L’euro a 1500 lire…

Avevo promesso che avrei parlato delle dichiarazioni berlusconiane secondo cui – se ci fosse stato lui al posto di Prodi – avrebbe messo il cambio euro-lira a quota 1500, e non 1936.27 come è poi stato.
Prima però un paio di note. Innanzitutto, il Cav è sempre stato molto attento a non metterlo mai per iscritto: anche nell’ormai noto libro La Vera Storia Italiana si scrive che “la gente” avrebbe voluto un cambio di questo tipo. In secondo luogo, rivalutare una moneta – quello che sarebbe appunto capitato se un euro fosse costato di meno – porta a un costo minore dei beni importati, ma anche ad una maggiore difficoltà di esportare i beni prodotti localmente; non per nulla gli industriali hanno sempre visto con favore (e questo è un eufemismo) la cosiddetta “svalutazione competitiva”. Quindi le cose sarebbero costate di meno, ma magari saremmo stati tutti licenziati. Ma tutte queste sono chiacchiere: passiamo ai fatti.
Abbiamo avuto negli ultimi anni della lira il governo Berlusconi I (10 maggio 1994 – 17 gennaio 1995) e il governo Prodi (17 maggio 1996 – 9 ottobre 1998), inframmezzati dal governo Dini. Sono andato sul sito dell’Ufficio Cambi per vedere il valore medio della lira in quel periodo: ovviamente non rispetto all’euro che non esisteva ancora, ma rispetto all’ECU, che per i nostri scopi pratici è esattamente la stessa cosa. (Il percorso per chi vuole provarlo per conto suo è Cambi -> Cambi medi -> Serie storica mensile -> da gennaio 1994 a dicembre 1998, valuta ECU, valore in lire). Si può così vedere come nel periodo da maggio 1996 a ottobre 1998 la lira si è effettivamente svalutata ; il cambio medio da 1912.913 è passato a 1946.029, perdendo quasi il 2%. In compenso, però, nel periodo da maggio 1994 a gennaio 1995 il cambio medio è passato da 1850.643 a 1992.399; più del 7% di svalutazione in otto mesi. A dicembre il cambio medio è stato di 1979.909, giusto per evitare discussioni sul fatto che Berlusconi non è stato PresDelCons per tutto il mese di gennaio. Per la cronaca, il picco si è avuto ad aprile 1995 con un cambio medio di 2273.770 lire per un euro, scendendo poi lentamente al valore indicato sopra.
Ora pensateci un po’: secondo voi che avrebbe fatto Silvio al posto di Romano?

Ultimo aggiornamento: 2006-04-07 10:50

4 pensieri su “L’euro a 1500 lire…

  1. mestesso

    Nessuno, ne a destra o sinistra, dice come si è pervenuti al mitico 1936 lire/euro. Non è un numero a caso, non viene proposto dal presdelcons di turno e nemmeno discusso.
    E’ quello e basta.
    Il modo a cui si è pervenuti a questa cifra è non troppo dissimile a quello che hai fatto tu, vale a dire il rapporto di cambio con l’ECU, su base temporale annuale, compensato con una percentuale calcolata con qualcosa di simile allo scarto della media.
    Il valore ottenuto poteva essere variato entro un intervallo prestabilito (molto piccolo) in base a parametri definiti in sede europea, discusso in commissione.
    Non mi risulta che il risultato del calcolo sia stato variato.
    La vera truffa, peraltro occorsa anche fuori dall’italia, è il notevole aumento dei prezzi con l’avvento dell’euro.
    Il resto l’ha fatto il mercato, che in italia non esiste, nel senso che è un oligopolio tecnicamente parlando.
    Io non capisco perché prodi non lo dica apertamente. Probabilmente è tutta pretattica.
    In ogni caso un vero schifo.

  2. .mau.

    Nì. Il cambio era ovviamente prefissato (a meno della fascia di oscillazione rispetto alla parità che se non ricordo male era del 2.25%) ma c’era comunque stata la possibilità di svalutazioni e rivalutazioni della moneta, che naturalmente dovevano però essere concordate con gli altri partner europei.
    Inutile dire che se un qualunque PresDelCons avesse chiesto una rivalutazione della propria moneta, tutti gli altri sarebbero stati felicissimi di approvare la richiesta :-)

  3. Wally

    Tra il governo Amato e quello Prodi l’Italia non apparteneva allo SME, per cui Berlusconi durante il suo primo governo avrebbe potuto fare la rivalutazione senza chiedere il permesso agli altri paesi europei. Prima però avrebbe dovuto consultare la Banca d’Italia la quale è l’unica che operando sul mercato cambi avrebbe potuto raggiungere gli obiettivi stabiliti dal “premier”. Se non ricordo male è dal 1991 che la Banca d’Italia non è più accondiscendente alle volontà del Governo.

  4. pietro

    Non sono in grado di trovare documentazione di quel che ricordo, ma sono sicuro che Berlusconi si era lamentato del contrario quando è stato fissato il cambio, cioè aveva osservato , sensatamente che un cambio piu alto avrebbe favorito le esportazioni, soprattutto allora il prezzo del petrolio era ai minimi, e la produzione industriale tirava, e quindi non ci sarebbero stati problemi solo che gli altri stati europei non avevano accettato un cambio oltre le 2000 lire.
    Ma mi sembra normale che il tipico elettore berlusconiano non se ne ricordi.
    Meno normale che non se ne ricordi Prodi.

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