Ieri, verso le 13, Anna ha avuto un’idea: “andiamo all’Ikea di Corsico, e vediamo se riusciamo a trovare delle ceste in canna da mettere sotto la nostra libreria nello studio.” Bene, garantisco che la prima parte dell’idea non è stata solamente di Anna. Sarà perché hanno consegnato il nuovo catalogo, o perché fa tanto fine andare tutti insieme appassionatamente a vedere quante belle cose ci sono, ma c’era davvero tanta gente…
Il parcheggio era quasi completo quando siamo arrivati, e già questo non è così usuale. Ma il peggio è stata la coda al ristorante. L’abbiamo vista quando siamo arrivati, e ho detto “va bene, si va dopo”. Tanto mi ero fatto uno spuntino surrettizio, immaginando la situazione. Ma dopo avere fatto il giro, scoperto che la cesta della dimensione che volevamo non era in assortimento, comprato un wok perché fa sempre fino, pagato stranamente senza troppa coda (erano ancora tutti a scegliere roba?), messo il wok in macchina, rientrati in Ikea, la coda era ancora di una quarantina buona di persone: ed erano già le 14. È stata una lunga attesa, insomma, che ci ha fatto notare la nuova splendida idea dei markettari svedesi: il carrello portavassoi, con spazio (comodo) per tre vassoi. Il concetto immagino sia “mamma papà e due bambini sono in coda: un genitore porta il carrello e l’altro tiene la prole”, il che ha effettivamente un senso. Il risultato pratico è una corsa all’accaparramento dei (pochi) carrelli: l’inserviente non faceva in tempo a portarli che subito la gente se lo pigliava, senza nemmeno stare a pensare che doveva ancora fare due tornanti di coda prima di arrivare alla linea selfservice…
Ultimo aggiornamento: 2005-09-11 19:07