arbiter elegantiarum

Chi mi conosce sa che (molto eufemisticamente) non metto molta cura nella scelta dei vestiti. Il mio algoritmo usuale per scegliere cosa indossare è “prendo il vestito in cima”, facendo attenzione a riporre la roba stirata in fondo alla pila in modo da avere un sistema FIFO. Da alcuni anni c’è però Anna che al mattino fa il “controllo qualità” e mi costringe spesso a cambiare maglietta o scarpe, affermando che l’accostamento da me scelto è un pugno nell’occhio.
Il guaio è che la cosa ha preso piede: così in questi giorni in cui Anna non c’è sono le mie colleghe a verificare il mio abbigliamento del giorno ed esprimere il loro giudizio critico. Ieri avevo un paio di pantaloni rossi slavati e una polo rosa, e mi è stato detto che non andava bene, e avrei dovuto indossare una maglietta verde per fare pendant con le scarpe; oggi ho doverosamente ottemperato agli ordini ricevuti. Quanta fatica.

Ultimo aggiornamento: 2006-06-07 14:34

3 pensieri su “arbiter elegantiarum

  1. Apis

    Cioè eri vestito di rosa, rosso e verde contemporaneamente?
    Mi sa che sei irredimibile … -)

  2. sky

    Resistere, resistere, resistere… come su un’immaginaria linea del Piave.
    Prima o poi dovranno arrendersi… e lasciarci vestire come vogliamo. :D
    A volte controllo perfino, una volta in garage e prima di salire in macchina, d’aver ai piedi le scarpe… sai com’è… ;)
    E non parliamo di colori: io sono daltonico… tu puoi sempre simulare. ;D

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