Chi avesse letto City venerdì scorso avrebbe trovato un trafiletto su un “portatile per bambini che funziona a manovella”. La notizia di per sé è vera: PCWorld ad esempio ne parla estesamente.
Naturalmente le cose stanno in maniera un po’ diversa da quanto traspare dall’italico quotidiano gratuito: non è il regalo di Natale da fare al proprio bimbo, ma è parte di un progetto di alfabetizzazione informatica per le scuole dei paesi in via di sviluppo. Negroponte (ma è tornato all’MIT?) ha già messo le mani avanti, dicendo che anche se il prototipo uscirà a novembre la produzione di massa non avverrà se non a fine 2006; e inoltre che sa bene che cento dollari sono ancora troppi, ma spera in un ulteriore ribasso dei costi. Però bisogna dire che ci sono delle idee interessanti: oltre alla manovella per i posti dove non c’è corrente – un minuto di giro permetterà dieci minuti d’uso – e che era già stata sfruttata nelle radio portatili, ci sarà la possibilità di convertire il display a colori in uno in bianco e nero ad alta visibilità. Per i fanatici: il sistema operativo sarà una versione minimale di Linux.
Non so quanto un PC portatile possa essere utile a gente che magari non ha nemmeno di che mangiare, ma forse non è così male pensare anche oltre l’immediato; basta appunto che sia un “anche”.
Ultimo aggiornamento: 2005-10-02 13:29