riciclerie

La spazzatura è tanta, lo sappiamo tutti. E spesso si debbono buttare via degli oggetti voluminosi, che non stanno certo nei cassonetti. Che si fa allora? Se l’oggetto è davvero grosso, a Milano ci si può mettere d’accordo con l’Amsa: ci viene detto in che giorno e ora passeranno a prenderlo, e lo si lascia in strada subito prima. Se è grossino ma non grosso, la soluzione trovata è quella della riciclerie: posti in cui il cittadino va a portare i rifiuti.
Stamattina – le riciclerie sono aperte anche la domenica fino alle 15 – abbiamo così finalmente deciso di portare il vecchio aspirapolvere che non è sopravvissuto più di tanto all’uso che Regina ne fa quando pulisce casa nostra, e così ci siamo messi in viaggio. Ovviamente le sei riciclerie milanesi sono tutte in periferia, come si può immaginare; si può anche intuire che la zona Testi-Bicocca non ne ha nessuna e così ce ne siamo andati verso Affori, in via Pedroni.
Per una volta la signorina del navigatore ci ha portati quasi senza problemi, e non è colpa sua se hanno riqualificato viale Affori facendolo diventare a senso unico. Il posto si trova vicino a un centro raccolta di materiale usato (ah, la sinergia!) e consiste in una serie di container rigorosamente verdi, ciascuno con un cartello che spiega cosa bisogna mettere. Per la roba più pesante, sali una mezza rampa con l’auto e così hai la cima del container a livello raggiungibile.
Non ho ben capito perché ho dovuto buttare anche gli accessori dell’aspirapolvere tra i rifiuti elettrici, ma ho apprezzato il fatto che mi abbiano detto di buttare il cartone nel container “cartone”. A parte le battute, trovo che l’idea alla base della ricicleria sia ottima, anche perché costringe comunque la gente a pensare un attimo a quello che sta facendo. Mi chiedo solo quale sia la risposta degli utenti.

Ultimo aggiornamento: 2006-09-10 19:43

4 pensieri su “riciclerie

  1. Anonymous

    Andavo sempre alle riciclerie, ottimo posto anche per trovare roba che la gente butta via ma che si può riutilizzare :)
    Era un po’ come andare al luna park: questo qua, questo là, e questo su. Uscivi sempre soddisfatto!
    Qui a Berlino non ho capito come funziona, anzi secondo me non funziona affatto. Lasciano le cose per strada, che tanto qualcuno le raccatta sempre su. Almeno, a est.

  2. sky

    Ottima cosa le riciclerie (AKA “isola ecologiche”), anche perchè a volte proprio non sai dove buttare certe cose… e ti sembra “sconcio” buttarle nel cassonetto. :/
    L’importante, IMHO, è che i comuni non vengano presi da “raptus da smaltimento (pseudo) legalizzato” come ho sentito da un amico: il cittadino non è una ditta e deve poter “smaltire”, tramite il comune, anche le cose “un pò strane” (tipo televisori e roba del genere) SENZA dover chiedere permessi aggiuntivi, pagare tasse in più (già le paghiamo) o altro.
    Perchè anche se l’idea è ottima, se si mettono “i bastoni tra le ruote”, alla fine il comune cittadino torna al cassonetto “con smaltimento anonimo” (e non autorizzato): un piccolo sospiro di tristezza per lui… un grosso problema per il Comune. :/
    In fondo mica stiamo smaltendo U238 eh. ;)

  3. .mau.

    Beh, è vero che devi andare tu in ricicleria e non viene l’AMSA a casa tua, ma l’accesso è libero, o meglio è già pagato con i soldi della Tarsu.

  4. sky

    Anche per me è sempre stato così, per le poche cose “grosse” (qualche vecchio mobile, o contenitori) che ho smaltito: la roba in macchina fino all’isola ecologica e poi c’era perfino un gentilissimo addetto ad aiutare i casi più disperati. ;)
    Però, recentemente, un vicino di casa mi ha detto che, per smaltire un vecchio televisore è dovuto tornare in Comune, farsi dare un permesso speciale, pagare una “sovrattassa” (groan) e poi, finalmente, rottamare. :(
    Io spero che il Comune si sia “ravveduto”… altrimenti “la via del cassonetto” torna (purtroppo) quella più semplice… e sai anche tu che, tra una cosa semplice ed una meno semplice… :/
    (legge della “minima resistenza” ;))

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