindi va a finire che chi si era avvicinato al progetto ai suoi albori per contribuire all’enciclopedia si trova sempre più spesso a dover passare il suo tempo a correggere errori messi ad arte o per divertimento, e ad eliminare pubblicità nemmeno mascherate. Questo naturalmente se sono ancora interessati all’idea iniziale.
Il secondo risultato è che, non essendoci un vero Comitato Centrale di Controllo, vince sempre chi urla di più. Mi stupisce solamente che queste cose, che sono elementari per chi sia stato appena un po’ di tempo in una comunità reale o virtuale, non siano state notate da utenti esperti come gli ex-sysop: io di mio ho scelto da un pezzo di mantenere un profilo basso e non passare troppo tempo su wikipedia, lasciando la gloria agli altri.
Resta il fatto che – mancando paradossalmente la valvola di sfogo della scissione: non ci si può dividere quando formalmente non ci sono capi – credo che entro sei mesi ci sarà un blocco “pratico” di it.wiki, nel senso che la qualità dell’informazione ivi presente cesserà di crescere, anche se immagino che la quantità aumenterà. Sappiatelo da subito :-)
Ultimo aggiornamento: 2007-02-19 16:14
Problemi di crescita troppo rapida.
Stavo guardando giusto 1/2 ora fa su alexa che il traffico di wikipedia.org e’ uguale a quello di microsoft.com ed il tutto e’ lasciato in mano per lo piu’ a volenterosi.
Ad oggi penso di aver dato a wikipedia piu’ di quanto mi sia stata utile in altre occasioni (non ho ad oggi grosse necessita’ enciclopediche), continuero’ se possibile a seguire quei pochi argomenti campanilisti e nulla piu’.
Ma l’associazione italiana non puo’ intervenire nella situazione?
L’Associazione è indipendente da it.wiki, e il suo scopo è promuovere l’enciclopedia, non gestirla.
Chi mi conosce sa che io sono un accanito detrattore della sedicente “democrazia diretta”, e questo è un tipico caso pratico.
fai un fischio la prossima volta che scendi in riviera :)
Molto piu’ funzionale la dittatura del GCN in cui i nuovi dittatori vengono cooptati :-)
Mi pare assurdo pero’ che una associazione sia nata per promuovere un progetto su cui non ha alcun controllo nemmeno in casi estremi. E se it.wiki cadesse in disgrazia a che servirebbe l’associazione?
Beh, è ovvio che quando il Capo sono io scelgo il sistema che preferisco :-)
Quanto all’associazione impotente, tieni conto che chi conta davvero è la WikiMedia Foundation, quindi gli americani che mettono dentro i server. Uno dei tanti problemi di base è (anche) questo. Certo che se ci fosse un illuminato filantropo italiano che cacciasse su un bel po’ di soldi si potrebbe pensare a uno spinoff locale, ma così la situazione è quel che è.
Bhe, potrebbe essere mamma filantropica Telecom a finanziare :-P
La vedo dura trovare risorse finanziare “neutrali”.
gli admin stanno addirittura proclamando 4 giorni di sciopero:
http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Bar/Discussioni/SCIOPERO%21
Non sono convinta della tua analisi. O forse sono troppo ottimista per convincermene.
Non sei l’unico che tiene un profilo basso e preferisce lavorare sulle voce in vece che urlare a vanvera.
Di sicuro non partiranno molti progetti organizzati/strutturati/.. per lavorare sulla qualità delle voci in questi giorni, ma altrettanto sicuramente la maggior parte del lavoro (che non è solo inserire voci o dati fasulli, lo sai) continuerà.
@Stefano: l’associazione italiana serve da contatto perché WMF è pressocché irraggiungibile se non sai come raggiungerla :-p Se it.wiki cadesse in disgrazia l’associazione potrebbe decidere di andare avanti comunque: promuovere ‘pedia e gli altri progetti WMF è il suo scopo principale, ma WMI è nata come associazione culturale.
Fatti i dovuti distinguo, la “comunità virtuale” di ‘pedia ha almeno un punto in comune con usenet: chi odia le flamewar tace (“tiene un basso profilo”) e tutto il chiasso lo fanno i soliti venti o trenta. Non potendo contare le teste, come ad un meeting, chi tace sembra semplicemente non esistere (maledetta virtualità).
A me spiace moltissimo per le dimissioni degli ultimi admin che, temo, facciano il gioco dei troll.
Gli admin di it.wiki dovrebbero leggere “Collasso – Come le società scelgono di morire o vivere” di Jared Diamond.
I veri troll sono gli admin.
Scrivono poche voci e demoralizzano i VERI contributori.
Sono troppi e fanno lavori inutili.
Da qualche via ho letto che la maggior parte delle voci è redatta da utenti anonimi. Molti admin se lo scordano spesso.
Io ho sempre trovato esilarante chi scrive “ho letto da qualche parte che”.
(p.s.: è inutile mettere un indirizzo x@y.cz. Da queste parti non è per nulla obbligatorio indicare un indirizzo email)
Ecco il problema degli admin: siete arroganti e disinformati.
Ecco cosa ho trovato:
Come infatti evidenziato da Aaron Swartz in un articolo (pubblicato a settembre 2006) in lingua inglese intitolato “Who writes on Wikipedia?”, un’analisi dei maggiori contributori alle pagine di Wikipedia (in quel caso l’analisi è stata effettuata prendendo a campione alcune pagine di en.wiki) basata sul numero di edit porta a dire che si tratta, quasi esclusivamente, di utenti registrati. Quando però l’analisi si sposta ad un maggior livello di dettaglio e prende in considerazione i byte aggiunti in ciascuna modifica… sorpresa!: la correlazione tra numero di edit e maggiori contributori viene meno e i contributi più sostanziali (in termini di quantità di informazioni aggiunte) risultano provenire da utenti anonimi (non registrati).
Pensa un pò, si trova proprio sul sito di cui sei admin:
http://wikipedia.sapere.alice.it/wikipedia/wiki/Wikipedia:Numero_di_edit
Continuate così che wikipedia la demolite. Bravi.
> Comitato Centrale di Controllo
ROTFL : ma non si chiamava GCN ?
In realtà anche quando il Comitato come dici tu c’è le cose vanno a puttane, oserei dire anche più rapidamente. In realtà avete -* hai capito bene, “avete” – il solito vizietto: non distinguere con un muro impenetrabile la parte redazionale da quella amministrativa. Un sysop dovrebbe amministrare nel senso di rendere facilmente utilizzabile e ben funzionante lo strumento informatico di supporto e non preoccuparsi minimamente dei contenuti, il redattore, dovrebbe invece scriverli i contenuti, ed essere massimamente agevolato dallo strumento perchè non necessariamente ha elevate competenze informatiche. Nel momento che nerd da quattro soldi per il fatto di introdurre un tot di contributi diventano ducetto dietro plebiscito, capisci bene che non può durare, perché andrebbe a pestare le balle a chi esprime competenze di alto profilo in settori al di fuori dell’informatica. Io nel mio settore sono un genio a livello internazionale e col cazzo che scrivo nella wiki per farmi fare le pulci a gratis da qualche ragazzino o dall’idiota di turno.
Molto meglio la didattica tradizionale: in quel settore io spiego e tu apprendi. Magari ci guadagno anche, perchè io faccio il libro, e tu lo compri. Una enciclopedia dovrebbe esprimere nella forma meglio comprensibile al suo target il meglio della conoscenza su un dato argomento, … E’ mica facile: ci vogliono non solo una conoscenza perfetta della materia, ma anche la capacità di renderla piacevole e interessante. Col cazzo che i contenuti li fanno gli studentelli perditempo: non hanno ne il sale ne la farina. Si confondono contenuti e culture di livello enciclopedico e spesso i grandi investimenti richiesti per redigerli, con l’infarinatura pseudoculturale da bar sport o circolo arci, e per giunta (aggiungo per fortuna) un sistema informatico tutt’altro che comodo per divulgarla, sottoposto fra l’altro ai peggio vandalismi, di fatto e di diritto.
L’ambizione degli amministratori di sistema di voler riscrivere secoli di scienza e cultura a loro immagine e somiglianza, è pietoso, ma in compenso particolarmente buffo. Vediamo la realtà: ogni un sysadmin è quasi spazzatura nel mondo di lavoro; guadagna di più un bidello. Questi geni che vorrebbero controllare informazione e cultura si son mai chiesti come mai nel mondo del lavoro non contano una sega e rimediano molto frequentemente dei gran in culo ? Guardate che è buffo: è come se chi materialmente stampa una qualche rivista scientifica chiamasse la redazione nottetempo per dire che l’articolo di Rubbia così non gli piace e ha fatto alcune correzioni. Siamo seri!
L’articolo citato da “xyz” si conclude così:
come dice il saggio: «Non giudicare chi bussa alla tua porta dalla lunghezza della strada che ha percorso per arrivare da te».
Forse in questo caso andrebbe bene cosi:
«Non giudicare chi contribuisce a wikipedia dalla quantità di byte che aggiunge».
:-)
E poi mai fare di tutti gli admin (così come degli xyz) un fascio…
P.S.
Non sono ne sarò mai admin di altro che dei miei PC…
(è proprio vero quello che cantavano i Rutles in Good Times Roll: “An elephant never forgets”. È interessante notare come ci sia gente che deve togliersi i sassolini dopo anni e anni e anni)
“non distinguere con un muro impenetrabile la parte redazionale da quella amministrativa” è Una Enorme Cazzata ™. Può funzionare quando la parte amministrativa è pagata per farlo. Altrimenti il risultato è che non solo hai i tuoi bei ducetti che fanno il bello e il cattivo tempo, ma li hai selezionati apposta, visto che hai scelto quelli a cui piace di più fare il ducetto che scrivere.
Il secondo punto che sembra sfuggire a tutti quelli che parlano di wikipedia è che tutte le votazioni, quelle di creazione e revoca dei sysop ma anche quelle sulle voci, sono aperte a tutti gli utenti che hanno contribuito sopra una certa (non eccessivamente alta) soglia di interventi all’enciclopedia. Prima di urlare contro la disparità rispetto agli anonimi e a chi ha scritto poco, faccio notare due cose.
(a) per avere un nickname su wikipedia non serve nemmeno inserire un indirizzo email, basta scegliersi un nick e una password: se uno tiene così tanto all’anonimato da non volerlo fare è padronissimo, ma mi sembra strano che allora voglia votare.
(b) tutti i voti contano 1. In una società per azioni, chi ha una singola azione può votare, ma il suo voto conterà quasi zero; qui il conteggio è fatto diversamente, ma la logica è simile.
Tutto questo per dire che se c’è un plebiscito nell’elezione di un sysop – plebiscito necessario, visto che ci vuole una maggioranza dell’80% a favore – il problema non può essere solamente dei sysop.
Io nel mio settore sono un genio a livello internazionale e col cazzo che scrivo nella wiki per farmi fare le pulci a gratis da qualche ragazzino o dall’idiota di turno.
Qualcuno ha parlato di te? no, perché di ducetti ce ne sono tanti :-) Il fatto che il modello di wiki non sia valido è una cosa assolutamente indipendente. O forse un amministratore svincolato dalla redazione delle voci sarebbe ipso facto bravo a capire che quello che scrivi tu nel tuo settore è geniale? la vedo dura.
“L’ambizione degli amministratori di sistema di voler riscrivere secoli di scienza e cultura a loro immagine e somiglianza”
Vedi sopra. Capisco che non è il tuo settore, ma ti consiglierei di riscriverla come “L’ambizione dei studentelli nerd…”
(e magari prova a smetterla di pensare al GCN :-) )
Vero, le elezioni sono aperte a tutti. Ma a tutti chi? Personalmente penso che sul bar ci passi meno dell’1% di chi edita. I regolamenti per le elezioni e le varie pagine di servizio saranno viste dall’1 per mille se non meno.
Poi sappiamo che quando ci sono elezioni di admin ci sono vere e proprie campagne pro e contro sulle chat…
Perchè non realizzate un bot ad ho per vedere quanti dei 107.000 e rotti utenti registrati hanno partecipato almeno una volta alle elezioni di un admin? Secondo me meno di 1000.
L’osservazione che farei a tutti di admin, che svolgono tale ruolo per passione e non per egocentrismo, è di studiare meglio la reale situazione di it.wiki cercando di capire dove si rompe l’equilibrio.
Tipicamente un contributore di wikipedia si accorge dell’esistenza di amministratori quando inserisce un’immagine e viene ripreso (giustamente) per motivi di copyright. Oppure quando si inizia a litigare per una versione contrastante.
Tuttavia trovo il problema principale di wikipedia (i troll) causato da un sistema di iscrizione deficiente. Andrebbero fatti più controlli prima di registrare un utente (magari chiedendo documenti o altro di pari sicurezza) e ridurre i problemi amministrativi associati al blocco degli utenti. Limitando i poteri degli admin e chiudendo il servizio di Check User che è ai limiti della normativa sulla privacy.
Tuttavia ci sono stati admin che hanno usato SP e sono stati perdonati, mentre la cultura del sospetto dilaga.
xyz: l’unica cosa su cui concordo è che oggi come oggi su it.wiki chi arriva non ha la possibilità pratica di sapere che chi vota sono gli utenti che hanno fatto un certo numero di edit e non i sysop.
Io ho un rant contro it.wiki che prima o poi posterò sul mio blog. Questo detto, la prima volta che mi sono provato a contribuire una voce, tempo mezz’ora mi son trovato un quindicenne in vena di bullismo virtuale che si è messo a contestarne l’enciclopedicità. Mi è successo molto raramente di vedere congreghe di frustrati, capetti e censori come quelle che si palesano nelle pagine di discussione di it.wiki… Senza nulla togliere ai molti valenti contributori, la mia sensazione è che persino sul forum del Toro ci sia più equilibrio e tolleranza!
Sono finito qua per caso, ma siccome scrivo su Wikipedia, cercando di occuparmi delle voci e non delle discussioni, mi permetto di commentare cosi’:
“Fa piu’ rumore un albero che cade di una foresta che cresce”
ovvero fa piu’ notizia la proclamazione di uno sciopero (sulla cui adesione possiamo discutere dopo la data di fine) della sostituzione degli accenti sbagliati.
Sono convinto che Wikipedia possa continuare a crescere, magari non in maniera ideale, soprattutto se ci si limita a non parlarsi addosso, lasciando le polemiche ai giornalisti, intendo dire quelli da quattro soldi che non sanno di che o come scrivere.
Paka Rago
Saranno anche solo polemiche, ma il disagio che ho sperimentato io, anche solo per aver fatto due paginette e qualche edit, è stato davvero significativo… E’ preoccupante che chi è immerso dentro questa comunità non si renda conto di quanto chiusa e poco amichevole essa sia verso chi ha idee diverse dal gruppo base. In particolare se è appassionato di calcio :-)
> è proprio vero quello che cantavano i Rutles in Good Times Roll: “An elephant never forgets”. È interessante notare come ci sia gente che deve togliersi i sassolini dopo anni e anni e anni
IMHO mi confondi col de cesari. Dico che il potere della comunicazione l’ha chi è in grado di esprimere contenuti di qualità, non chi ha il controllo del mezzo per trasmetterli. E’ questo che stenta ad entrarvi nel cranio. Perchè puoi regolare quel che vuoi, ma non si incentivi e lasci libertà a chi ha i contenuti, stai fresco che quegli perda del tempo a gratis per esprimerli, per litigare con qualche bamboccio magari.
> O forse un amministratore svincolato dalla redazione delle voci sarebbe ipso facto bravo a capire che quello che scrivi tu nel tuo settore è geniale? la vedo dura.
Proprio li il problema. Geni oggi conclamati ed osannati ai loro tempi sono passati per coglioni e son stati sbeffeggiati. Questo non solo nelle scienze teroriche ed applicate ma anche nell’arte, ad esempio. Non per nulla le testate scientifiche decenti hanno procedure rigorsoe per la pubblicazione e la volutazione delle ricerche. Quali sarebbero le procedure di una wiki ? Il sysop più votato ha l’ultima parola ? Quello che mantiene la pagina da più tempo ? Suvvia siamo seri: sembra di sentire la “bisgona aver rispetto per gli azniani”. Sciocchezza : bisogna aver rispetto in generale; se l’anziano è un idiota non è invecchiando debba essa necessariamente migliorato, e quindi si prende del cretino proprio come quando era giovane.
> (e magari prova a smetterla di pensare al GCN :-) )
Ci provo; ma non credere: certi crimini contro l’umanità non possono passare nell’oblio. :-D
A proposito, vsto che ci hai sempre tenuto, come minchia si quota in questo blog ?
qua si quota come pare (io uso il corsivo), anche perché la forumizzazione la blocco prima :-)
Sono un intermittente su wiki, credo di aver fatto più di 15.000 post sulle varie wiki in più anni.
Credo che wiki abbia in se gli anticorpi per guarire. Si è ammalata altre volte ed è guarita. Forse è calata la tempestività e la qualità del controllo.
Sottolineo che alcuni, pochi, admin hanno fatto dei guai tremendi, nessuno è perfetto, ma il problema è che spesso, almeno nel passato nasceva da parte di molti una cintura di salvaguardia da parte degli altri. Una critica precisa e spesso avevi nella tua pagina alcuni interventi di corpi santi in tempi rapidi in cui capivi che gli admin erano per definizione alti, biondi ed ariani. Mi resta la soddisfazione che alcune di quelle critiche o proposte osteggiate sono poi state riproposte e sono entrate in wikitalia.
Ogni tanto cambio il nick, e sempre più spesso non mi loggo. Se non mi loggo cerco di mettere un articolo in fase avanzata così attenuo il lavoro di chi controlla, ma almeno mi evito la rottura di avere rapporti con i pochi admin che ritengo non ok. Rifuggo dal frequentare le pagine di discussione e condivido che i votanti abituali tanti non sono. Non condivido la visione democratica (nel senso pieno e totale) di .mau. per le elezioni. Non si ha una cooptazione in senso stretto ma ci andiamo vicino.
Il problema non è solo di wiki.it, su altre le risse e gli ammazzamenti telematici sono molto più numerosi.
Mi piace molto lo stile spartano del blog, essenziale e si carica in fretta. Complimenti.
Un caro saluto a tutti.
Il profilo basso non mi è proprio e concordo con Sigfrido che lavorare a testa bassa non porta al risultato voluto se, per disattenzione, si diventa la cassa di risonanza di chi vuole perseguire suoi fini in wikipedia.
Questi fini ulteriori comprendono il trolling, l’autopromozione e il marketing (leggi spam) o una complicata mistura di questi elementi.
Non si tratta quindi, in generale, di bullismo o di chiusura della comunità wiki (come da qualcuno qui affermato) ma dell’iper reazione a delle problematiche gravi e reali per le quali, a mio avviso, non si è ancora definita una gestione ragionevole.
Condivido il pessimismo di Maurizio sul futuro di it.wiki, e di ‘pedia in generale, previsto con il “business as usual”.
I soli due scenari che vedo sono alternativamente
a) la vittoria dell’entropia
b) la mutazione delle regole
Personalmente spero che questa mutazione non debba prevedere anche il tradimento dei principi base di wikipedia, con la vittoria di citizedium per esempio, e se per vincere questa battaglia culturale bisognerà urlare urlerò (o meglio continuerò a farlo).